Degustare il Prosecco, visita alle cantine di Valdobbiadene

Degustare il Prosecco, visita alle cantine di Valdobbiadene


Esplorare le colline del Prosecco significa vivere appieno le emozioni che il territorio regala, un connubio perfetto tra arte, cultura ed enogastronomia.

La zona è particolarmente adatta a chi predilige un turismo lento e sostenibile, che va alla ricerca di esperienze autentiche e genuine.

La visita secondo noi va vissuta “on the road”. Dietro ogni curva il paesaggio cambia e regala degli scorci suggestivi da immortalare prima con la mente e poi con la macchina fotografica.

Sostando in uno dei belvedere naturali situati lungo le vie di comunicazione, ci si accorge che il terreno è “segnato” dall’andamento dei filari delle viti e delle stradine che collegano i paesi.

 

Le Colline del Prosecco nei dintorni di Valdobbiadene

Panorama delle colline del Prosecco

 

Tra le falde dei tetti delle abitazioni spuntano campanili affusolati mentre sulle cime dei poggi si intravedono antichi casolari.

Potete farlo per ore, non vi stancherete mai.

Al termine, per rendere completa e indimenticabile l’esperienza, vi consigliamo la visita ad una cantina a Valdobbiadene e dintorni, per un piacevole momento di relax e ristoro degustando il famoso Prosecco.

 

Indice

 

Il territorio

La zona di produzione del Conegliano Valdobbiadene DOCG è racchiusa tra le colline che si sviluppano tra le due località. Abbraccia quindici comuni per un totale di circa 8.000 ettari coltivati.

La zona pedemontana della provincia di Treviso è riparata dai venti freddi provenienti da nord dal massiccio del monte Cesen ed il suolo è composto da argille, silici e calcarei.

Un cocktail perfetto che abbinato ad un microclima con una marcata escursione termica tra il giorno e la notte è ideale per trasmettere all’uva un profumo dolce e delicato.

 

Le colline del Cartizze nei pressi di Valdobbiadene

Le colline del Cartizze, il Pentagono d’Oro

 

All’interno di quest’area c’è un piccolo lembo di terra, di soli 107 ettari, in cui si produce il pregiato Conegliano Valdobbiadene Superiore di Cartizze DOCG.

Si trova appena fuori l’abitato di Valdobbiadene, la superficie ha una forma geometrica a cinque lati e per questo motivo viene chiamata il “Pentagono d’Oro”.

Si tratta di un vero e proprio anfiteatro naturale racchiuso tra i villaggi di Saccol, San Pietro di Barbozza e Santo Stefano.

È esposto ai raggi del sole dal mattino alla sera e per questo motivo produce delle uve ricche di zuccheri.

 

Degustare il Prosecco, visita alle cantine di Valdobbiadene

Durante il nostro tour alla scoperta dei luoghi di maggior interesse di Valdobbiadene e dintorni, avevamo inserito nell’itinerario la visita ad un paio di cantine.

A dire il vero non poteva essere altrimenti, dato che il vino rappresenta il marchio di fabbrica di questa terra.

 

Dettagli di una finestra della Osteria senz'Oste a Valdobbiadene

Osteria senz’Oste, dettagli di una finestra

 

Visitare una cantina non significa solo apprendere nozioni sui processi di lavorazione e produzione, ma è un viaggio sensoriale in tutte le sue accezioni.

Durante la fase di ricerca ci eravamo concentrati su realtà ben radicate sul territorio, che esprimessero i valori della famiglia e delle vecchie tradizioni tramandate di generazione in generazione.

La nostra scelta è ricaduta su due tra le migliori cantine di Valdobbiadene. Le possiamo definire medio piccole per volume di produzione, ma che nonostante i tempi siano inevitabilmente cambiati riescono ancora a trasmettere il senso di appartenenza ed autenticità.

Andiamo a conoscerle assieme, degustando idealmente un Prosecco.

 

Canevel Spumanti

La cantina è situata in una splendida tenuta lungo la strada che da Valdobbiadene porta al paesello di Saccol, un pugno di case immerse nel verde.

Una stradina in sensibile pendenza si addentra tra le vigne e conduce alla struttura situata in cima ad una collina.

 

L'ingresso della cantina Canevel Spumanti a Valdobbiadene

L’elegante ingresso della cantina Canevel Spumanti

 

L’azienda è stata fondata nel 1979 da Mario Caramel assieme ad un enologo della zona. Originariamente la sede si trovava a San Pietro di Barbozza.

Il nome Canevel deriva dalla somma di Caneva, che in dialetto locale significa piccola cantina privata e appunto Caramel, il cognome del fondatore.

Da alcuni anni l’azienda fa parte del gruppo Masi, leader nella produzione dell’Amarone, un vino rosso che si produce in Valpolicella nella provincia di Verona.

Lasciata l’auto nel parcheggio, percorrendo un elegante vialetto si giunge al desk dell’accoglienza, al quale si accede grazie ad un portone in vetro e legno.

L’azienda è proprietaria di circa 26 ettari di terreno ed oltre al Valdobbiadene DOCG vinifica anche il Prosecco DOC, per un totale di circa un milione di bottiglie l’anno.

Il Prosecco DOC si produce in Veneto, tranne che nelle province di Verona, Rovigo e ovviamente nell’area del DOCG, ed in tutto il Friuli Venezia Giulia.

La Canevel Experience ha inizio sulla cima di un poggio situato proprio alle spalle della cantina, sotto i rami di un grande pino.

Ammirare il tramonto da quassù dev’essere proprio suggestivo.

 

La tenuta della cantina Canevel Spumanti

Visita guidata alla cantina Canevel

 

Su una piattaforma in legno sono stati posizionati dei tavolini e delle sedie in ferro battuto, oltre ad alcuni “frame” in legno da cui scattare delle foto panoramiche.

La scelta secondo noi è particolarmente azzeccata in quanto si apprendono le prime nozioni immersi in un contesto unico, che valorizza fin da subito quelli che sono i valori dell’azienda.

La visita alla tenuta prosegue poi all’interno, nella cantina vera e propria, dove vengono illustrate tutte le fasi dei processi di lavorazione e affinamento in autoclave.

Il momento conclusivo si tiene infine nella Sala Setàge, con la degustazione di tre vini della selezione Valdobbiadene DOCG Canevel.

I nostri favoriti: Extra Dry e Superiore di Cartizze.

 

Col Vetoraz Spumanti

La cantina si trova nella frazione di Santo Stefano di Valdobbiadene in una posizione a dir poco privilegiata, proprio nel punto più alto dell’area di produzione del Cartizze.

Proprio di fianco al portone d’ingresso si trova il breve sentiero che conduce all’Osteria Senz’Oste.

 

Panorama dal cortile della cantina Col Vetoraz Spumanti di Valdobbiadene

Panorama dal cortile della cantina Col Vetoraz

 

L’azienda così come è strutturata oggi è nata nel 1993, ma la famiglia Miotto ha un rapporto ormai ultra centenario con il mondo dell’enologia, riconducibile già alla prima metà dell’Ottocento.

Eravamo arrivati sul posto a metà mattinata come concordato telefonicamente. Prima di entrare nella struttura vi consigliamo di concedervi una camminata nel cortile lungo un vialetto in lastre irregolari in pietra.

Un roseto in fiore è un vero e proprio balcone naturale oltre il quale discendono i dolci declivi di questo anfiteatro naturale.

La sala degustazione, costruita da pochi anni, ha un’ampia vetrata che si apre sapientemente all’esterno e regala uno splendido panorama.

Gli interni sono semplici ed eleganti nelle loro forme geometriche lineari.

 

La sala degustazione della cantina Col Vetoraz Spumanti

L’elegante sala degustazione della cantina Col Vetoraz

 

L’esperienza ha inizio con la visione di un breve filmato istituzionale su Col Vetoraz. Si prosegue poi con l’illustrazione dell’azienda, del processo produttivo e la presentazione dei prodotti.

Al termine si passa al momento clou, con la degustazione dei prodotti della casa.

Il menù prevede una vasta scelta di experience, da quella base che prevede l’assaggio di tre vini come avevamo fatto noi a quella top, che ne prevede ben nove più una grappa per chiudere il cerchio.

I nostri favoriti: Extra Brut Cuvée 0 e Superiore di Cartizze.

 

I Vini Conegliano Valdobbiadene DOCG

Il marchio di Denominazione di Origine Controllata e Garantita è stato abbinato ai vini Conegliano Valdobbiadene nel 2009.

Il disciplinare di produzione prevede che il Conegliano Valdobbiadene DOCG venga ottenuto utilizzando una quantità minima di vitigno Glera pari al 85%.

Il Glera è un vitigno a bacca bianca, con grappoli lunghi ed acini dorati, ideale per produrre spumanti. Si coltiva ad una altitudine che va dai 50 ai 500 metri sul livello del mare.

 

Grappolo di uva Glera a Valdobbiadene

Grappolo di uva Glera, da cui si produce il Conegliano Valdobbiadene DOCG

 

Al rimanente 15% possono concorrere uve di Verdiso, Chardonnay, Pinot Grigio, Pinot Bianco, Perera e Bianchetta, utilizzate da sole oppure congiuntamente.

La raccolta delle uve deve essere fatta esclusivamente a mano ed il lavoro è reso particolarmente complicato dalle elevate pendenze dei colli su cui vengono coltivate le viti.

Per la produzione del vino viene utilizzato il metodo Charmat, adatto a produrre vini leggeri e frizzanti, mediante il processo della rifermentazione in autoclavi in acciaio.

Per produrre il Conegliano Valdobbiadene Superiore di Cartizze DOCG invece viene utilizzato Glera in purezza, al 100%.

Come vi avevo accennato in precedenza, la zona di produzione del Cartizze è racchiusa in una piccolissima area di soli 107 ettari, per circa 100 produttori.

Le bottiglie vanno conservate in verticale e devono essere consumate entro un anno, un anno e mezzo dopo l’imbottigliamento.

 

Assaggio di Conegliano Valdobbiadene DOCG alla Locanda Sandi

Aperitivo alla Locanda Sandi

 

Ricordatevi che questi non sono vini da invecchiamento. Sono vini delicati, ideali per aperitivi, feste, brindisi e da abbinare anche con alcune pietanze durante buffet e pranzi.

La quantità di residuo zuccherino determina l’amabilità del prodotto e la tipologia del vino prodotto:

  • Extra Brut fino a 6 g/l;
  • Brut da 7 a 12 g/l;
  • Extra Dry da 12 a 17 g/l;
  • Dry da 17 a 32 g/l.

All’interno del Dry si colloca il Valdobbiadene Superiore di Cartizze in quanto ha un residuo di zucchero pari a 24 g/l.

Soprattutto gli stranieri pensano erroneamente che il Dry sia il vino più secco, invece il meno amabile è l’Extra Brut (che io ho imparato a conoscere ed amare).

 

Le Colline del Prosecco patrimonio Unesco

Dal 2019 le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene sono state inserite nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Hanno ottenuto la qualifica di “Paesaggio Culturale”, al pari di un’altra zona vitivinicola italiana, Langhe-Roero e Monferrato.

Il paesaggio è caratterizzato da dorsali collinari, foreste, piccoli borghi e vigneti. La coltivazione dell’uva in questo lembo di terra ha origini lontane, tanto che già nel XVII secolo il paesaggio era modellato a scacchiera.

I filari di vite erano disposti paralleli l’uno all’altro e verticali rispetto alla pendenza del terreno, creando un aspetto geometrico dall’estetica coinvolgente.

 

Il Molinetto della Croda a Refrontolo

Il Molinetto della Croda (Refrontolo)

 

La Strada del Prosecco e Vini dei Colli

La Strada del Prosecco e Vini dei Colli Conegliano Valdobbiadene è stata istituita con la nuova denominazione nel 2003, ma non è altro che l’evoluzione in chiave moderna della vecchia Strada del Vino Bianco.

Inaugurata il 10 settembre del 1966, è stata la prima strada tematica in Italia dedicata ad un territorio vitivinicolo.

Al tracciato originario sono stati aggiunti nuovi itinerari che permettono al visitatore di vivere un’esperienza completa tra storia, arte, natura e naturalmente la visita ad una cantina per degustare il Prosecco.

Il percorso principale ha uno sviluppo di circa 90 chilometri ed unisce le cittadine di Valdobbiadene e Conegliano. Il circuito che tocca i luoghi di maggior interesse turistica della zona.

 

Cantine Aperte

Uno degli appuntamenti più attesi dagli appassionati del vino è sicuramente Cantine Aperte.

Durante l’anno in specifici week end alcune cantine aprono le loro porte all’ospitalità. Accolgono cultori e semplici curiosi per visite guidate, degustazioni, pic-nic e pranzi tra i filari delle viti.

Come potete immaginare si tratta di momenti in cui oltre a socializzare si ha la possibilità di conoscere la storia, la cultura ed i valori autentici di un territorio.

Steve

Sono nato a Udine nel 1963 e vivo a Galleriano, un piccolo paese di campagna in provincia di Udine. Appassionato di geografia, ho viaggiato fin da piccolo grazie ai miei genitori.

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Un android developer a tempo perso, una polacca innamorata dell'Italia e un appassionato di geografia prestato all'informatica.

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