Spiagge Sardegna del Sud, le 6 da non perdere (secondo noi)
Un viaggio nella Sardegna del Sud non può prescindere dalla visita alle sue splendide spiagge.
Soprattutto quando si tratta della prima volta sull’isola.
Il nostro viaggio si è svolto nella prima metà del mese di giugno ed il meteo ci ha dato una mano.
Abbiamo trovato infatti delle giornate soleggiate con temperature gradevoli, ideali per trascorrere alcune ore al mare.
Il vento, sia di maestrale sia di libeccio, è stato il nostro compagno di viaggio tenace, che non ci ha mai abbandonati.
Alcune calette, soprattutto le più famose, erano già affollate a metà mattinata e sinceramente non osiamo pensare a quanto accada in alta stagione.
In base alla nostra esperienza personale, in questo articolo proviamo a fornirvi delle informazioni utili su alcune spiagge della Sardegna Sud, quelle che a nostro parere sono tra le più belle.
Ne abbiamo scelte sei, tre situate lungo la Costa del Sud e tre ad est di Cagliari, così non facciamo torto a nessuno.
Premettiamo però che non vuole essere una classifica di merito, in effetti non potrebbe esserlo.
Non abbiamo visitato per esempio le spiagge di Cala Sinzias e Costa Rei, oppure quelle situate nelle vicinanze della località di Muravera, sulla costa sud orientale.
Ma neanche la più famosa della città di Cagliari, quella del Poetto.
Di quelle situate in Costa Verde e nell’Isola di San Pietro invece ve ne abbiamo già parlato nei rispettivi articoli.
Indice
Sardegna del Sud, dove alloggiare
In fase di pianificazione del viaggio abbiamo individuato in Teulada e Cagliari le località dove fissare gli alloggi.
A dire il vero, in un primo momento avevamo pensato a Villasimius, ma l’orario del volo di ritorno, schedulato di primo mattino, ci aveva fatto propendere per il capoluogo dell’isola.
Hotel di ogni standard, case vacanza, appartamenti da affittare, lussuosi resort, villaggi vacanza, agriturismo e Bed & Breakfast.
L’industria del turismo è talmente fiorente che c’è solo l’imbarazzo della scelta.
A Teulada, dopo un’accurata ricerca, abbiamo optato per il B&B Su Tostainu.
La struttura sorge in una posizione tranquilla e strategica rispetto alle principali vie di comunicazione. Un’oasi di pace e tranquillità.
La gentilezza e l’accoglienza sono il fiore all’occhiello della famiglia che gestisce la casa, le camere sono pulite e confortevoli.
Durante la bella stagione è possibile fare colazione all’aperto sotto il porticato, proprio di fronte al giardino.
A Cagliari invece abbiamo alloggiato in un hotel che, da recenti ricerche, sembra sia stato chiuso definitivamente.
Al seguente link comunque potete trovare le migliori offerte e la disponibilità di alloggi nella Sardegna del Sud.
Spiagge Sardegna Sud
Il nostro itinerario alla scoperta delle spiagge della Sardegna del Sud ha inizio a Porto Pino, per poi proseguire in sequenza fino a Villasimius, ad est di Cagliari.
In totale, senza considerare le biforcazioni per raggiungere i lidi, sono circa 150 chilometri di strada panoramica, che scorre lungo la costa.
Per un viaggio itinerante come questo è indispensabile avere un mezzo a disposizione.
Se non avete il vostro allora vi consigliamo di noleggiarne uno appena sbarcati sull’isola, come abbiamo fatto noi.
Per noleggiare l’auto noi ci affidiamo sempre a DiscoverCars.
Si tratta di un comparatore di prezzi tra varie compagnie, facilmente consultabile online sia da pc sia da dispositivo mobile.
Per noi è una garanzia.
Anche quando abbiamo dovuto rinunciare al viaggio all’ultimo momento, con l’opzione “cancellazione gratuita” abbiamo ricevuto l’accredito di quanto pagato in fase di prenotazione.
1- Spiaggia di Porto Pino
La spiaggia di Porto Pino è circondata da una rigogliosa pineta di querce e pini di Aleppo.
Da Teulada, sede del nostro alloggio, si arriva facilmente.
Si prende la SS195 e una volta arrivati a Sant’Anna degli Arresi, si svolta a sinistra e in meno di dieci chilometri si giunge a destinazione.
La spiaggia si divide in due zone ben distinte. La prima è situata a poche decine di metri dai parcheggi e la maggioranza dei bagnanti si concentra proprio in quest’area attrezzata.
La seconda invece, più bella e selvaggia, si estende per oltre due chilometri e termina con le famose dune di sabbia bianca.
Le collinette raggiungono un’altezza di circa 35 metri e formano un paesaggio dall’aspetto lunare, ricoperto da piante di giunco e piccoli arbusti.
La sabbia sulla battigia assume un colore rosato, formando una striscia delicata che divide l’azzurro dell’acqua dal bianco della sabbia.
Noi ci siamo stabiliti in quest’area e abbiamo approfittato delle ore a nostra disposizione per fare una lunga camminata fino all’estremità.
Porto Pino infine è il posto ideale per gli amanti del windsurf.
Gli appassionati maneggiano il boma alla ricerca delle giuste folate di vento per far schizzare la tavola sulle onde increspate del mare.
2- Cala Tuerredda
Cala Tuerredda è sicuramente una delle spiagge più iconiche della costa meridionale della Sardegna.
Un mix di sabbia bianca e mare trasparente dalle tonalità turchesi.
Nel nostro piccolo possiamo affermare che è una delle cale più belle tra quelle che abbiamo visto, non solo in Sardegna, ma anche in altre regioni italiane.
La spiaggia è incastonata in una insenatura poco dopo Capo Malfatano e si raggiunge percorrendo la strada panoramica SP71.
Si estende per circa cinquecento metri, riparata dal vento dalla folta vegetazione di macchia mediterranea che la protegge.
Purtroppo è anche una delle spiagge più conosciute e reclamizzate e per questo motivo è sempre molto affollata.
Di fronte alla lingua di sabbia bianca l’omonimo isolotto, raggiungibile sia a nuoto sia con i pedalò.
Durante l’estate, tra metà giugno e fine settembre, l’ingresso è contingentato.
Nel 2022 per esempio, 1100 persone al giorno, di cui 729 in spiaggia libera non prenotabile ed il resto nei due stabilimenti balneari attrezzati.
La spiaggia è plastic free e quindi non è possibile introdurre materiale di plastica non biodegradabile.
Potete verificare la disponibilità sul sito web ufficiale della spiaggia.
Tuerredda infine, grazie alle sue acque cristalline, è particolarmente adatta ai praticanti dello snorkeling.
3- Cala Cipolla
Proseguendo lungo la SP71 in direzione Pula, pochissimi chilometri dopo aver superato Capo Spartivento si giunge a Baia Chia, situata nel comune di Domus de Maria.
Si tratta di uno dei più grandi comprensori balneari della regione ed i lidi cambiano nome ad ogni insenatura.
In breve sequenza ci sono Cala Cipolla, Su Giudeu, Campana Dune, Sa Colonia ed infine Su Portu.
In quest’area della Sardegna l’industria del turismo è più sviluppata rispetto ad altre zone della regione.
Se da un lato il progresso ha portato indubbi benefici economici al territorio, dall’altro ha sfornato dei “mostri” architettonici che stonano non poco con il paesaggio che li circonda.
Cala Cipolla si raggiunge senza problemi dalla località di Setti Ballas.
Si svolta verso il mare per Viale Spartivento e una volta superato lo stagno si prosegue su una stradina in sterrato, fino a raggiungere il parcheggio.
Lasciata l’auto nello slargo delimitato da una staccionata in legno, si prosegue a piedi percorrendo un breve sentiero, leggermente in salita.
La spiaggia di sabbia dorata è incastonata tra due promontori in granito.
Si tratta di un luogo appartato, quasi nascosto tra le dune e la folta vegetazione.
4- Mari Pintau
La spiaggia di Mari Pintau si trova a circa 25 chilometri dal centro di Cagliari e si raggiunge tramite la SP17.
Si trova nel territorio di Quartu Sant’Elena.
Una volta giunti in prossimità della località di Geremeas, si lascia l’auto ai lati della carreggiata e si scende verso il mare percorrendo un breve sentiero in terra battuta.
Tutt’intorno i classici arbusti verdeggianti della macchia mediterranea.
Il fondo del litorale è un mix di ciottoli levigati che una volta in mare, si diradano lasciando spazio ad aree sabbiose.
Il nome, come è facilmente intuibile, deriva dal dialetto sardo e significa semplicemente “mare dipinto”. Chi viene fin qui capisce subito il perché.
La trasparenza dell’acqua fa sì che i raggi del sole si riflettano sul fondale creando una meravigliosa tavolozza di colori.
Un vero e proprio quadro.
5- Porto Giunco
Lasciata l’elegante struttura che ospita la Marina di Villasimius, ci si immette in una strada secondaria in asfalto, che in poche centinaia di metri lascia spazio al fondo sterrato.
Dopo aver superato lo stagno di Notteri, famoso in quanto ospita una colonia di fenicotteri rosa, il tracciato prosegue senza particolari difficoltà su un fondo ben battuto.
Ai lati, come sentinelle, spuntano piante di eucalipto di medio fusto, inframezzate da pini marittimi, oleandri e bassi arbusti.
La spiaggia ha tre ingressi, tutti ben segnalati dai cartelli direzionali.
Al termine della carrozzabile si giunge in un ampio slargo adibito a parcheggio.
Un sentiero aldilà di un cancello metallico conduce in poche centinaia di metri fino a destinazione.
La spiaggia ha il fondo in sabbia bianca, è attrezzata e in estate è una delle più affollate della zona. Forse anche troppo per i nostri gusti.
Sullo sfondo si staglia la Torre di Porto Giunco.
Dovete sapere che le torri costiere in Sardegna facevano parte del sistema difensivo, erette dagli spagnoli per proteggere l’isola dalle scorribande dei pirati Saraceni.
6- Punta Molentis
Il nostro tour alla scoperta delle spiagge del Sud Sardegna si conclude a Punta Molentis, situata proprio sul vertice sud orientale dell’isola.
Lasciato l’abitato di Simius, si prosegue verso Castiadas lungo la SP18 fiancheggiata da splendide piante di oleandro, fino allo svincolo per l’albergo ristorante L’Oleandro.
Appena imboccata la stradina in sterrato fate attenzione alla biforcazione e tenetevi sulla destra.
Si prosegue in un contesto naturale formato dalla classica macchia mediterranea.
A meno che la stradina sia stata sistemata di recente, il tragitto in auto richiede un minimo di attenzione per evitare piccole buche e dossi.
Al termine la “fatica” viene comunque ampiamente ripagata.
Is Molentis infatti è una splendida lingua di sabbia bianca, di solito molto affollata.
Noi per fortuna eravamo arrivati fin qui di buon mattino e la situazione era ancora accettabile. Approfittatene per fare una bella camminata lungo la battigia, come abbiamo fatto noi.
Non lontano dalla spiaggia sorge un’antica cava di granito, inserita anch’essa nell’Area Marina protetta di Capo Carbonara.
La spiaggia prende il nome dall’asino, in sardo su molenti, animale che veniva impiegato dall’uomo nell’attività estrattiva nella cava.
L’Area di Capo Carbonara è stata istituita nel 1998 grazie ad un decreto del Ministero dell’Ambiente e copre una superficie di circa 14.000 ettari.
Le rocce presenti in superficie e la posidonia oceanica in mare donano a Capo Carbonara un paesaggio unico dal grande valore ambientale.