San Candido, cosa vedere nel grazioso borgo dell’Alta Pusteria
San Candido (Innichen in lingua madre) è un grazioso borgo dell’Alta Val Pusteria, a circa metà strada tra Dobbiaco e il confine con l’Austria.
Incastonata tra alcune delle vette più famose delle Dolomiti, è una celebre località di villeggiatura frequentata sia in inverno sia in estate.
Sopra distese di prati e abetaie nere si innalzano maestose la Rocca dei Baranci, la Punta dei Tre Scarperi e la Cima Nove, in un armonico connubio di massicci rocciosi e pendii erbosi.
Dal 2009 le Dolomiti sono entrate a far parte del Patrimonio Mondiale dell’Unesco, grazie agli splendidi paesaggi e l’importanza geologica che rivestono.
Per gli appassionati di montagna è da sempre una località esclusiva, ma San Candido si è rivelata al grande pubblico anche grazie alla famosa serie televisiva Un passo dal cielo.
Le riprese delle prime cinque stagioni infatti hanno avuto come base il borgo e i suoi dintorni, come il Lago di Braies e Dobbiaco, prima di spostarsi per le serie successive a San Vito di Cadore in Veneto.
Di recente infine la località è balzata alle cronache perché è il paese natio del tennista Jannik Sinner, anche se la sua famiglia vive nella vicina Sesto Pusteria.
Grazie alle sue recenti imprese il pubblico italiano è tornato ad entusiasmarsi per il tennis e la nazionale ha riportato in Italia la Coppa Davis dopo l’unica vittoria del 1976.
Tornando alla San Candido da visitare tenete presente che il centro storico custodisce importanti tesori artistici, che cercheremo di farvi conoscere in questo articolo.
Indice
San Candido, cosa fare se piove
Nel caso il tempo meteorologico sia inclemente, in attesa che le condizioni migliorino, vi consigliamo di trascorrere alcune ore in uno dei centri wellness del paese.
Alcuni hotel e residence infatti sono attrezzati con strutture e impianti dedicati al benessere.
Sauna finlandese, bagno turco, piscine con getti idromassaggio e sale relax, dotate di ampie vetrate che si affacciano su splendide viste panoramiche.
Potete cercare quella più adatte alle vostre esigenze al seguente link:
Se la vostra struttura ricettiva è priva dell’area benessere allora potete approfittare della piscina coperta della Acquafun, un complesso dedicato al relax e alla cura del corpo situato proprio in fondo al paese.
San Candido, cosa vedere
Anche se San Candido è un borgo relativamente piccolo, dando uno sguardo veloce alla mappa balzano subito all’occhio le numerose chiese.
Si percepisce subito anche dal vivo, con i campanili che sbucano come funghi da dietro i tetti spioventi delle case.
Chiesa dei Francescani
All’imbocco di Peter Paul Rainer Straße, a poche decine di metri dal corso della Drava, sorge la Chiesa dei Francescani.
Secondo noi la visita del centro di San Candido può iniziare proprio da qui.
La Drava è un affluente del Danubio e la sorgente dista pochi chilometri da qui, ai piedi della Cima Nove, nel parco naturale delle Tre Cime.
Prima di sfociare nel Danubio percorre un tragitto di ben 749 chilometri e attraversa cinque paesi: l’Italia, l’Austria, la Slovenia, l’Ungheria e la Croazia.
La Chiesa dei Francescani fu inaugurata nel 1697 dopo numerose controversie con i canonici, che temevano un afflusso indesiderato di mendicanti a causa degli ideali di povertà dell’ordine religioso.
Fu progettata dal frate francescano Vitus Rastbichler.
È stata infine restaurata nel 1992. Degli arredi originali si conservano solo i dipinti ad olio degli altari laterali e le raffigurazioni dei santi francescani della parete sud.
Peter Paul Rainer Straße
Peter Paul Rainer è la via pedonale del paese ed è delimitata da una serie di case tradizionali, con le facciate imbiancate con tinte color pastello ed eleganti balconi in legno intagliato.
È un susseguirsi di attività commerciali, tra cui hotel, residence e ristoranti.
Durante la stagione turistica, all’ora dello struscio, i locali si affollano di avventori che si ritrovano per un aperitivo in compagnia oppure per degustare una bevanda calda accompagnata da una deliziosa fetta di torta o strudel.
Lungo il passeggio ci sono anche un paio di punti vendita di prodotti gourmet, come lo speck, il salame con la selvaggina e i formaggi prodotti sugli alpeggi.
Lo speck è probabilmente il prodotto tipico dell’Alto Adige più conosciuto al di fuori dalla regione. Viene confezionato con pregiate cosce di suino, con una marezzatura di grasso che conferisce al palato un sapore dolce e delicato.
Viene affumicato con legno di faggio aromatico e stagionato per dieci mesi.
DoloMythos
Proprio dietro il negozio Wachtler store, un punto di ritrovo imprescindibile per chi vuole fare acquisti di specialità enogastronomiche, di souvenir e di prodotti per la bellezza, sorge DoloMythos.
Si tratta di un complesso museale che ospita una serie di esposizioni a tema che attirano come calamite la curiosità di grandi e piccini.
L’epicentro di tutto sono le Dolomiti, con la loro storia, i fossili, le pietre, il fascino e le leggende che le circondano.
Chiesa Parrocchiale di San Michele
Proprio in fondo alla via si staglia l’inconfondibile facciata color celeste della chiesa di San Michele, con il caratteristico campanile sormontato da una cupola scura a forma di bulbo.
Edificata intorno al 1150 e arricchita di volte gotiche nel Quattrocento, la chiesa in stile romanico fu adeguata al gusto barocco tra il 1735 e il 1760.
L’interno è appariscente, con tutta una serie di dipinti, stucchi e affreschi che le donano una inaspettata vivacità, molti dei quali sono opera dell’artista tirolese Christoph Anton Mayr.
Si tratta di uno dei più importanti edifici religiosi del Tirolo edificati nel periodo di transizione tra lo stile barocco e il rococò.
Collegiata
Subito dopo la chiesa di San Michele, riparata dietro un alto muro di cinta in pietra, sbuca la sagoma austera della Collegiata.
Si accede al complesso grazie a un cancello in ferro battuto. Lungo il perimetro le tombe dei defunti, come si usava nel Medioevo.
È ritenuto a ragione il più importante edificio religioso in stile romanico lombardo dell’arco alpino orientale ed è stato edificato a partire dal 1140, sul luogo dove in precedenza sorgeva un antico convento benedettino della fine del VIII secolo.
Consacrata nel 1284, è dedicata ai patroni Candido e Corbiniano e presenta una tipica facciata a capanna. Di lato sorge la massiccia torre campanaria del 1326.
L’interno è a tre navate absidate, l’ambiente è sobrio ed essenziale in puro stile romanico, sotto l’altare maggiore è stata riportata alla luce una piccola cripta.
Risale all’inizio della costruzione della chiesa e veniva utilizzata come sala di preghiera e luogo di sepoltura per i religiosi.
L’altare maggiore sorge in posizione soprelevata rispetto al pavimento e ospita una bellissima Crocifissione lignea, messa in risalto da una sapiente illuminazione.
Museo della Collegiata
L’edificio che sorge in fondo al complesso ospita il museo della Collegiata.
Si tratta di uno spazio espositivo che non ospita solo arte sacra come erroneamente si potrebbe pensare, ma una importante collezione di reperti che documentano la storia di San Candido dall’antichità fino ai giorni nostri.
Al suo interno infatti sono conservati dei ritrovamenti archeologici di epoca romana e il tesoro del Duomo.
Molto interessante è la collezione di manoscritti del periodo in cui San Candido fu sotto l’egida di Frisinga (Freising in tedesco).
La cittadina bavarese sorge a poche decine di chilometri da Monaco.
Per circa dieci secoli esercitò il potere ecclesiastico sul borgo dell’Alta Val Pusteria, da quando nel 749 il duca Tassilo III di Baviera favorì la costruzione del monastero benedettino.
I Mercatini di Natale
Chi viene a San Candido durante l’Avvento oppure nel periodo delle feste di fine anno può godersi la magica atmosfera natalizia visitando i tradizionali mercatini.
Le casette in legno vengono posizionate nell’area che si sviluppa tra la chiesa di San Michele e piazza del Magistrato e sono particolarmente suggestive al crepuscolo, quando si abbelliscono grazie a luci e luminarie.
Solitamente sono aperte nei weekend (dal venerdì alla domenica) e continuativamente da metà dicembre all’Epifania, con unica chiusura il giorno di Natale.
I mercatini di Natale risalgono al XIV secolo e all’inizio trovarono origine durante il Medioevo nel “mondo” germanico, anche se ormai si sono diffusi un po’ dappertutto, sia in Italia sia in Europa.
Secondo la tradizione infatti il primo evento di questo tipo si tenne a Vienna nel 1296, anche se il primo mercatino attestato su un documento ufficiale fu quello di Dresda del 1434.
Il Natale nelle Dolomiti a San Candido si svolge ormai dal 2013 ed è diventato un appuntamento irrinunciabile per i numerosi turisti che popolano il borgo e i suoi dintorni in questo particolare periodo dell’anno.
I venditori offrono prodotti di artigianato, come pantofole in feltro e calde coperte, idee regalo oppure decorazioni per addobbare l’albero e il presepe.
Immancabili le casette che preparano le gustose pietanze della cucina tipica altoatesina.
Il capriolo con la polenta, le kartoffelsalat, le zuppe calde, i biscotti fatti in casa, il vin brûlé e il apfelglühmix, un succo di mela speziato che inebria di sapori il palato e la mente.
In passato la tradizione voleva che i mercatini chiudessero i battenti la vigilia di Natale, oggi invece, per motivi commerciali, prolungano l’apertura almeno fino all’Epifania.
Chiesa di Santo Sepolcro
Prima di lasciare il paese, se avete ancora del tempo a disposizione, potete inserire nella lista delle cose da vedere a San Candido la chiesa di San Sepolcro (la Außerkirchl).
Si trova proprio lungo strada principale, in direzione Dobbiaco.
La cappella fu costruita nel 1653 su modello dell’omonimo edificio di Gerusalemme per volere di Georg Paprion, un oste di San Candido che aveva fatto una serie di pellegrinaggi in Terra Santa.
Oltre a quella del Santo Sepolcro, la chiesetta ospita anche altre due cappelle, quella della Passione e quella di Altötting.
Quest’ultima è stata costruita nel 1633 su riproduzione del santuario bavarese dell’omonima cittadina, nelle cui nicchie sono rappresentate scene della vita di Maria.