Noi e l’Uzbekistan. Il desiderio di visitare quelle lande sconfinate battute in passato da antiche carovane si è fatto strada a piccole dosi.

Non è stata un’infatuazione dell’ultimo momento insomma.

La prima scintilla ce la fece scoccare la spedizione n°4 di Overland.

Eravamo ad inizio millennio e da pochi anni le repubbliche dell’Asia centrale avevano riconquistato l’indipendenza dopo lo sgretolamento dell’Unione Sovietica.

Grazie ai reportage girati dalla troupe guidata da Beppe Tenti, avevamo visto con i nostri occhi dei luoghi che fino a quel momento avevano trovato spazio solo nel nostro immaginario.

 

Il Mausoleo Gur-e-Amir a Samarcanda in Uzbekistan

Mausoleo Gur-e-Amir (Samarcanda)

 

La spedizione n°10, effettuata nel 2005 in bicicletta anziché con i tradizionali camion color arancione, non fece altro che confermare quelle che erano state le nostre prime impressioni.

Cosa trovate in questo articolo?

Vi forniamo tutta una serie di informazioni utili e consigli pratici per organizzare un viaggio fai da te in Uzbekistan, oltre ad alcune curiosità.

Sempre in base alla mostra esperienza personale.

 

Indice

 

Dove si trova l’Uzbekistan

L’Uzbekistan è una delle cinque repubbliche dell’Asia centrale tornate indipendenti nel 1991 in seguito alla dissoluzione dell’Unione Sovietica, i cosiddetti “Stan”.

Le altre quattro sono il Kazakistan a nord, il Kirghizistan e il Tagikistan a est, il Turkmenistan a sud.

A grandi linee possiamo dire che il territorio è racchiuso tra due grandi e leggendari fiumi, il Syr Darya (Iassarte) a nord e l’Amu Darya (Oxus) a sud, entrambi che sfociano nel mare d’Aral.

O quello che ne rimane purtroppo.

Il mare d’Aral infatti ha subito uno dei più grandi disastri ambientali ad opera dell’uomo, prosciugato per rifornire d’acqua le coltivazioni di cotone.

Fin dall’antichità da queste parti passavano alcune rotte commerciali che collegavano la Cina e le Indie con il bacino del Mediterraneo.

 

Viaggio in Uzbekistan: sicurezza

Quando si deve intraprendere un viaggio in un paese che si trova al di fuori dai classici circuiti del turismo, uno dei temi più sentiti è quello relativo alla sicurezza.

Quando avevamo fatto girare la voce che volevamo andare in Uzbekistan, parenti e amici ci avevano fatto tutti la stessa domanda: “ma è un posto sicuro?”.

Siamo certi che qualche volta sia capitato anche a voi.

Per esperienza personale possiamo affermare che l’Uzbekistan si è rivelato un paese semplice da girare, con gente estremamente ospitale e cordiale, desiderosa di confrontarsi e scambiare impressioni con i forestieri.

Non ci è sembrato un paese pericoloso insomma, ma questa ovviamente è stata solo la nostra percezione.

Sappiamo bene però che questo è un argomento complesso, molto soggettivo e che muta in base al livello importanza che ognuno di noi dà alla propria incolumità.

Prima di partire comunque ci eravamo informati sul portale Viaggiare Sicuri del ministero, avevamo appreso che le uniche zone in cui prestare attenzione erano la Valle della Fergana e l’area di confine con l’Afghanistan.

 

Il Minareto Islom Hoja a Khiva in Uzbekistan

Minareto Islom Hoja (Khiva)

 

Uzbekistan, assicurazione sanitaria

Chi si reca in Uzbekistan per un soggiorno temporaneo, deve tenere presente che non è prevista alcuna forma di protezione da parte del Servizio Sanitario Nazionale (SSN).

Non è prevista neppure la tutela per le prestazioni urgenti di pronto soccorso, quindi vi consigliamo di stipulare una assicurazione sanitaria privata prima di partire, come abbiamo fatto anche noi.

Noi solitamente, per questo tipo di servizio, ci affidiamo alla compagnia Heymondo.

Prenotando dal link presente in questo articolo i lettori del nostro blog possono beneficiare di uno sconto che solitamente è del 10%.

 

Documenti necessari per l’ingresso

Dal mese di febbraio del 2019 per i cittadini italiani è entrato in vigore il regime cosiddetto “senza visto”, per soggiorni fino ad un massimo di 30 giorni.

Per entrare nel paese quindi è sufficiente il passaporto, con almeno tre mesi di validità residua al momento di lasciare l’Uzbekistan.

Per verificare se le condizioni sono sempre attuali e nel mentre non siano cambiate, vi consigliamo di monitorare il sito web ufficiale dell’ambasciata della Repubblica dell’Uzbekistan in Italia.

Un altro tema a cui dovete prestare particolare attenzione è il rilascio da parte delle strutture ricettive delle ricevute delle registrazioni temporanee alberghiere.

Vi diciamo subito che non tutti gli alloggi osservano scrupolosamente la regola, alcuni impiegati alla reception infatti vanno sollecitati più volte in quanto fanno orecchie da mercante.

Vi consigliamo di non lasciate l’hotel o la guesthouse se prima del check-out non ve l’hanno rilasciata.

In alternativa al foglietto cartaceo possono inviarvela anche su WhatsApp.

Nel caso invece pernottiate in case private, allora bisogna effettuare la registrazione temporanea in un ufficio di polizia locale oppure online tramite il portale dedicato.

Alla frontiera, quando lasciate il paese, potrebbero chiedervi di esibire le ricevute e se non le avete con voi potrebbero in linea teorica negarvi futuri ingressi nel paese.

Ad essere sinceri a noi non le hanno chieste, ma come si dice è sempre meglio prevenire che curare.

 

Viaggio in Uzbekistan fai da te

Vecchie abitazioni a Khiva

 

Viaggio in Uzbekistan, quando andare

In Uzbekistan c’è un clima tipicamente continentale, con estati torride e inverni molto freddi.

Da questo possiamo dedurre che i periodi migliori per visitarlo sono le mezze stagioni, la primavera oppure fine estate–inizio autunno.

Noi purtroppo per esigenze lavorative e scolastiche siamo stati costretti ad affrontare il viaggio in piena estate.

A livello climatico luglio e agosto sono i mesi meno indicati perché le temperature sono molto elevate, anche se presentano un tasso di umidità accettabile.

Noi per esempio non abbiamo sofferto più di tanto, anche se il caldo di Khiva ci ha messi a dura prova con temperature superiori ai 40 °C.

Per ovviare al disagio abbiamo escogitato un semplice accorgimento.

La mattina ci alzavamo presto e concentravamo le visite nelle ore più fresche della giornata, fino all’ora di pranzo.

Durante le ore più calde invece rimanevamo in hotel a riposare al fresco, prima di riprendere la strada nel tardo pomeriggio.

 

Amelia Boutique Hotel a Bukhara in Uzbekistan

La nostra camera (Amelia Boutique Hotel)

 

Dove dormire in Uzbekistan

In un viaggio itinerante come il nostro avevamo l’esigenza di cambiare sistemazione ogni due o tre giorni.

Gli alloggi li abbiamo scelti con cura tenendo conto dello sviluppo del nostro programma, cercando di mediare tra qualità, prezzo e posizione strategica rispetto ai luoghi da visitare.

Noi abbiamo alloggiato nelle seguenti strutture:

Hotel Uzbekistan a Tashkent;

Malika Kheivak Hotel a Khiva;

Amelia Boutique Hotel a Bukhara;

e infine Antica Guesthouse a Samarcanda.

Cliccando sui vari link potete già verificare la disponibilità e le tariffe.

Viaggio in Uzbekistan fai da te: consigli utili

Il nostro viaggio è stato pianificato a grandi linee sulla base delle informazioni raccolte sul web.

A livello pratico ci sono stati di grande aiuto i siti di alcune agenzie di viaggio uzbeke.

Per la stesura dell’itinerario vero e proprio invece ci siamo basati sui racconti di chi c’era stato prima di noi.

Il viaggio è stato organizzato in completa autonomia, tranne la ricerca dell’alloggio a Tashkent e la prenotazione dei biglietti del volo interno da Tashkent a Urgench.

Per questi servizi ci siamo affidati all’efficiente tour operator locale Advantour, contattato via email.

Alla fine siamo riusciti a ritagliarci solo dieci giorni pieni più mezza giornata il giorno di arrivo, quindi in fase di progettazione dell’itinerario siamo stati costretti a tagliare qualcosa.

Per esempio l’escursione da Nukus al porto di Moynaq sul Lago d’Aral e l’esplorazione del deserto del Kizilkum, due tour che avevano stuzzicato la nostra curiosità.

 

La piazza Lyabi-Hauz a Bukhara in Uzbekistan

Lyabi-Hauz (Bukhara)

 

Uzbekistan, itinerario di 10 giorni (e mezzo)

A grandi linee il nostro itinerario si è sviluppato nel seguente modo:

1° giorno

arrivo all’alba all’aeroporto di Tashkent e trasferimento privato in hotel. Dopo aver riposato alcune ore abbiamo iniziato la visita della città;

2° giorno

visita di Tashkent;

3° giorno

volo interno per Urgench con la compagnia di bandiera Uzbekistan Airways, trasferimento con autista nella vicina Khiva. Inizio della visita ai luoghi di maggior interesse della città.

4° giorno

visita di Khiva;

5° giorno

giornata dedicata quasi completamente al trasferimento con driver a Bukhara. Nel tardo pomeriggio inizio della conoscenza della città.

6° giorno

visita di Bukhara;

7° giorno

visita di Bukhara;

8° giorno

trasferimento in treno a Samarcanda e conoscenza della città;

9° giorno

visita di Samarcanda;

10° giorno

escursione di un giorno intero con autista privato a Shakhrisabz;

11° giorno

trasferimento in treno a Tashkent e visita alle zone della capitale che non avevamo visto a inizio viaggio;

12° giorno

volo per l’Italia la mattina presto.

 

Al termine abbiamo raccolto la nostra esperienza in un diario di viaggio che potete leggere cliccando sul link.

 

Dove e cosa mangiare

Una delle soluzioni più semplici ed economiche per gli spuntini di metà giornata è rappresentata dai bazar.

Al loro interno infatti si possono acquistare frutta fresca, pane, dolci e formaggi a prezzi irrisori.

Se invece volete qualcosa di più sostanzioso allora potete optare per i shashlik. Si tratta di spiedini di carne marinata di montone e arrostita alla brace.

Per quanto riguarda i ristoranti invece ve ne consigliamo due:

 

Verdure Bazar Chorzu Tashkent

Bazar Chorzu (Tashkent)

 

Il National Food a Tashkent:

Secondo noi è uno dei posti più caratteristici per chi visita la capitale uzbeka.

Si trova poco distante dal complesso che ospita gli spettacoli del circo.

Dovete sapere che in tutti i paesi dell’ex area sovietica, il circo è ospitato in un impianto fisso, come un palazzo dello sport, e non è itinerante come da noi.

Si può mangiare sia sui tavolini all’aperto sia nella spaziosa sala da pranzo interna.

Attraverso uno stretto corridoio si accede al ristorante.

Sulla destra c’è la cucina dove in enormi pentoloni chiamati kazan vengono cucinate alcune pietanze tipiche della cucina uzbeka.

Si tratta di peperoni e pomodori ripieni, fagioli, patate, riso, gulasch e vari tipi di carne. Nelle ciotole in terracotta invece vengono bollite le zuppe.

All’ingresso della sala da pranzo c’è un grande tavolo sul quale delle inservienti in divisa bianca sminuzzano con pazienza carne, pasta e tagliolini, preparando lagman, manty manpar.

Noi abbiamo preso posto in un tavolo in fondo alla sala. Sopra la tovaglia in tessuto c’era una tela cerata trasparente.

Per l’occasione avevamo ordinato spiedini di carne di montone e di carne tritata di manzo, la classica insalata uzbeka (pomodori, cetrioli e cipolla) e ruote di pane naan (il pane si ordina a parte come una pietanza).

 

Cuoche al National Food di Tashkent in Uzbekistan

National Food (Tashkent)

 

Ristorante Bir Gumbaz a Khiva (situato sulla via principale dell’Ichon-Qala).

Dopo averci deliziato con ravioli ripieni di carne (manty), spiedini di manzo, verdure ed un’ottima birra fresca Kolos, la proprietaria di questa piccola chaikhana ci ha regalato i semi di finocchietto selvatico da portare a casa e seminare nel nostro orto.

Da quel giorno, ogni estate, i semi continuano a prosperare nel nostro orto.

 

A Samarcanda infine, in un ristorante situato non lontano dal Registan ma di cui non ricordiamo il nome, abbiamo mangiato il miglior plov di tutto il viaggio.

Si tratta di riso pilaf condito con verdure cotte (carote nel nostro caso), uvetta passita e pezzetti di carne di montone.

 

Come muoversi

Per organizzare al meglio l’itinerario è necessario pianificare con attenzione gli spostamenti, evitando così noiose perdite di tempo.

D’altronde l’ottimizzazione dei tempi è uno degli aspetti più importanti durante un viaggio.

A Tashkent c’è una capillare ed efficiente rete della metropolitana.

 

La mappa della metropolitana di Tashkent

Mappa metro Tashkent

 

La costruzione della prima linea iniziò nel 1968, due anni dopo un forte terremoto che distrusse diversi edifici in città.

Molte persone si spostarono dalla campagna e affluirono nella capitale per cercare occupazione e così diventò necessario ampliare e rendere sempre più efficiente il sistema dei trasporti pubblici.

Finalmente nel 1977 venne inaugurata la prima linea della metropolitana, durante i festeggiamenti per il 60° anniversario della nascita dell’Unione Sovietica.

Le stazioni della metro di Tashkent sono una più bella dell’altra, delle vere e proprie sale museali, come quelle di Mosca.

Alcune sono rivestite in marmo, granito, vetro, smalto o ceramica. Altre in alabastro scolpito, ganch e altre decorazioni.

 

Nella capitale inoltre ogni macchina che sfreccia per le strade è un potenziale taxi, basta sporgere un braccio ed attendere alcuni istanti.

Prima di salire a bordo si fissa la destinazione e si pattuisce la tariffa con il conducente.

 

Khiva, Bukhara e Samarcanda infine si girano tranquillamente a piedi, oppure utilizzando i bus.

Il centro storico di Khiva è una bomboniera, a Bukhara e Samarcanda i luoghi di maggior interesse sono situati in un’area piuttosto ristretta, raggiungibili con delle piacevoli passeggiate.

Per il trasferimento da Bukhara a Samarcanda (3 ore) e quello da Samarcanda a Tashkent (3 ore e 45 minuti) abbiamo utilizzato il treno veloce Sharq.

Comodo, veloce, economico e puntuale.

Se avete intenzione di viaggiare in treno vi consigliamo di acquistate i biglietti in autonomia alle biglietterie delle stazioni esibendo il passaporto, risparmiando così il costo delle commissioni.

Sul biglietto, stampato in caratteri cirillici, vengono riportati i dati anagrafici del passeggero ed il numero di passaporto.

Se invece non volete perdere tempo allora potete rivolgervi a qualche agenzia di viaggio oppure al servizio della reception nella struttura in cui alloggiate.

Un unico consiglio.

Fatelo in anticipo, perché i biglietti vanno spesso a ruba.

 

Mausoleo Shah-i-Zinda a Samarcanda

Mausoleo Shah-i-Zinda (Samarcanda)

 

Uzbekistan Valuta

Som uzbeko – UZS (si pronuncia sum) suddiviso in 100 Tiyin (che non userete mai)

Il tema della valuta è uno dei più complessi e controversi tra quelli che dovete prendere in considerazione.

Noi solitamente quando viaggiamo in un paese non in area Euro ci affidiamo ad una società di digital banking.

Apriamo un conto in valuta locale sull’applicazione del cellulare e paghiamo tramite la carta di credito, virtuale o fisica.

Il problema è che in Uzbekistan non tutti gli esercizi commerciali accettano pagamenti elettronici e in questo caso bisogna cambiare valuta.

In giro per le città ci sono degli sportelli ATM per i prelievi, ma non tutti sono in funzione.

Per ovviare a questi disagi noi abbiamo cambiato i soldi nei bazar e in alcuni esercizi commerciali, è più conveniente rispetto a farlo negli sportelli automatici e negli uffici di cambio ufficiali.

 

Fuso orario

Ora solare standard rispetto all’Italia: + 4

 

Letture Consigliate

“Il Milione” di Marco Polo;

“Buonanotte signor Lenin” di Tiziano Terzani;

“Il Grande Gioco” di Peter Hopkirk.


Stefano Tomada

Vivo a Galleriano, un piccolo paese di campagna in provincia di Udine. La geografia è la mia grande passione e ho avuto la fortuna di viaggiare fin da piccolo grazie ai miei genitori.

6 commenti

The Travel Pineapples · 4 Gennaio 2019 alle 11:21

Ciao! Complimenti per il blog, mi è piaciuto molto ed oltretutto contiene dei consigli preziosi!
Io e il mio compagno con altri amici stiamo organizzando un viaggio a fine aprile, purtroppo avendo solo 9 giorni ci limiteremo alle città principali.
Avrei qualche domanda: i costi per i trasporti da una città all’altra con autista privato quanto costano più o meno? Consiglieresti di utilizzare i treni per tutti gli spostamenti? Per i voli interni che compagnia hai utilizzato?

Grazie,

Giulia

    Stefano Tomada · 5 Gennaio 2019 alle 15:41

    Ciao Giulia, buon inizio anno nuovo e grazie per avermi contattato. L’Uzbekistan è un paese che mi ha regalato bellissimi ricordi e quindi ti rispondo subito volentieri. Tieni presente comunque che i dati si riferiscono a sei anni fa, in questo lasso di tempo sono cambiati i tassi di cambio del Som nei confronti dell’Euro e del Dollaro USA.

    1) Allora da Khiva a Bukhara avevamo pagato 100 USD in tre. Tieni presente però che a quel tempo la strada era in condizioni proibitive e percorrerla era un’avventura. Per l’escursione a Shakhrisabz invece avevamo pagato 40 USD e avevamo avuto l’autista a disposizione una giornata intera.
    2) Noi ci eravamo trovati molto bene con il treno. Avevamo utilizzato il Sharq sia per il tragitto Bukhara-Samarcanda sia successivamente per il Samarcanda-Tashkent. Sia il Sharq che l’Afrosiyob sono treni veloci simili ai nostri Frecciarossa.
    3) Uzbekistan Airways

    Ti ringrazio per aver apprezzato il mio blog e se hai bisogno di altre info scrivimi pure.

    Stefano

Travel Gudu · 13 Giugno 2022 alle 15:47

Ciao e grazie per i preziosi consigli. Tu ritieni che un itinerario in Asia Centrale sia fattibile noleggiando un auto e guidando in autonomia oppure è necessario avere un driver? Grazie.
Virginia e Leonardo

    Stefano Tomada · 13 Giugno 2022 alle 16:40

    Buon pomeriggio Virginia e Leonardo, prima di tutto vi ringrazio per averci fatto visita sul blog. La nostra esperienza in Uzbekistan risale ormai ad una decina di anni fa e in quel periodo la strada da Khiva a Bukhara era in condizioni tali da richiedere un driver esperto, che sapesse destreggiarsi tra le buche e conoscesse nei minimi particolari il tracciato. Qualche anno dopo sentii che i lavori di ampliamento e manutenzione della strada erano stati completati, ma non ho notizie certe. Per limitare le spese negli spostamenti comunque avevamo utilizzato anche i treni ad alta velocità come lo Sharq da Bukhara a Samarcanda e da quest’ultima a Tashkent. A quel tempo era complicato noleggiare un’auto però con il passare degli anni le cose saranno sicuramente cambiate. Per avere informazioni certe vi consiglio comunque di contattare qualche agenzia in loco oppure di reperire informazioni utili con chi ha viaggiato di recente. Grazie mille ancora, Stefano.

Omar · 6 Febbraio 2025 alle 21:33

Ecco, cercavo idee per la vacanza estiva e sono indeciso tra uno dei paesi *stan e Iran – oltre alla Siria – direi che ho trovato il sito giusto, pieno zeppo di informazioni utili. Ottimo lavoro….

    Stefano Tomada · 7 Febbraio 2025 alle 8:35

    Buongiorno Omar, ti ringraziamo tanto per aver apprezzato il nostro blog, i commenti come i tuoi sono quelli che ci danno l’energia per continuare a raccontare storie di vita e di viaggi.

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