Olomouc, cosa vedere nella città gioiello della Moravia
Olomouc sorge in una fertile pianura nel cuore della Moravia, regione storica dell’Europa centrale di cui in passato fu anche la capitale.
A livello artistico e culturale è considerata la seconda città più importante della Repubblica Ceca, dopo Praga.
Centro arcivescovile fin dal XI secolo, culla del sapere e della conoscenza grazie alla sua storica Università, sede della filarmonica della Moravia e di interessanti teatri e musei.
Cosa trovate in questo articolo?
Una serie di spunti e idee su cosa vedere a Olomouc, oltre ad alcune informazioni pratiche per organizzare il viaggio.
Ovviamente in base alla nostra esperienza personale, come del resto tutti i racconti che trovate sul blog.
Indice
- Cenni storici
- Visitare Olomouc: informazioni utili
- Olomouc, cosa vedere
- Horní Náměstí
- Chiesa dell’Immacolata Concezione
- Chiesa di San Maurizio
- Dolní Náměstí
- Chiesa di San Michele
- Convitto del Collegio dei Gesuiti e la Cappella del Corpus Christi
- Chiesa della Vergine Maria delle Nevi
- Palazzo Arcivescovile
- Cattedrale di San Venceslao
- Repubblica Ceca: valuta
Cenni storici
Situata in una posizione strategica alla confluenza dei fiumi Morava e Bystřice, in passato era lambita da un importante crocevia di strade commerciali.
Le basi della sua futura grandezza e prosperità vennero comunque gettate quando divenne sede amministrativa della nobile famiglia dei Přemyslidi. Era il 1021.
Durante il periodo della guerra dei Trent’anni, nella prima metà del Seicento, le truppe svedesi l’assediarono e la distrussero completamente.
Il 1709 invece è un anno fondamentale nella storia della città.
Un grande incendio infatti distrusse la maggior parte degli edifici, che quindi furono ricostruiti dopo tale data.
Tenetene conto durante la visita.
Nel 1848 infine fornì un riparo sicuro, fuori dai clamori, alla famiglia imperiale austriaca in fuga da Vienna. Proprio ad Olomouc Ferdinando I abdicò in favore di Francesco Giuseppe.
Visitare Olomouc: informazioni utili
Siamo sinceri, nonostante avessimo letto numerose recensioni positive sul web, prima di visitarla eravamo un po’ titubanti.
Olomouc infatti l’avevamo sfiorata più volte in passato durante i nostri viaggi in auto verso la Polonia, ma ci aveva sempre dato l’impressione di essere una città cupa.
Invece ci sbagliavamo di grosso.
La visita, fatta con i tempi corretti, richiede secondo noi un giorno intero, magari inframezzando il tour con una sosta in una birreria tipica per il pranzo.
Il centro storico si visita tranquillamente a piedi.
Davanti a tutti i luoghi di rilevanza turistica c’è sempre una targhetta informativa in tre lingue: ceco, inglese e tedesco.
Olomouc è una città estremamente pulita, lo noterete subito muovendo i primi passi lungo le stradine del nucleo antico.
Il centro storico è una tavolozza di colori, con i frontali degli edifici dalle classiche tonalità color pastello. A livello architettonico le facciate sono una più bella dell’altra, con decorazioni uniche.
Le strade sono pavimentate in acciottolato, a volte leggermente sconnesso, che le donano quel tocco vintage che non guasta mai.
Passeggiando lungo i vicoli si incontrano botteghe di antiquariato, fiorerie, negozi di dischi in vinile, librerie ed enoteche.
A fine estate-inizio autunno spuntano le bancarelle dei venditori di Burčak.
Di cosa si tratta?
Non è altro che un vino precoce dal sapore dolciastro, poco alcolico, fatto con le prime uve della stagione durante il processo di fermentazione.
Olomouc, cosa vedere
Horní Náměstí
La Piazza Superiore è il cuore della città e secondo noi è il luogo ideale per iniziare la visita di Olomouc.
Ha la caratteristica forma di un quadrilatero irregolare e ospita alcuni edifici e monumenti tra i più significativi della città.
Sul perimetro si affacciano i dehors di ristoranti, pasticcerie, case da tè e caffè.
Dando rapidamente un’occhiata ai menu delle trattorie si capisce subito se si tratta di un locale tipico oppure di cucina etnica, solitamente orientale.
A proposito di questo, anche se comunemente si crede che i paesi del blocco comunista fossero chiusi e isolati, negli anni Sessanta e Settanta ci fu un importante flusso immigratorio.
In particolare, nell’allora Cecoslovacchia, richiamati dalla crescente richiesta di manodopera, arrivarono numerosi vietnamiti in fuga dalla guerra.
E ancora oggi la comunità del paese del sud-est asiatico è una delle più numerose del paese.
La Colonna della Trinità
La Colonna della Trinità è il monumento di maggior pregio di Olomouc, tanto che dal 2000 è stato inserito dall’Unesco nella lista del patrimonio mondiale culturale e naturale.
Immaginate di andare a Roma per la prima volta e di non vedere San Pietro.
Ecco, questo è quello che purtroppo è successo a noi.
In questo periodo infatti il monumento è sottoposto a importanti lavori di manutenzione e restauro, che dureranno fino al mese di dicembre 2026.
Questa splendida opera monumentale barocca venne costruita dal 1716 al 1754 su progetto dell’architetto imperiale Václav Render, che voleva erigere un capolavoro unico.
Il monumento è alto 32 metri, è composto da 18 statue di santi, 12 figure di tedofori e 6 rilevi di apostoli. Nella parte inferiore invece si trova una piccola cappella.
La statua dell’Assunzione della Vergine Maria sostenuta da due angeli si trova nella parte centrale del monumento e rappresenta l’intermediario tra due mondi, quello terreno e quello celeste.
In cima infine risplende la statua della Santissima Trinità, raffigurante un anziano Dio Padre, un giovane Cristo e la colomba dello Spirito Santo.
Il Municipio (Radnice)
Il municipio è ormai da secoli il simbolo dell’importanza politica e economica della città. L’edificio originario fu edificato a partire dal 1378 per volere del margravio di Moravia, Jobst di Lussemburgo.
Sulla facciata meridionale risalta il bovindo della cappella di San Girolamo, decorato con eleganti motivi traforati.
All’interno dell’edificio sono conservate delle sale con arredi e suppellettili originarie, tra cui quella di rappresentanza, detta anche sala cerimoniale.
Il campanile infine è stato costruito contestualmente al municipio, però nel corso degli anni subì degli adeguamenti che gli fecero raggiungere l’altezza attuale di 75 metri.
Orologio Astronomico (Orloj)
Incastonato in una nicchia ricavata nella facciata settentrionale del municipio, proprio di fianco al campanile, l’orologio astronomico cattura subito la curiosità dei passanti.
La sua esistenza è documentata già nel Cinquecento, ma l’aspetto attuale risale agli anni Cinquanta del secolo scorso, in piena epoca del realismo socialista.
Il vano è decorato con dei mosaici.
Sui lati disegni che raffigurano i lavori tradizionali suddivisi per ogni mese dell’anno, in alto il motivo che rappresenta la Cavalcata dei Re.
Tutti i giorni allo scoccare del mezzogiorno ha inizio lo spettacolo.
Nella fase di pianificazione dell’itinerario tenetene conto. Vi diciamo subito che non sarete soli, state pur certi che nel giro di pochi minuti l’area si affollerà di turisti e semplici curiosi.
Lo spettacolo ha una durata di una manciata di minuti.
Ha inizio con un fabbro che lavora il ferro utilizzando l’incudine e il martello, prosegue con un suonatore di flauto e le dolci melodie di un carillon, termina infine con il canto del gallo, che secondo noi stona un po’.
Di fianco all’orologio, sotto i portici, c’è l’ufficio del turismo, dove potete reperire del materiale illustrativo anche in lingua italiana.
Palazzo Edelmann
Il palazzo rinascimentale fu costruito tra il 1572 e il 1586 grazie all’unificazione di due edifici in stile gotici e per alcuni anni fu la residenza dell’illustre cittadino Václav Edelmann.
L’edificio a due piani presenta una facciata finemente decorata, con il portale sormontato dallo stemma della famiglia Edelmann.
Nel 1719 l’edificio divenne proprietà della città e dal 1816 è stato la sede dei comandanti della fortezza, tra cui anche l’illustre feldmaresciallo boemo Jan Josef Václav Radecký.
Quello che noi conosciamo come Radetzky, che abbiamo imparato a conoscere sui libri di scuola per le Cinque Giornate di Milano.
Fontane di Cesare, Ercole e Arione.
La fontana di Cesare (Coesarova kašna) è sicuramente la vasca più famosa della città.
Ai piedi della statua equestre del generale romano sono sdraiate due figure maschili, che rappresentano la personificazione dei fiumi Morava e Danubio.
L’autore dell’opera è Jan Jiří Schaunberger.
Quella di Ercole (Herkulova kašna) invece è una delle più importanti opere di Michael Mandik e risale al 1687.
La fontana è decorata con la statua del mitico eroe romano. In una mano tiene un bastone e nell’altra una aquila a scacchiera, il simbolo della città.
La fontana di Arione infine è stata costruita nel 2002 e ha chiuso il cerchio della serie delle fontane barocche dedicate alle figure mitologiche.
L’opera rappresenta il salvataggio nel mare in burrasca del poeta e cantante greco da parte di un delfino, attirato proprio dalla voce di Arione.
L’opera è dell’artista Ivan Theimer, originario di Olomouc ma residente da anni in Francia.
Poco oltre Horní Náměstí, verso nord, sorgono due degli edifici religiosi più importanti di Olomouc.
Potete raggiungerli grazie a una breve camminata attraversando il passaggio coperto di Palazzo Edelmann.
Andiamo a scoprirli assieme.
Chiesa dell’Immacolata Concezione
L’edificio in stile tardo gotico a tre navate è stato costruito tra il 1451 e il 1468 su iniziativa del predicatore San Giovanni da Capestrano.
La navata centrale presenta degli importanti affreschi, tra cui il “Rosario della Madonna” del Cinquecento e frammenti del ciclo della Passione di Cristo.
Nel presbiterio a base pentagonale c’è l’affresco dedicato alla partecipazione del Capestrano alla difesa di Belgrado, durante l’assedio degli Ottomani.
Nel 1653 la cappella del Santo Sepolcro venne aggiunta alla chiesa e nel 1709 fu costruita anche quella dedicata a Sant’Antonio da Padova, con stucchi di Baldassarre Fontana e affreschi di Innocenzo Monti.
Chiesa di San Maurizio
L’edificio è stato costruito gradualmente a partire dal 1412, sul luogo dove in passato sorgeva una chiesa romana.
Edificata in stile gotico a tre navate, presenta due torri fortificate, quella a nord del XV secolo mentre quella a sud è successiva al 1412.
La tomba rinascimentale di Václav Edelmann Brosdorf invece fu aggiunta nel 1572 alla zona nord dell’edificio.
Dopo l’incendio del 1709 l’interno è stato ricostruito in stile barocco.
Nel 1745 fu infine completata la costruzione dell’organo da parte del maestro slesiano Michael Engler. Con le sue 2311 canne è il più famoso della Moravia.
Dolní Náměstí
Dalla parte opposta di Horní Náměstí, quella a sud, si sviluppa in continuazione quella che viene comunemente chiamata come la Piazza Inferiore.
Di forma più stretta e affusolata rispetto a quella superiore, è abbellita da splendide fioraie che le donano un tocco cromatico di classe ed eleganza.
Colonna Mariana della Peste
La colonna fu costruita dopo l’epidemia di peste che colpì la città ad inizio Settecento, per opera dello scalpellino Václav Render.
È decorata con le statue dei santi e delle sante protettori della peste, mentre sulla cima del monumento si erge la statua della Vergine Maria.
Palazzo Hauenschild
Questo palazzo rinascimentale con campata angolare a due piani, fu costruito sulle fondamenta di due antiche case per volere della famiglia nobile degli Hauenschild di Fürstenfeld.
La baia d’angolo è decorata con un rilievo in pietra ispirato alla metamorfosi di Ovidio, ed è opera dell’incisore e pittore tedesco Virgilio Solis.
Una taverna, chiamata “Aquila Nera”, situata all’interno dell’edificio fu utilizzata per alloggiare una delegazione turca nel XVII secolo, il re di Prussia Federico II nel 1742 e infine nel 1767 un giovanissimo Mozart.
Casa Borghese al Toro Rosso
Questo edificio di epoca medioevale a tre piani sorge di fianco a palazzo Hauenschild.
La facciata ha un disegno tipico neo rinascimentale e già a partire dal 1630 l’edificio fu chiamato “Al Toro Rosso”.
Ospita una famosa locanda della città, trasformata nel 1997 in un ristorante che richiama il nome grazie all’insegna situata sopra l’ingresso.
Il cibo che viene servito è abbastanza discutibile, le pietanze arrivano al tavolo in pochissimi minuti, segno inequivocabile che non vengono preparate sul momento ma probabilmente riscaldate.
Fontane di Nettuno e Giove
Anche la piazza inferiore è addobbata da due splendide fontane, dedicate anche loro a due figure della mitologia.
La prima è quella di Nettuno, raffigura il dio dei mari che calma le acque e protegge la città.
Anche questa, come la colonna della peste, è opera di Render.
La fontana di Giove infine fu edificata nel 1735 per opera dello scultore austriaco Filip Sattler.
A questo punto vi consigliamo di proseguire per le viuzze del centro storico, partendo dalla Chiesa di San Michele che si trova in cima a una strada in porfido in leggera salita.
Chiesa di San Michele
L’edificio sorge sul luogo di una cappella medioevale donata da re Venceslao I ai frati dominicani. Probabilmente fu consacrata nel 1251.
Le mura perimetrali e l’arco situato in fondo al presbiterio sono ancora quelli dell’edificio originario.
Dopo alcuni incendi fu ricostruita in stile gotico ed è dotata di una torre prismatica datata 1482.
La chiesa attuale, in stile barocco, è il risultato di un lavoro di ricostruzione tra gli anni 1673 e 1686, su progetto di Giovanni Pietro Tencalla, con adattamenti di Domenico Martinelli.
Dopo l’incendio del 1709 l’interno fu ricostruito in stile barocco.
L’interno secondo noi è uno dei più belli della città, ricco di decori, marmi e colori caldi.
Convitto del Collegio dei Gesuiti e la Cappella del Corpus Christi
Il convitto veniva utilizzato per dare dimora agli studenti delle famiglie nobili.
Il nucleo del grande complesso, detto il “vecchio convitto”, occupa la parte meridionale e consiste in un edificio a tre ali a forma della lettera F.
Fu costruito durante gli anni tra il 1661 e il 1668 su progetto dell’architetto locale Peter Schüler.
Dopo il 1672 venne aggiunta una nuova ala per dare alloggio alle carrozze e la pianta dell’edificio assunse le sembianze di una lettera E.
Durante gli anni dal 1721 al 1724 venne costruito un nuovo edificio a tre ali di due piani e fu collegato al vecchio convitto.
Il luogo di maggior interesse del complesso è la magnifica Cappella barocca del Corpus Christi, progettata e costruita dall’architetto locale Jan Jakub Kniebandl.
Il modello architettonico a cui si ispirò è la chiesa dei noviziati gesuiti di Sant’Andrea, situata al palazzo del Quirinale di Roma.
L’affresco sul soffitto è opera dello scultore Jan Kryštof Handke e rappresenta la vittoria delle truppe di Jaroslav di Sternberg contro i tartari, nella battaglia di Olomouc.
Dato che sul web non avevamo trovato gli orari di apertura della cappella, avevamo contattato via e-mail il responsabile artistico dell’università Palacký.
Se per la Colonna della Trinità eravamo stati sfortunati, per la Cappella del Corpus Domini invece ci è andata di lusso.
Abbiamo infatti avuto la fortuna di capitare a Olomouc in uno dei rari fine settimana in cui la sala è aperta alle visite.
Si accede all’edificio grazie all’androne centrale.
Subito a sinistra c’è un lungo corridoio, la reception è situata nella prima stanza a destra.
Entrate e dite all’impiegato che volete visitare la Cappella. Lui prenderà le chiavi e verrà ad aprirvi la porta di ingresso, situata in fondo al corridoio.
Ah dimenticavo, l’ingresso è gratuito.
Chiesa della Vergine Maria delle Nevi
Sorge lungo la direttrice che collega Horní Náměstí con la Cattedrale, in uno slargo che prende il nome di Piazza della Repubblica (Náměstí Republiky).
L’edificio in stile barocco è ispirato alla chiesa romana del Gesù, parte integrante del grande collegio dei gesuiti dell’università.
Fu edificata tra il 1712 ed il 1716 dal costruttore locale Lukas Kleckel su progetto di Michael Joseph Klein.
Le influenze barocche sono ben visibili sulla facciata ondulata, con statue di David Zürn.
Al suo interno, ad una navata, sono conservate interessanti decorazioni, effettuate in periodi e da artisti diversi.
Palazzo Arcivescovile
Si tratta di uno dei più importanti edifici barocchi della Moravia e fu edificato su progetto dagli architetti italiani Filiberto Lucchese e Gian Pietro Tencalla.
Il complesso è formato da sette ali a due piani, che racchiudono al loro interno due cortili di forma rettangolare.
L’interno lascia senza parole.
Alcune sale sono decorate con stucchi originali e in una di queste, nel 1848, salì al trono Francesco Giuseppe I d’Austria.
Il pregiato edificio si può visitare in autonomia oppure partecipando a dei tour guidati (con audioguida anche in italiano). Per orari di apertura e tariffe vi rimandiamo al sito ufficiale del palazzo Arcivescovile.
Cattedrale di San Venceslao
La Cattedrale in stile neogotico è stata edificata a fine Ottocento sul luogo dove sorgeva, fin dal 1131, una basilica romana.
Se prima di partire fate una lista delle cose da vedere a Olomouc, assieme alla Colonna della Trinità rappresenta senza dubbio il monumento di maggior interesse della città.
Nonostante la sua sobrietà a noi è piaciuta molto.
La facciata è caratterizzata da due campanili, mentre l’interno è a tre navate. Sull’altare ci sono le reliquie di San Jan Sarkander, canonizzato da Papa Giovanni Paolo II nel 1995.
Tra la Cattedrale e il Museo dell’arcidiocesi noterete la porticina d’ingresso a un altro edificio religioso. Si tratta della Cappella di Sant’Anna, antico luogo di elezione di vescovi e arcivescovi.
Nella piazzetta di San Venceslao (Václavské návrší) rimangono solo alcuni resti del castello della dinastia reale dei Přemyslidi, andato coperto dalla costruzione della Cattedrale e degli altri edifici religiosi del complesso.
Sempre sullo spiazzo, riparata sotto le chiome fluenti di alcune piante di alto fusto, sorge la statua dedicata a San Giovanni Nepumuceno, canonico e predicatore alla corte di Venceslao III.
La scultura del martire fu edificata nel 1724 per opera dell’artista George Anton Heinz.
Repubblica Ceca: valuta
Corona Ceca – CZK (sigla Kč)
A livello di cambio valuta vi consigliamo di utilizzare l’applicazione su cellulare di una delle banche che operano sul mercato come piattaforme di digital banking, aprendo un conto in valuta locale.
È semplice ed è la soluzione che utilizziamo anche noi quando visitiamo un paese non in area Euro.
Oltre a non applicare commissioni di cambio durante le giornate feriali, associando la carta di credito virtuale al wallet del vostro smartphone potete tranquillamente pagare con il dispositivo mobile negli esercizi commerciali, in modalità contactless.
Nel caso vogliate invece utilizzare i metodi più tradizionali, cambiare o prelevare soldi in città è molto semplice.
Troverete facilmente sia sportelli ATM per i prelievi con Bancomat sia uffici di cambio valute.
I più convenienti li abbiamo trovati nei grandi magazzini.
In conclusione possiamo affermare che Olomouc è stata una piacevole scoperta, oltre le nostre più rosee aspettative.
È senza ombra di dubbio una delle mete da inserire in un ipotetico itinerario on the road in Moravia, tra le strade del vino, il castello di Lednice e la visita al capoluogo della regione Brno.