Kamnik: cosa vedere nella pittoresca cittadina della Slovenia
Kamnik è una ridente cittadina situata una ventina di chilometri a nord di Lubiana, sulla riva destra della Kamniška Bistrica.
Il fiume dalle acque chiare, bistra infatti in sloveno significa proprio questo, affluisce poco più a valle nella Sava, proprio alla periferia della capitale della Slovenia.
Kamnik sorse già in epoca preromana e legò le sue fortune al commercio, dato che si trovava proprio lungo un’importante rotta che collegava la valle del Danubio con il mare Adriatico.
Successivamente diventò un feudo di alcune nobili famiglie di origine bavarese.
In quel periodo diventò un fiorente centro artigianale e dal 1267 acquisì il diritto di battere una propria moneta nella zecca della cittadina, con la scritta “civitas stain”.
Successivamente la località entrò nella sfera di influenza della corte degli Asburgo, fino al termine della prima guerra mondiale.
La visita della città richiede poche ore.
Si può abbinare benissimo con una escursione sull’altopiano di Velika Planina, situato una manciata di chilometri più a nord.
Oppure con una breve deviazione a Komenda.
Il piccolo e placido villaggio è il luogo di nascita del ciclista Tadej Pogačar, che nel 2024 ha vinto tra l’altro il Giro d’Italia, il Tour de France e il Campionato del Mondo.
In questo articolo però ci concentriamo su cosa vedere a Kamnik.
Indice
Kamnik, come arrivare:
Se provenite dall’Italia, una volta raggiunta la periferia di Lubiana prendete lo svincolo per l’autostrada A2/E61.
L’uscita da tenere d’occhio è Vodice.
Da qui per arrivare al centro di Kamnik sono circa undici chilometri, lungo una strada provinciale che si snoda tra prati verdi e campi coltivati a mais.
Se avete bisogno di fare rifornimento di carburante fatelo qui e non in autostrada, i prezzi al litro si discostano anche di una ventina di centesimi.
Ricordatevi che in Slovenia per percorrere le autostrade e alcune strade a scorrimento veloce è necessario munirsi di vignetta.
Noi per praticità la acquistiamo online sul sito ufficiale della società per le autostrade slovene Dars.
Kamnik, cosa vedere:
Il centro storico di Kamnik è uno dei meglio conservati della Slovenia ed è molto più bello di quanto si possa pensare.
La camminata secondo noi può incominciare da Šutna, il cuore pulsante della cittadina.
La strada è pavimenta con cubetti di porfido, disposti a raggiera. Ai lati degli ampi marciapiedi delimitati da fioraie.
Le panchine bianche in legno posizionate a intervalli regolari offrono ai passanti delle occasioni per delle piacevoli soste di relax e socializzazione.
Le facciate degli edifici sono una più elegante dell’altra, tinteggiate con colori pastello e perfettamente restaurate. Dalle falde dei tetti sbucano gli abbaini, tipici delle zone di collina e montagna.
Dei vasi ricolmi di piante fiorite donano quel tocco di classe ad un contesto che è già signorile di per sé.
Museo di Rudolf Maister
La cittadina ha legato indissolubilmente il suo nome a quello di Rudolf Maister.
Proprio all’inizio della via c’è la sua casa museo, ristrutturata dall’amministrazione comunale nel 2012.
All’esterno dei cartelli illustrano brevemente la storia di tre importanti statisti che in un modo o nell’altro hanno inciso sull’evoluzione socio politica dell’Europa: Winston Churchill, il polacco Józef Piłsudski e per l’appunto il padrone di casa.
Maister è stato il primo generale sloveno ed è considerato un grande stratega militare.
Ebbe un ruolo fondamentale alla fine della prima guerra mondiale durante l’organizzazione politica del neonato stato dei Serbi, Croati e Sloveni, poi diventato Regno.
Con ogni probabilità, senza la sua visione illuminata, la superficie della Slovenia sarebbe molto più piccola rispetto a quella attuale.
Il generale infine viene ricordato anche per la sua vena poetica, tanto che pubblicò due raccolte di poesie, una nel 1904 e l’altra nel 1929.
Dovete sapere che oltre a Maister, Kamnik ha ospitato diversi cittadini celebri.
Per esempio l’alpinista Tomaž Humar.
Grazie alla scalata dell’Ama Dablam sulla catena dell’Himalaya ottenne il Piolet d’Or, il massimo riconoscimento mondiale per la migliore impresa alpinistica dell’anno.
Oppure France Balantič, uno dei poeti sloveni più influenti del Novecento, o Josip Nikolaj Sadnikar, che nel 1938 partecipò allo scavo per il ritrovamento del mammut sul fiume Nevljica.
Per finire con Josip Broz Tito, il futuro maresciallo ideatore della Jugoslavia, che tra il 1911 e il 1912 lavorò nella locale fabbrica di prodotti metallici.
Chiesa dell’Immacolata Concezione
Poche decine di metri più avanti si spalanca lo spiazzo su cui sorge la chiesa parrocchiale.
A dire il vero lo slargo è aperto solo sul davanti mentre ai lati è delimitato da una serie di edifici, tra cui la cappellania e la canonica.
Fu costruita nel 1734 sul luogo di un precedente edificio religioso e rinnovata dopo il terremoto del 1895.
L’interno dell’edificio è a navata unica e ospita diverse opere interessanti, tra cui gli altari in stile barocco e gli affreschi sul soffitto e nel presbiterio.
I dipinti ritraggono scene dei misteri del Rosario e della incoronazione della Madonna.
Mali Grad
Proprio in fondo alla strada, sul lato destro, un sentiero a gradoni in leggera pendenza conduce su uno sperone di roccia dove sorge il cosiddetto castello piccolo.
Il maniero è stato menzionato la prima volta nel 1202, ma si presume che la costruzione sia avvenuta parecchio tempo prima, probabilmente nel XI secolo.
Dell’antico castelletto si è conservata solo la cappella romanica a due piani, circondata dai resti di quelle che in passato erano le mura difensive del complesso.
Dalla sommità dell’altura si gode di una splendida veduta sulla zona settentrionale della città, con il complesso monastico dei francescani ben visibile sulla sinistra.
Sullo sfondo invece si possono ammirare le vette cristalline delle Kamniško Savinjske Alpe, le Alpi di Kamnik e della Savinja, che separano la Slovenia dall’Austria.
Un panorama naturale unico.
Glavni Trg
Proseguendo lungo Samostanska ulica, la naturale continuazione di Šutna, si giunge in Glavni Trg.
Secondo noi è la piazza più suggestiva di Kamnik.
Nel primo edificio c’è la sede dell’ufficio di informazioni turistiche, un posto che visitiamo sempre con interesse quando arriviamo in un luogo che non conosciamo.
Sul perimetro una serie di locali con dei tavoli all’aperto, ideali per un gelato o un aperitivo prima di continuare la visita della città.
Nel 1953 il famoso architetto sloveno Jože Plečnik elaborò un progetto per la sistemazione della piazza e la trasformazione delle facciate.
Per tutta una serie di motivi il progetto in un primo momento venne abbandonato, anche se alcuni anni più tardi fu portato a compimento.
La fontana invece è stata progettata dall’architetto Anton Bitenc, è formata da due vasche rotonde laterali e una colonna di cemento al centro.
Monastero dei Francescani
Di fronte alla piazza, dalla parte opposta della strada, uno vicolo angusto conduce in poche decine di metri al convento dei francescani.
Il monastero fu fondato nel 1490 e costruito alcuni anni più tardi, durante il periodo delle invasioni degli ottomani.
La chiesa di San Giacomo venne ricostruita nel 1695 in stile barocco, a pianta rettangolare e con il presbiterio ricoperto da una cupola.
Durante la seconda guerra mondiale i monaci Francescani dovettero lasciare Kamnik e il convento fu occupato dalle truppe tedesche, che lo trasformarono in magazzino.
La cappella della Tomba di Dio è opera di Plečnik.
Fu completata nel 1956 e il tabernacolo è costituito da un unico pezzo di marmo, che rappresenta la tomba rupestre di Cristo.
La biblioteca secondo noi è il luogo più significativo del complesso monastico e conserva circa 10.000 volumi.
Di notevole interesse sono gli incunaboli, dei libri stampati con la tecnica a caratteri mobili prima del 1501. La libreria infine conserva la traduzione del Pentateuco, i cinque libri di Mosè del 1578.
Si tratta di un tentativo di tradurre la Sacra Bibbia, che Jurij Dalmatin pubblicò nel 1584 a Wittenberg, nell’attuale Germania.
Appena fuori il centro storico di Kamnik troviamo altri due siti di interesse.
Castello di Zaprice
Il maniero è già ben visibile all’ingresso del paese e sorge su un poggio.
Il primo edificio fu costruito nel XIV secolo dalla famiglia Dienger von Apecz e due secoli più tardi Jurij Lamberg lo dotò di mura difensive e torri.
Gli diede un nome tedesco, Steinbüchel.
Nel XVIII secolo fu ricostruito in stile barocco, con le forme graziose che presenta anche oggi.
Nel 1961 al suo interno è stato inaugurato il museo intercomunale che ospita mostre temporanee e permanenti, mentre il salone viene utilizzato per conferenze, eventi e concerti.
Stari Grad
Le rovine del castello grande sovrastano il borgo di Kamnik.
È situato in una posizione strategica in cima al colle di Krniška Gora oltre il fiume, ad una altezza di 585 metri.
A suo tempo il maniero rivestiva una notevole importanza militare dato che dalla cima dell’altura si potevano controllare le rotte commerciali che percorrevano la regione.
Si raggiunge anche in auto grazie ad una stradina che si inerpica nel bosco di piante di medio e alto fusto.
Nonostante ai giorni nostri siano rimasti solo pochi resti, rimane uno dei punti panoramici migliori per ammirare Kamnik e la vallata della Kamniška Bistrica.