Museo della Farmacia Colutta, un gioiello nel cuore di Udine

Museo della Farmacia Colutta, un gioiello nel cuore di Udine


Il centro storico della nostra città è uno scrigno che custodisce oggetti preziosi.

Piccoli gioielli nascosti che esulano dai classici itinerari turistici in città, ma che meritano di essere valorizzati e fatti conoscere a tutti.

Perché Udine, nel suo piccolo, è una città che sa sorprendere.

Alcuni mesi fa vi abbiamo portati alla scoperta del Museo Diocesano – Gallerie del Tiepolo.

Si tratta di un luogo che conserva uno straordinario patrimonio storico e artistico, situato all’interno del Palazzo Arcivescovile, già sede dei Patriarchi di Aquileia.

Questa volta invece vi facciamo conoscere il museo della Farmacia Colutta.

Un luogo che inevitabilmente riporta indietro nel tempo e che emana quel fascino che solo un ambiente impregnato di storia sa regalare.

 

Indice

 

Gli speziali a Udine

Come documentato su alcuni atti ufficiali conservati in luoghi istituzionali, per esempio l’archivio comunale, il rapporto della città di Udine con gli speziali risale già al XIV secolo. Se non addirittura prima.

Proprio in quel periodo in città fiorirono diverse botteghe nell’area compresa tra via Rialto e via Mercatovecchio, chiamata appunto des speziariis in lingua friulana.

Questi locali non erano altro che gli antenati delle farmacie, anche se in principio oltre ai composti terapeutici, alcuni dei quali preparati in forma galenica, si vendevano anche essenze profumate, cera, stoffe, colori e pellicole per la fotografia.

In alcune c’era anche un angolo per la mescita di alcol e spiriti.

Le erbe medicamentose e i composti chimici provenivano generalmente dai mercati di Padova e Venezia, dove sorgevano delle vere e proprie scuole che insegnavano l’arte degli speziali.

 

Studi di Antonio Colutta sul Emoglicometro

L’Emoglicometro

 

Antonio Colutta, chi era?

Nato a San Daniele del Friuli nel 1890, appassionato di chimica e preparazioni medicamentose, si trasferì a Udine nel 1913 e iniziò a lavorare nella farmacia “Al Redentore” di Domenico De Candido.

A quel tempo la bottega si trovava in via Cesare Battisti, a pochi passi dalla farmacia attuale, dove si produceva anche l’Amaro di Udine.

Si tratta di un liquore a base di erbe, tipico del territorio, la cui ricetta originale risale al 1400 ed era opera di frati udinesi.

Antonio Colutta subentrò al De Candido nell’attività e a causa degli avvenimenti bellici della Prima Guerra mondiale dovette spostare il negozio. Si trasferì nello stabile di sua proprietà situato in via Grazzano n°10.

Nacque così la farmacia “San Giorgio” di Antonio Colutta, antesignana dell’attuale attività di famiglia.

Perché proprio San Giorgio?

Perché in Grazzano, uno dei borghi più antichi di Udine, già nel 1303 sorgeva una cappella edificata dalla Confraternita di San Giorgio e concessa successivamente ai Cavalieri Ospitalieri di San Giovanni.

Si tratta dell’ordine religioso nato a Gerusalemme e che per fuggire all’avanzata degli ottomani si trasferì successivamente prima a Rodi e poi a Malta.

Anche l’attuale parrocchia di Borgo Grazzano è dedicata all’eroico guerriero guidato da Dio, capace di morire e risorgere tre volte.

 

L'interno del Museo della Farmacia Colutta a Udine

Rastrelliera per biciclette

 

Il museo della Farmacia Colutta, dove si trova?

L’edificio settecentesco che ospita la farmacia si affaccia su piazza Garibaldi, che in passato era conosciuta con l’antico toponimo friulano di Plazze dai Barnabîz.

Nel Seicento infatti, il complesso che oggi accoglie alcuni istituti scolastici e che si sviluppa lungo via Crispi, ospitava il convento dei Chierici regolari di San Paolo, l’ordine religioso comunemente conosciuto come Barnabiti.

Dovete sapere che la comunità udinese affidò nel 1679 proprio ai padri Barnabiti la gestione delle scuole pubbliche.

 

Visita al museo della Farmacia Colutta

Chiudete un attimo gli occhi e provate a immaginare il luogo che state per visitare. Lo sentite l’odore del legno e il profumo di spezie ed erbe officinali?

Questo è quello che si respira una volta entrati nella piccola stanza che ospita l’antica esposizione.

Vicino alla porta d’ingresso è posizionato un mobile che in passato, durante gli orari di apertura della bottega, veniva posizionato all’esterno ed era utilizzato come rastrelliera per le biciclette dei clienti.

 

Strumenti esposti nel Museo della Farmacia Colutta a Udine

Strumenti

 

Il bancone in legno intarsiato, con mensola in marmo, ha la forma di Elle e si sviluppa lungo due pareti della stanza.

Addossate ai muri delle bellissime vetrine a due ante con cassettiere, all’interno delle quali antiche bottiglie in vetro scuro e tappo smeriglio riempiono gli scaffali.

Si tratta di pezzi unici, di grande pregio, nati dalle sapienti mani di maestri ebanisti.

Interessante la storia di un cassetto.

Venne trafugato dalla farmacia e fu ritrovato molti anni dopo da Colutta in un mercato della Carinzia, in Austria. Lo riconobbe subito e pur di riaverlo lo ricomprò.

Sul piano di lavoro sono appoggiati oggetti, strumenti, mortai in ceramica e metallo con pestello per la frantumazione di erbe, sali e polveri.

Le emozioni non sono terminate.

Antonio Colutta estese la sua passione allo studio di nuovi sistemi per le indagini chimiche, come l’emoglicometro. Ma non solo.

Numerosi infatti sono i suoi brevetti depositati e apprezzati non solo in Italia ma anche all’estero.

L’emoglicometro era uno strumento che permetteva di misurare la quantità di zucchero presente nel sangue.

Si versava il sangue prelevato in una provetta, si aggiungevano acqua e il reagente chimico e in base alla colorazione che assumeva il liquido si confrontava con una scala di valori.

 

La scrivania del medico di famiglia nel Museo della Farmacia Colutta a Udine

La scrivania del medico di famiglia

 

In quegli anni le farmacie ospitavano anche il medico di famiglia, o come si chiamava a quel tempo. Nel museo c’è ancora la scrivania, con la Olivetti M40 in bella evidenza e lo schienale della poltrona foderato in pelle.

Un regio decreto del 1934 però decretò che, per evitare conflitti di interessi, i medici non potessero più esercitare la professione all’interno delle farmacie.

I vetri degli infissi erano “contrassegnati” San Giorgio, anche se oggi ne è rimasto solo uno di quelli originali, che si affaccia su via Battisti.

Gli altro sono andati distrutti a causa di una deflagrazione avvenuta nel 1967 nel rione di San Rocco, in un magazzino che conteneva materiali esplosivi per l’edilizia e per gli scavi.

 

Visite guidate

Il museo è aperto durante l’anno in concomitanza con alcuni importanti eventi come per esempio Friuli Doc nel mese di settembre, le giornate del FAI, il weekend prima di Natale.

Se siete interessanti è inoltre possibile prenotare delle visite guidate su richiesta, per le quali vi consigliamo di contattare direttamente la farmacia (vedi la sezione “contatti” sul sito web della farmacia).

Al termine della visita, che dura all’incirca mezz’ora, potete concedervi un aperitivo in una delle mie osterie preferite di Udine, Ai Barnabiti, situata sul lato opposto della piazza.

Steve

Sono nato a Udine nel 1963 e vivo a Galleriano, un piccolo paese di campagna in provincia di Udine. Appassionato di geografia, ho viaggiato fin da piccolo grazie ai miei genitori.

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Un android developer a tempo perso, una polacca innamorata dell'Italia e un appassionato di geografia prestato all'informatica.

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