Saline di Trapani e Marsala, guida alla visita
Fin da quando andavo a scuola, tanti anni fa purtroppo, ho avuto un particolare interesse per il ciclo produttivo del sale marino.
Tanto è vero che durante i nostri viaggi abbiamo visitato più volte delle saline.
È successo a Carloforte nell’Isola di San Pietro in Sardegna, ma anche nel deserto di Varzaneh in Iran, tra Yazd ed Esfahan.
Per non parlare del bacino salato di Badwater, nella Death Valley.
Se state pianificando un itinerario nella Sicilia occidentale, la visita alle Saline di Trapani e Marsala sono due esperienze che vi consigliamo di inserire nell’itinerario.
Non ve ne pentirete.
L’abbiamo fatto anche noi, in giorni ed in orari diversi, perché in base all’angolazione dei raggi del sole, la luce regala colori e sensazioni contrastanti.
Le saline sono un connubio della natura, creato dall’unione di elementi naturali (sole, acqua e vento) con il sapiente ingegno dell’uomo.
In base alla nostra esperienza, in questa articolo vi forniamo alcuni consigli per organizzare la visita alle Saline di Trapani e Marsala.
Indice
- Saline di Trapani e Marsala, quale visitare?
- Saline di Trapani e Paceco, cosa vedere
- Salina Culcasi e il Museo del Sale
- Saline di Marsala Ettore e Infersa
- Saline di Marsala, come arrivare
- Marsala: Saline Ettore e Infersa, guida alla visita
Quale salina visitare?
Le Saline di Trapani – Paceco e quelle di Marsala sono due luoghi diversi, situati ad una ventina di chilometri l’uno dall’altro.
Ma quale scegliere?
La risposta corretta è dipende dai vostri gusti ed interessi.
Quelle di Marsala per esempio hanno un taglio più turistico, mentre quelle di Trapani e Paceco sono indicate per chi ama la natura.
Se non avete problemi di tempo però, vi consigliamo di visitarle entrambe, come abbiamo fatto noi.
Saline di Trapani e Paceco, cosa vedere
Le Saline di Trapani e Paceco si trovano all’interno dell’omonima Riserva Naturale Orientata, istituita nel 1995 con l’obiettivo di bloccare l’espansione urbanistica di Trapani.
La Riserva si estende tra la periferia meridionale della città e la frazione di Salina Grande, a sud dell’abitato di Nubia.
Le visite guidate alle Saline di Trapani si effettuano solo in giornate prestabilite, accompagnati da un educatore del WWF e si possono prenotare online cliccando sul link.
L’attività ha una durata di circa due ore ed ha inizio nel cortile del centro visite Mulino Stella, situato sulla SP21 ad una manciata di chilometri da Trapani.
Durante il nostro soggiorno nella Sicilia occidentale, avevamo fissato la base logistica nello splendido Corte Olea Resort a Paceco, ed eravamo giunti al punto di ritrovo in soli cinque minuti.
Nelle vasche aldilà della strada i fenicotteri rosa si nutrono di Artemia Salina, un piccolo crostaceo di cui vanno ghiotti.
Dopo l’appello dei partecipanti e la descrizione dell’escursione, ci si sposta di qualche chilometro con il proprio mezzo nei pressi di Nubia, alle Saline Chiusicella.
Il panorama è costellato di mulini e di vasche d’acqua di varie colorazioni, che in base all’inclinazione dei raggi del sole spaziano dall’arancione al viola.
Durante la camminata si apprendono interessanti nozioni sulle origini delle saline in Sicilia, che qui sono private e non soggette al Monopolio dello Stato, e sul processo produttivo.
Ogni ciclo dura mediamente tra i quaranta ed i novanta giorni, dipende dalle condizioni atmosferiche del periodo.
Il primo raccolto avviene nel mese di luglio mentre l’ultimo solitamente in settembre.
È un mondo complesso formato da vasche di diverse profondità, pompe, chiuse e alberi di Archimede, che muovono l’acqua.
Un insieme di conoscenze di fisica, chimica e meteorologia, tramandate nei secoli grazie all’ingegno e l’esperienza dei lavoratori, senza aver ricevuto un’adeguata istruzione.
In questo senso un ruolo fondamentale l’ha avuto la figura del Curatolo.
Il Curatolo è/era il gestore ed amministratore della salina, uomo di fiducia del proprietario e responsabile della produzione.
La Riserva Naturale è un’avifauna che ospita diverse specie di uccelli migratori e stanziali. Tra la flora invece c’è il particolare Fungo di Malta, che in realtà non è un fungo bensì una pianta parassita.
Salina Culcasi e il Museo del Sale
Al termine potete spostarvi di qualche chilometro per andare a visitare il Museo del Sale.
L’esposizione si trova all’interno della Salina Culcasi, situata alla periferia di Nubia.
Lasciata la via principale, si prende una stradina sterrata di campagna che conduce verso una zona di invasi, separati da stretti lembi di terra.
Dopo poche centinaia di metri si giunge nell’ampio parcheggio della struttura.
Oltre all’esposizione, situata sul retro dell’edificio, l’antico baglio ospita anche un mulino a vento a sei pale ed una trattoria, dove fermarsi per cena o per un cocktail.
Noi vi consigliamo di venire qui nel tardo pomeriggio.
Seduti sulle comode poltrone della struttura, ammirerete uno dei tramonti più belli della Sicilia.
Se invece non siete in possesso di un mezzo proprio, allora vi consigliamo di partecipare ad una escursione guidata alle saline di Trapani.
L’attività ha una durata di due ore, nella tariffa sono inclusi i servizi di trasporto, la degustazione di prodotti locali e il biglietto d’ingresso per il Museo del Sale.
Saline di Marsala Ettore e Infersa
Le Saline di Marsala invece si trovano all’interno della Riserva Naturale Orientata Isole dello Stagnone di Marsala, situate proprio di fronte all’isoletta di Mozia.
La laguna dello Stagnone è la più vasta della Sicilia e dal 1984 ospita la Riserva Naturale.
Oltre che dalle Saline Ettore e Infersa (SEI) è composta da quattro isole: Grande, detta anche isola Lunga, San Pantaleo (Mozia), Santa Maria e Schola, la più piccola.
Fin dall’antichità questa zona era uno strategico polo commerciale ed i primi a intuirne l’importanza furono i Fenici, che si stabilirono a Mozia già nel XII secolo a.C.
Mozia è un luogo dell’anima, di quelli che ti stregano.
L’isola venne acquistata dall’appassionato di archeologia Joseph Whitaker, all’inizio del Novecento.
Il commerciante inglese aveva fatto fortuna grazie all’esportazione del vino Marsala.
Sull’isola costruì una splendida villa e per parecchi anni finanziò degli scavi archeologici.
I reperti sono conservati nel museo ospitato al piano terra della residenza.
Il pezzo pregiato dell’esposizione è “Il Giovane di Mozia”, una statua di marmo scolpita nel V secolo a.C. e rinvenuta circa quaranta anni fa.
Prima di rientrare sulla terraferma vi consigliamo di fare una passeggiata lungo la rete di sentieri che si sviluppano all’interno dell’isola.
Negli ultimi anni invece, grazie al vento ed alle correnti, lo specchio d’acqua davanti alla costa della Riserva è diventato una delle mete più importanti a livello europeo per i praticanti di Kitesurf.
Si tratta di una pratica sportiva nata una ventina di anni fa come variante del surf.
Consiste nel farsi trainare sul mare da un aquilone manovrato grazie una barra collegata alla vela tramite dei cavi sottili.
Saline di Marsala, come arrivare
Le Saline Ettore e Infersa si trovano circa venti chilometri a sud di Trapani e ad una decina a nord di Marsala.
Da Trapani vi consigliamo di prendere la SP21, detta anche la Via del Sale.
Superata l’uscita per l’aeroporto Vincenzo Florio, in località San Leonardo svoltate a destra in una delle stradine che portano verso il mare.
Anche da Marsala vi consigliamo di prendere la SP21.
Poco dopo aver superato la Salina Genna, svoltate a sinistra e prendere la strada costiera denominata Contrada Spagnola.
L’uscita è ben segnalata.
Marsala: Saline Ettore e Infersa, guida alla visita
Il complesso delle Saline Ettore e Infersa comprendono il mulino, il locale Mamma Caura e l’imbarcadero per le crociere nella laguna.
Il Mulino Infersa fa da sfondo alle Saline di Marsala al tramonto, uno dei più fotografati e conosciuti in Italia.
Lo trovate su tutte le guide e sulle riviste specializzate di settore.
Grazie ad una preziosa opera di restauro conservativo, l’edificio è tuttora funzionante.
Durante la visita, seguendo un percorso multimediale, si possono apprendere interessanti nozioni sul funzionamento del mulino e sulla lavorazione del salgemma.
All’interno è ospitata anche la bottega del sale, dove si possono degustare e acquistare i prodotti locali, tra cui sali integrali e prodotti di cosmesi.
La struttura ricettiva Mamma Caura è ricavata in una ex caserma, e rappresenta un luogo ideale per un aperitivo con vista sulla salina.
Potete prendere posto sulla terrazza panoramica al piano terra oppure sull’esclusivo Rooftop al secondo piano.
La mamma caura non è altro che lo strato di sedimento che si deposita sul fondo delle vasche e le impermeabilizza.
Ora non vi resta che visitare le Saline di Trapani e Marsala e vivere appieno le emozioni che regalano.