Prepotto e dintorni, cosa fare e vedere nella terra dello Schioppettino
Prepotto è un comune situato in provincia di Udine e si trova pochi chilometri a sud-est di Cividale, in quella zona della nostra regione conosciuta come Colli Orientali del Friuli.
In pochi chilometri quadrati il territorio a livello morfologico si suddivide in zone pianeggianti, paesaggi collinari e rilievi montuosi.
È bagnato dalle acque del torrente Judrio, che per alcuni chilometri fa da linea di confine con la vicina Slovenia.
Il comune di Prepotto infine è conosciuto perché ospita il Santuario della Beata Vergine di Castelmonte e per la produzione dello Schioppettino, uno dei pregiati vini rossi DOC della denominazione Friuli Colli Orientali.
In questo articolo vi forniamo alcune idee su cosa fare e vedere a Prepotto e dintorni, nella terra dello Schioppettino.
Articolo aggiornato il 10 dicembre 2022.
Indice
- Come arrivare
- Dove dormire
- I paesaggi
- Dove mangiare
- I vini
- Prepotto e dintorni, cosa vedere
- Prepotto e dintorni, cosa fare
Come arrivare
Dall’autostrada A23 Palmanova – Tarvisio:
uscire dall’autostrada al casello di Udine Sud, poche decine di metri dopo aver pagato il pedaggio svoltare a destra ed immettersi sulla Tangenziale Sud SR56.
Proseguire sempre dritti per una decina di chilometri. Arrivati nella località di Buttrio proseguire seguendo le indicazioni per Leproso, Ipplis e Spessa. Dopo poco più di 27 chilometri si giunge a destinazione.
Da Udine:
uscire dal capoluogo del Friuli prendendo via Cividale. Pochi chilometri prima di arrivare nella città Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, nella zona artigianale, svoltare a destra e seguire la SR356 fino alla località di Spessa Alta.
Qui si svolta a sinistra sulla SP48 e in pochi chilometri si arriva a Prepotto. In totale sono circa 25 chilometri.
Da Cividale del Friuli:
prendere la SP53 in direzione Fornalis. Dopo circa cinque chilometri continuare sulla panoramica SP90 denominata Strada di Albana e in pochi minuti si arriva a destinazione.
In totale sono una decina di chilometri.
Da Gorizia:
prendere la SR56 direzione Cormons. Attraversare la graziosa cittadina (merita una sosta), prendere la SR356 fino alla località di Brazzano, qui si prende la via del Collio SP14 ed in pochi chilometri si arriva nel territorio del comune di Prepotto.
In totale sono 25 chilometri.
Non è possibile invece arrivare direttamente in treno in quanto la stazione ferroviaria più vicina è quella di Cividale del Friuli.
Dove dormire
La zona di Prepotto offre la possibilità di pernottare in caratteristiche tenute agricole o villette convertite in agriturismo e Bed & Breakfast.
Solitamente sono immersi in splendidi contesti paesaggistici.
Noi vi consigliamo il B&B Ca Di Me, che in lingua italiana significa “Qui da me”.
La signora Fiorella vi accoglierà nella sua casa in un ambiente semplice e famigliare, curato nei minimi particolari e soprattutto gestito con il cuore.
La struttura si trova in un paesino di campagna, Orsaria, che dista pochi minuti da luoghi di notevole interesse come Udine, Cividale del Friuli e gli scenari naturali dei Colli Orientali e del Collio Goriziano.
Prepotto e dintorni, i paesaggi
I boschi ricchi di vegetazione, le stradine vallonate e poco trafficate, i sentieri immersi nella natura e ben segnalati.
Un mix ideale per gli appassionati delle esperienze outdoor e bike, sia da strada che mountain.
Questa è una zona della nostra terra che adoriamo sia a livello paesaggistico sia per gli eccellenti prodotti naturali.
Rappresenta un approdo sicuro quando vogliamo staccare la spina e concederci alcune ore di relax.
Secondo noi il modo migliore per vivere appieno l’esperienza è quello di perdersi consapevolmente tra i borghi, le colline ed i vigneti, concludendo la visita in un locale caratteristico assaporando i vini e le gustose pietanze della cucina locale.
Dove mangiare
Se venite da queste parti non patite di certo la fame, questo è poco ma sicuro.
Sul territorio infatti non avete problemi a vivere una esperienza wine and food in trattorie, agriturismi ed aziende agricole che vendono anche vino per asporto.
Un posto che noi vi consigliamo di provare è l’agriturismo Ronco dello Schioppettino.
Si trova in località Brischis in una posizione privilegiata, una terrazza naturale da cui è possibile ammirare uno splendido paesaggio sulla vallata sottostante.
Il menù varia tra taglieri di affettati e formaggi misti di produzione propria, primi piatti di pasta e gnocchi rigorosamente fatti in casa.
Per quanto riguarda i secondi invece vi consigliamo i piatti a base di carne, il frico di patate con la polenta, la deliziosa frittata di verdure spontanee (per esempio melissa, finocchietto selvatico e altre) e per finire i dolci.
I vini
Un terreno ricco di minerali, con una conformazione rocciosa a strati di marna (roccia friabile e argillosa) e arenaria, ed un microclima ideale, danno vita a vini eccellenti.
Lo Schioppettino di Prepotto è un vitigno autoctono conosciuto anche con il nome di Ribolla Nera e viene coltivato principalmente in questo territorio.
Io l’ho definito l’oro rosso di Prepotto, dato che rappresenta assieme agli altri vini DOC un volano imprescindibile per l’economia locale.
Presenta un colore rosso rubino con intense note violacee, che poi vanno man mano ad affievolirsi durante il processo di invecchiamento.
All’olfatto emana un profumo di frutti di bosco, mora selvatica e mirtillo e al palato si concede con un gusto speziato.
Si abbina molto bene con alcuni piatti tipici della cucina friulana, tra cui le carni rosse, la selvaggina, gli insaccati ed i formaggi a media stagionatura.
È uno dei miei vini rossi preferiti del Friuli Venezia Giulia.
Un altro vitigno autoctono a bacca nera dà vita al Tazzelenghe, che in lingua friulana significa “taglia lingua”.
Dal nome si intuisce subito il carattere schietto di questo vino, che piace o non piace, non ci sono vie di mezzo.
Si caratterizza per l’elevata acidità ed il marcato tannino. L’affinamento avviene in botti di rovere francese per 18-20 mesi, per poi proseguire in bottiglia.
Si abbina perfettamente con le carni rosse e la selvaggina.
Gli altri vini rossi della Friuli Colli Orientali DOC che si producono nel territorio di Prepotto sono il Cabernet Franc, il Refosco dal Peduncolo Rosso, il Merlot ed il Pignolo.
Tra i bianchi invece segnaliamo il Friulano, la Ribolla Gialla, il Pinot Grigio, la Malvasia, il Sauvignon e il Verduzzo Friulano.
Alcune foto presenti sull’articolo ci sono state gentilmente fornite dall’azienda Pitticco.
Se siete appassionati di vini, vi consigliamo di fare un giro sul sito web dell’azienda, scoprirete delle cose veramente interessanti.
Prepotto e dintorni, cosa vedere
Santuario di Castelmonte
Il Santuario mariano di Castelmonte sorge sulla sommità del Monte delle Grazie ad una altitudine di 618 metri.
Dista una decina di chilometri da Cividale del Friuli e da Prepotto.
È sicuramente uno dei santuari più antichi d’Italia, dato che ha origini molto antiche che probabilmente risalgono alla tarda epoca romana (V e VII secolo).
Il primo documento scritto in cui viene menzionato risale al 1175.
Nel 1469 un incendio innescato da un violento fulmine fece crollare il campanile, buona parte della struttura della chiesa e causò gravi danni anche al borgo, dove vivevano numerose famiglie.
La ricostruzione della chiesa si completò dieci anni più tardi, anno in cui venne stipulata la pace tra la Serenissima e gli Ottomani.
Nel 1913 l’arcivescovo di Udine affidò il santuario ai frati Francescani Cappuccini della provincia veneta e il primo custode fu padre Eleuterio da Rovigo.
Fu grazie al suo interessamento che le costruzioni del borgo furono allacciate alla rete elettrica, venne aperta la scuola elementare ed un ufficio postale.
Nei decenni successivi ai due conflitti mondiali il complesso assunse la fisionomia attuale in seguito a lavori di ampliamento.
La statua della Madonna con il Bambino risale al 1410 ed è in pietra calcarea.
Per noi friulani il Santuario di Castelmonte è semplicemente Madone di Mont (Madonna del Monte).
Mia mamma si ricorda ancora che da bambina, nel 1945, seduta sul tubo orizzontale della bicicletta andò con suo padre fino a Cividale del Friuli (sono 37 chilometri da casa nostra).
Lì lasciarono il mezzo in una rimessa e poi salirono a piedi lungo la strada sterrata fino ad arrivare al santuario per concludere il pellegrinaggio.
Il Castello di Albana
Il castello sorge alla periferia del villaggio di Albana in direzione Bodigoi, sopra una rocca calcarea.
Si raggiunge grazie ad una breve camminata per una stradina in pietrisco in mezzo al bosco, che ha inizia sull’altro lato della strada di fronte alla chiesetta di San Giacomo Apostolo.
La fortezza fu costruita in difesa della popolazione della valle dello Judrio in epoca imprecisata e le prime notizie certe sul complesso risalgono alla seconda metà del 1100.
Nei secoli successivi la proprietà del maniero passò di mano più volte tra famiglie nobili della zona, finché nel 1509 venne attaccato dalle truppe della Serenissima.
I proprietari però, filo imperiali e quindi ostili ai veneziani, resistettero tenacemente alle incursioni.
A causa del terremoto del 1511 e di successivi eventi bellici, il castello venne danneggiato più volte prima di essere sistematicamente ricostruito, ma non più come fortificazione difensiva bensì come residenza di campagna.
Durante la Grande Guerra l’edificio fu requisito dall’esercito italiano che lo trasformò in ospedale militare.
Anche durante la seconda guerra mondiale venne occupato, una parte dai carabinieri e l’altra da famiglie sfollate provenienti dall’Italia meridionale ormai occupata dagli alleati.
Nel periodo del primo conflitto mondiale un ruolo rilevante lo ebbero le Portatrici della Valle dello Judrio.
Si trattava di volontarie che si radunavano nel borgo di Podresca, raccoglievano viveri e munizioni e li portavano al fronte.
Durante il viaggio di ritorno accompagnavano i feriti negli ospedali militari situati nella Villa Della Torre e proprio qui nel Castello di Albana.
A partire dal nuovo millennio l’attuale proprietario ha iniziato un’opera di recupero e riqualificazione del maniero.
L’edificio presenta una struttura rettangolare, con un corpo centrale e quattro torri angolari collegate tra loro da un alto muro di cinta.
Il borgo rurale di Centa
Poco prima di arrivare alla chiesetta votiva di San Giacomo Apostolo ad Albana, sulla sinistra trovate una stradina in dolce pendenza che in poche centinaia di metri vi condurrà al borgo rurale di Centa.
Si tratta di un paesino di poche case, tant’è vero che attualmente i residenti si contano sulle dita di due mani.
La strada termina proprio in fondo al borgo dove potete parcheggiare tranquillamente la macchina.
Il toponimo Centa deriva dal friulano cente, che significa terreno cintato.
In passato le “cente” del territorio di Prepotto erano due, una situata proprio qui nel borgo e l’altra posta sul colle della chiesetta di Santo Spirito di Albana, utilizzata solo in casi di emergenza per dare rifugio agli abitanti.
L’insediamento era protetto da un muro di difesa in pietra sul versante nord-est e da ripidi pendii sugli altri lati.
Probabilmente in passato il borgo era completamente cintato, ma al giorno d’oggi le mura sono andate completamente perdute.
Il villaggio è veramente grazioso, con alcune case in pietra restaurate dopo il terremoto del 1976 ma risalenti al XIV e XVI secolo.
In mezzo ai tetti delle abitazioni sbuca la bifora con due campane della chiesetta dei Santi Pietro e Paolo.
Si presume sia stata fondata nel Trecento, mentre la costruzione attuale è riconducibile al tardo Quattrocento.
In seguito ai terremoti del 1511 e del 1513 subì una radicale trasformazione e fu riconsacrata nel 1547 dal vescovo di Cattaro, Luca Bisanti.
La facciata dell’edificio non ha il portico, è in pietra squadrata con una finestrella in alto ed è circondata dal muretto che delimitava il vecchio cimitero.
Una panchina in ferro posta proprio davanti alla chiesa invita i visitatori ad una sosta per godersi un momento di relax.
Le Chiesette Votive
Un’altra caratteristica interessante del comune di Prepotto è rappresentato dalle chiesette votive disseminate sul territorio.
Una persona del posto ci ha detto che ce ne sono tredici. Noi proviamo a farvene scoprire alcune.
Albana: Chiesa di San Giacomo Apostolo
La chiesetta votiva del paese di Albana è situata lungo la strada che porta a Bodigoi, proprio sotto la rocca sulla quale sorge il castello.
Secondo alcuni studiosi risale al Cinquecento, per altri invece è legata al matrimonio tra Fiammetta De Portis (all’epoca la famiglia di Cividale era proprietaria del castello) con il nobile friulano Giacomo di Mels.
La chiesa fa parte delle proprietà del castello, è dedicata a San Giacomo Apostolo ed è immersa nel verde tra i filari di un vigneto.
Si può parcheggiare l’auto sul viottolo in discesa che conduce all’edificio.
Negli ultimi anni sono stati ristrutturati i muri esterni, mentre l’interno necessita ancora di lavori di manutenzione.
Vederla senza vetri alle finestre e con la porta d’ingresso sbarrata da materiale edile, ci ha dato una sensazione di abbandono.
Albana: Chiesa di Santo Spirito
La chiesetta di Santo Spirito sorge in posizione strategica sopra un colle che sovrasta l’abitato di Albana ed è facilmente riconoscibile da lontano per la sua bella torre campanaria.
È situata all’interno del camposanto del paese e fu ristrutturata alla metà del Quindicesimo secolo.
Cialla: Chiesa dei Santi Ermacora e Fortunato
In fondo all’abitato di Cialla, sulla strada che da Albana porta a Castelmonte, sorge la chiesa dedicata ai Santi Ermacora e Fortunato.
In base alle informazioni in possesso degli studiosi l’edificio risale agli anni a cavallo tra la fine del XIV e l’inizio del XV secolo e presenta una forma architettonica tipica della Slovenia.
San Pietro di Chiazzacco: Chiesa di San Pietro Apostolo
Secondo noi la chiesetta di San Pietro è una delle più interessanti della zona.
L’edificio religioso ha origini molto antiche ma l’attuale costruzione è databile nella prima metà del Quattrocento.
Sotto il portico d’ingresso, sulla facciata, c’è un bel affresco che raffigura San Cristoforo, ma anche i dipinti che si trovano all’interno sono di notevole interesse.
Cladrecis: Chiesa di San Nicolò
La chiesa risale al XV secolo, anche se alcuna testimonianze storiche segnalano che in questo posto esistesse già in precedenza un luogo di culto cristiano.
Al suo interno si trovano alcuni elementi molto interessanti: l’altare maggiore in legno con un dipinto su tela raffigurante i Santi Nicolò e Rocco, un crocefisso sempre in legno e una croce in argento risalente al XVIII secolo.
Fragielis: Chiesa di Santa Lucia Vergine e Martire
Situata sopra l’abitato di Fragielis, la chiesa quattrocentesca di Santa Lucia rispecchia lo stile architettonico sloveno in voga tra il XV ed il XVI secolo.
Prepotto e dintorni, cosa fare
I sentieri escursionistici
Per il borgo di Centa passano alcuni tra i più conosciuti sentieri escursionistici sia a livello nazionale sia internazionale.
Si tratta del Cammino Celeste, dell’Alpe Adria Trail, della Via Alpina e del Sentiero Italia.
Cammino Celeste
Il Cammino Celeste, detto anche Iter Aquileiense, è una rete di sentieri che collega i luoghi di culto di Aquileia in Friuli Venezia Giulia, di Maria Saal in Carinzia e di Brezje in Slovenia con il Santuario del Monte Lussari nei pressi di Tarvisio, sulle Alpi Giulie.
La parte italiana del cammino ha inizio nell’isola di Barbana, situata nella laguna di Grado, ed ha uno sviluppo che supera di poco i duecento chilometri.
È suddiviso in un prologo e dieci tappe, attraversa il territorio di Prepotto durante la terza tappa che collega Cormons con il Santuario di Castelmonte.
Durante i mesi più freddi le avverse condizioni climatiche rendono il tragitto non agibile e quindi il cammino italiano è percorribile interamente solo durante l’estate.
Alpe Adria Trail
L’Alpe Adria Trail è un sentiero escursionistico che collega la Carinzia in Austria, la Slovenia ed il Friuli Venezia Giulia.
Ha inizio ai piedi della montagna più alta dell’Austria, il Groẞglockner e come vi avevo illustrato nell’articolo su cosa visitare a Muggia, termina dopo ben 750 chilometri nella piccola località situata al confine con l’Istria.
È stato progettato per incentivare il piacere del camminare e per questo motivo l’itinerario si snoda su sentieri di bassa montagna.
Lungo il percorso si trovano dei punti di ristoro e strutture per alloggiare.
Il trail attraversa il territorio di Prepotto durante la tappa che collega Cividale del Friuli con Breg bei Golo Brdo in Slovenia.
Via Alpina
La Via Alpina è una rete di sentieri escursionistici che si sviluppa lungo l’arco alpino, attraversa otto nazioni ed è stata ideata dall’associazione francese Grande Traversée des Alpes nel 1999.
Gli itinerari sono suddivisi per colore e quello che passa nel comune di Prepotto fa parte dell’itinerario giallo, con la tappa che da Gorizia porta al Santuario di Castelmonte
Sentiero Italia
Il Sentiero Italia si sviluppa lungo la dorsale appenninica (anche nelle isole) e sul versante meridionale delle Alpi in territorio italiano.
L’itinerario è lungo 6880 chilometri ed è gestito dal CAI (Club Alpino Italiano).