Turismo in Moldova, terra di esperienze autentiche
Devo essere sincero, nonostante mi confronti spesso con persone che amano viaggiare, il turismo in Moldova era un argomento trattato da pochi.
Così nel 2017, quando la Lonely Planet l’aveva inserita tra le destinazioni Best in Europe, l’avevo cerchiata con la matita rossa e l’avevo aggiunta alla lista dei luoghi da approfondire.
Erano bastate poche righe di presentazione per catturare la mia attenzione: “paese di cantine vinicole segrete e monasteri arroccati sulle scogliere, è davvero l’ultima frontiera dell’Europa: poco visitata, persa nel tempo e sempre sorprendente”.
Oltre alla breve descrizione della Lonely Planet mi avevano incuriosito anche le splendide foto reperite in internet e sui social.
Quando sparsi in giro la voce che saremmo andati a conoscerla, alcune persone mi chiesero: “ma di preciso dove si trova la Moldova?”
La piccola repubblica si trova nell’Europa sud – orientale ed è delimitata dal corso di due grandi fiumi, il Prut ad ovest ed il Dnestr ad est.
Riconquistata l’indipendenza nel 1991 in seguito allo sgretolamento dell’Unione Sovietica, la Moldova attuale ricalca più o meno i confini della vecchia Repubblica Socialista Sovietica di Moldavia. Quest’ultima era nata nel 1940 in seguito all’invasione sovietica della Bessarabia.
La popolazione moldava discende dai Daci e queste terre nei secoli furono oggetto di scorribande ed invasioni: prima i Romani, poi gli Slavi, i Tartari ed i Mongoli. Infine dopo la caduta dei Mongoli nel XIV secolo nacque il Principato di Moldavia.
Il periodo di maggior splendore coincise con il regno di Ştefan Cel Mare (Stefano il Grande) tra il 1457 ed il 1504 ed alla sua morte il Principato divenne tributario dell’Impero ottomano.
Al termine della guerra russo – turca nel 1812 la regione fu annessa all’Impero zarista fino alla conclusione della prima guerra mondiale, quando le regioni della Transilvania, della Bucovina e della Bessarabia furono riunite sotto il regno di Romania, che comprendeva già la Valacchia.
Indice
Programmazione del viaggio
Come avevamo scritto nell’articolo dedicato all’organizzazione di un viaggio in Moldova, per ragioni lavorative avevamo a disposizione solo sei giorni pieni e quindi in fase di pianificazione della vacanza avevamo dovuto fare delle scelte.
Con il senno di poi, avessimo avuto la possibilità di prolungare la visita di qualche giorno, avremmo dedicato più tempo alla capitale della Moldova Chişinău, alla Transnistria ed alla zona di Ţipova e Lalova lungo la sponda occidentale del fiume Dnestr.
Eletta Chişinău a base logistica, abbiamo sviluppato un itinerario alla scoperta dei paesaggi, delle cantine, dei luoghi di maggior interesse e degli antichi monasteri del paese.
Al termine possiamo senz’altro affermare che la Moldova è un paese di struggente bellezza, dove si possono ancora vivere delle esperienze autentiche a contatto con la gente del posto, sempre pronta ad accoglierti con un sorriso e grande ospitalità.
Turismo in Moldova, le nostre esperienze
Moldova rurale
Secondo noi il modo migliore per visitare il paese è sicuramente l’on the road e dopo aver noleggiato l’auto a Chişinău, abbiamo iniziato ad esplorarlo su e giù per i suoi dolci declivi.
Se le superstrade (contrassegnate con la lettera M) sono in buone condizioni, non si può certo dire altrettanto per le strade secondarie (contrassegnate con la lettera R).
Ve ne accorgerete subito, appena svoltato. Vi ritroverete così su arterie asfaltate ma piene di rappezzi e buche oppure su sterrati.
Diverse strade inoltre sono fiancheggiate da alberi di noce e c’è un preciso perché. Dopo il disastro nucleare di Černobyľ del 1986 molte persone iniziarono a soffrire di patologie alla tiroide.
Il governo quindi decise di trapiantare noci in quanto i frutti sono ricchi di acidi grassi omega 3, fondamentali per ridurre le infiammazioni della ghiandola tiroidea.
Campi di girasole, di granoturco, di lavanda e appezzamenti di fieno si perdono a vista d’occhio. In mezzo alla campagna si intravedono qua e là croci e monumenti religiosi.
Ogni tanto incrociamo piccole mandrie di bovini e greggi di capre e pecore al pascolo. I contadini si muovono con carri trainati da cavalli o trattori di piccole dimensioni.
Di tanto in tanto piccoli villaggi dove la vita scorre lenta e sembra che il tempo si sia fermato.
All’ingresso del borgo c’è sempre un monumento con l’insegna del paese e la pensilina della fermata delle corriere. Non mancano mai neanche i pozzi per la raccolta dell’acqua.
Solitamente le abitazioni sorgono lungo la via principale del paese, riparate dietro muretti ed accessibili grazie a portoni metallici dai colori sgargianti (soprattutto verde ed azzurro). Davanti ai portoni non è raro vedere gruppi di oche o galline.
In centro invece c’è sempre un piccolo emporio dove si vende un po’ di tutto e il conto viene ancora fatto con l’ausilio dell’abaco.
Il miele moldavo è naturale e gustoso e conoscerne il processo di produzione è un’esperienza unica. Nel villaggio di Răciula, vicino all’omonimo monastero, abbiamo fatto una sosta presso la Casa Mierii della famiglia Stegărescu.
Proprio dietro la chiesa, passando sotto un pergolato, abbiamo raggiunto il laboratorio, dove il signor Constantin oltre a farci apprendere il ciclo di lavorazione ci ha deliziati con la degustazione di diversi tipi di prodotto.
I Bazar
Chi ci segue abitualmente sul blog sa bene che quando visitiamo un paese andiamo sempre a curiosare nei mercati.
Li riteniamo una specie di carta d’identità sugli aspetti sociali ed economici di un popolo. Ci piacciono i colori, i sapori e gli odori, inoltre sono dei luoghi dove si può socializzare facilmente.
Durante il nostro soggiorno ne abbiamo visitati tre, due a Chişinău ed uno a Tiraspol, il capoluogo della Transnistria.
Nella capitale, situato a poche decine di metri dalla Cattedrale, sorge il mercato permanente dei fiori. Le rivendite sono numerate e sono aperte sia di giorno che di notte.
Le proprietarie sono sempre intente a preparare i mazzi che poi espongono su ripiani all’esterno, formando così un suggestivo angolo cromatico in centro città.
Ad alcuni isolati di distanza sorge il più grande bazar cittadino, Piaţa Centrală. Vi si accede tramite un grande portone e una volta all’interno dello spiazzo si viene risucchiati dalla calca della gente.
Sembra di trovarsi all’interno di un formicaio, dove tutti sono in movimento ma con compiti ben precisi. Una specie di caos organizzato insomma. I facchini trainano i carrelli pieni di merce.
I rivenditori invece fanno avanti indietro per sistemare i prodotti sulle bancarelle. I carabinieri infine perlustrano l’area ed i clienti si spostano da una zona all’altra alla ricerca delle offerte migliori.
Diverse bancarelle si trovano negli spazi esterni, altre invece (come quelle delle carni, del pesce e dei formaggi) si trovano in padiglioni chiusi.
A Tiraspol invece abbiamo visitato il mercato degli agricoltori, denominato Piaţa Verde. Come a Chişinău anche qui ci sono sia spazi all’esterno, riparati comunque da una nuova struttura metallica di colore verde, sia all’interno.
A prima vista comunque ci sembra che l’area sia stata ristrutturata di recente ed è dotata di tutti i servizi complementari ad una visita.
Purtroppo eravamo arrivati a metà pomeriggio e la gran parte dei rivenditori stavano riponendo i prodotti nei bagagliai delle automobili prima di fa rientro a casa.
Case Museo
Se in Moldova volete vivere un’esperienza autentica allora vi consigliamo di visitare una Casa Museo. Si tratta di vecchie abitazioni riqualificate con cura e amore dai proprietari, con l’obiettivo di preservare la cultura e le tradizioni delle vecchie famiglie rurali.
Oltre a conservare al loro interno l’arredamento originale, le case sono dei veri e propri musei etnografici dove vengono esposti oggetti, vestiti e strumenti di vita contadina.
Nelle case è possibile consumare pasti, come abbiamo fatto noi, ma solo in alcune si può anche pernottare. Ultimamente questo tipo di turismo esperienziale si sta evolvendo ed i proprietari si stanno mettendo in rete con altre strutture ricettive della zona, oltre ad offrire altre tipologie di servizi come il rent a bike.
Le Case Museo inoltre sono dei veri e propri laboratori didattici per le scolaresche, dove ragazze e ragazzi imparano i canti ed i mestieri di una volta.
Durante il nostro viaggio in Moldova ne abbiamo visitate due.
La prima nel piccolo villaggio di Palanca dove sorge il centro artigianale Casa Părintească, struttura gestita dalla signora Tatiana.
Abbiamo ascoltato con attenzione i suoi racconti e poi abbiamo gustato alcuni piatti tipici della cucina moldava: zuppa di verdure con kefir, peperoni ripieni con mais e grano, plăcinte con formaggio, patate e verza. Il tutto accompagnato da un ottimo vino fatto in casa.
A Tîrnauca in Transnistria invece siamo stati ospiti di Casa Karaman, gestita da una famiglia moldava. Appena varcato il portone d’ingresso si entra in un’oasi di pace e tranquillità.
Siamo circondati da piante di vite (che producono un’uva buonissima) e alberi da frutto (pere di ottima qualità). Oltre alle classiche attività a Casa Karaman è possibile partecipare a masterclass di cucina, eventi ed attività didattiche.
Vino moldavo
Il rapporto tra la Moldova ed il vino non è nato di recente ma è ormai saldo da secoli. Ne parlarono in passato già i Romani, i monaci in periodo Medioevale ed infine gli Zar che adoravano i vini moldavi della Bessarabia.
Anche se ultimamente stanno sorgendo nuove aziende vitivinicole (per esempio Et Cetera, Asconi e Chateau Vartely) possiamo affermare che le più importanti del paese siano tre: Cricova, Milestii Mici e Purcari.
Le prime due sono statali e si trovano a poche decine di chilometri dal centro di Chişinău. Il complesso di Purcari è privato, sorge nella zona sud – orientale del paese a meno di 50 chilometri dal Mar Nero e copre un’area di 250 ettari.
Il fiume Dnestr che scorre non lontano gli regala le condizioni ideali per la produzione di vini di qualità pregiata.
Negli ultimi anni quindi l’industria del turismo in Moldova ha utilizzato sempre più queste risorse come location congressuali e mete per nuove esperienze enogastronomiche.
Noi abbiamo visitato la cantina di Cricova. Chiamarla cantina è comunque riduttivo, perché con i suoi 120 chilometri di gallerie è una vera e propria città sotterranea.
Durante il periodo sovietico nella cittadina di Cricova c’era una miniera di calcare, utilizzato anche per la costruzione degli edifici nella capitale Chişinău.
Solo negli anni Cinquanta però si pensò di utilizzare i cunicoli come deposito vino ed ora al suo interno sono conservate milioni di bottiglie, ad una temperatura costante di 12 °C ed un tasso di umidità che varia tra 82 e 95%.
La visita si fa grazie all’ausilio di trenini elettrici che percorrono a grande velocità le gallerie. Dopo aver visitato la sala imbottigliamento dello champagne ci si sposta nel teatro, dove degustando un bicchiere di rosato si può assistere ad un video di presentazione del complesso.
Al termine si visitano le sale dei banchetti arredate a temi specifici e le collezioni private di vini pregiati dei personaggi illustri.