Dove mangiare e bere bene a Udine, le mie osterie preferite
Nella cultura friulana le osterie hanno da sempre rivestito un ruolo importante a livello sociale e culturale.
In passato erano delle vere e proprie locande che offrivano servizio di ristoro e riposo ai viandanti. Successivamente, negli anni Sessanta e Settanta, si erano trasformate in luoghi di aggregazione.
La gente dei quartieri e dei paesi si ritrovava per parlare di quanto accadeva nelle comunità, per discutere di politica e di sport.
Durante il pomeriggio era consuetudine giocare a carte, perlopiù briscola, tressette e scala 40, mentre in particolari occasioni si giocava anche a morra, nonostante fosse proibito.
Davanti alle osterie si tenevano comizi politici durante le campagne elettorali, me li ricordo bene anche io.
Ma erano anche luoghi che avevano una valenza economica e commerciale.
All’interno delle osterie infatti si concludevano affari, per esempio di compravendita di bestiame, e si sviluppavano trattative per l’acquisto di beni immobili e prodotti agricoli.
Oggi invece la gente si ritrova per trascorrere dei momenti di relax e svago con amici e conoscenti, per il piacere di stare in compagnia.
I momenti di maggior afflusso sono la mattinata ed il tardo pomeriggio, quando la gente esce dai luoghi di lavoro.
Se vi trovate a Udine per studio, lavoro o turismo e avete il desiderio di mangiare e bere bene, allora vi suggerisco le mie osterie preferite.
Alcune non hanno molti coperti a disposizione e quindi vi consiglio di prenotare in anticipo.
Ah, mi dimenticavo di dirvi che se desiderate assaggiare un buon bicchiere di vino e volete ordinarlo come facciamo noi, allora ricordatevi che nella lingua friulana il bicchiere di vino si dice taj di vin.
Nella foto di copertina il detto del giorno: “meglio ubriaco davanti al banco dell’osteria che malato davanti al banco della farmacia”.
Indice Osterie
Dove mangiare e bere bene a Udine
Osteria Al Marinaio
Via Cisis (all’angolo con via Grazzano)
È sicuramente uno dei luoghi dove mi fermo a mangiare volentieri perché posso gustare i miei piatti preferiti della cucina tradizionale.
Come li preparava mia nonna.
Si tratta di un luogo informale, alla mano, con un arredamento rustico e le travi in legno sul soffitto.
Alle pareti sono appese delle bellissime foto di arte urbana vintage e le lavagne su cui viene scritto il menù del giorno con il gesso bianco.
Le porzioni sono abbondanti, il salame con l’aceto e polenta, la salsiccia con le verze e il toc’ in braide sono i piatti a cui non so resistere.
Quest’ultimo è un piatto tipico della cucina friulana e consiste in una base di polenta tenera alla quale viene aggiunta una fonduta di formaggio.
Se invece volete fermarvi solo per un aperitivo allora nelle giornate di bel tempo potete sedervi ai tavolini all’aperto sotto il portico, oppure davanti al banco di mescita.
Accompagnatelo con l’insalata di nervetti, specialità della casa. Non rimarrete delusi.
Cosa vedere nei dintorni:
Grazzano è sicuramente uno dei borghi più antichi della città.
Conosciuto già nel Duecento, si spingeva fino alle località periferiche di Gervasutta, Casali San Pietro e Sant’Osvaldo.
La strada principale (via Grazzano appunto) ospita alcuni luoghi molto interessanti a livello turistico.
Nella casa che fa angolo con Piazza Garibaldi per esempio, nel 1487 nacque il pittore Giovanni da Udine, importante esponente dell’arte figurativa a Roma nel XVI secolo.
Poco più avanti invece, il Palazzo Giacomelli ospita dal 2010 il Museo Etnografico del Friuli.
Lo spazio interpretativo presenta una esposizione suddivisa in diversi ambiti della cultura locale, che abbraccia un periodo di tempo che va dal XVIII al XX secolo.
La chiesa di San Giorgio, che si trova a circa metà via, fu edificata nella seconda metà del Settecento. Sul retro dell’edificio religioso sorge l’omonimo teatro.
Il culto di San Giorgio era già diffuso in Borgo Grazzano fin dal 1300.
C’era infatti una piccola cappella dedicata all’eroico guerriero guidato da Dio, capace di morire e risorgere tre volte, data in concessione ai Cavalieri Ospitalieri di San Giovanni.
Si tratta dell’ordine religioso nato a Gerusalemme e che a causa dell’avanzata degli arabi si trasferì successivamente a Rodi e poi a Malta.
Via Grazzano in passato era bagnata dalla roggia, poi interrata negli anni Cinquanta.
Al giorno d’oggi sono stati recuperati e ripristinati solo due brevi tratti, uno di fronte al Museo Etnografico e l’altro proprio di fronte all’Osteria Al Marinaio.
Osteria Vecchio Stallo
Via Viola 7
È uno dei locali storici della città. Situato in un edificio del Seicento (palazzo Magrini), in passato era frequentato da commercianti, viandanti e cavalieri.
A quel tempo la struttura comprendeva una locanda, una stalla per dare dimora ai cavalli ed un sottoportico dove posteggiare i carri.
Da qui il nome di vecchio stallo.
Iniziai a frequentare l’osteria a metà degli anni Ottanta, quando lavoravo per una famosa ditta di costruzioni udinese che aveva sede proprio lì vicino.
Si tratta di un locale dall’ambiente famigliare, genuino, tanto da darmi l’impressione di trovarmi tra amici.
I tavolini hanno le classiche tovaglie a forma di scacchiera con i quadretti di colore bianco e rosso.
Alle pareti invece spiccano foto e oggetti antichi che richiamano il passato: briglie, basti, selle, contenitori in alluminio utilizzati per il trasporto del latte, vecchie radio.
Il menù si basa sui piatti tradizionali come gli gnocchi fatti in casa, musetto e brovada, il frico, il baccalà con polenta, il bollito misto, lo stinco di maiale e i cjarsons.
Questi ultimi sono dei ravioli a forma di mezzaluna tipici della Carnia, ma diffusi anche nella pianura friulana.
Hanno un gusto decisamente contrastante perché abbinano un ripieno di ingredienti salati a qualcosa di dolce.
Cosa vedere nei dintorni:
A poche decine di metri dal Vecchio Stallo, in piazzale XXVI Luglio, sorge il Tempio Ossario ai Caduti d’Italia, con la sua inconfondibile cupola colore verde acqua.
Il progetto dell’attuale edificio, nato dalla collaborazione tra gli architetti Provino Valle (udinese) e Alessandro Limongelli, fu approvato nel 1932.
I lavori di costruzione si conclusero nel 1940, anno in cui avvenne la consacrazione. L’interno ospita i resti di oltre 21.000 caduti della Grande Guerra in Friuli Venezia Giulia.
Di fianco all’edificio religioso c’è il Parco Moretti. Fino agli anni Novanta su quest’area sorgevano il famoso Birrificio ed il vecchio stadio di calcio dell’Udinese.
Osteria Al Cappello
Via Paolo Sarpi 5
Fin dagli anni Ottanta, da quando frequentavo una scuola serale di inglese, è sempre stato uno dei miei punti di riferimento quando desidero gustarmi un buon bicchiere di vino.
Con il passare degli anni è diventato uno dei locali più glamour della città ed è molto frequentato da una clientela giovane.
Il locale è situato al piano terra di un palazzo del Cinquecento e sorge a due passi da uno dei luoghi più iconici di Udine, Piazza Giacomo Matteotti (conosciuta da noi udinesi anche come piazza San Giacomo o piazza delle Erbe).
Alle pareti sono affisse delle foto che ricordano la storia del locale mentre sul soffitto sono appesi numerosi cappelli, di ogni forma e materiale.
Nelle giornate di bel tempo è possibile prendere posto anche sui tavoli all’aperto.
Cosa vedere nei dintorni:
Proprio di fronte all’osteria sorge l’edificio in stile liberty che in passato ospitava il mercato del pesce cittadino.
Dal 2009 invece lo stabile ospita la galleria d’arte permanente intitolata alla famosa fotografa e artista udinese Tina Modotti.
Osteria La Ciacarade
Via San Francesco d’Assisi 6
L’osteria La Ciacarade (la chiacchierata in friulano) è situata al piano terra di uno stabile che in passato ospitava alcuni uffici della Regione.
È un approdo sicuro per chi desidera mangiare bene a Udine.
Anche se il menù propone alcune pietanze della cucina tradizionale (il bollito misto per esempio è delizioso), Emanuele Alabò ha puntato su piatti raffinati e di qualità, in base alla stagionalità dei prodotti.
Durante l’anno il menù propone delle giornate a tema (per esempio la grigliata di carne, il fritto misto di pesce, l’aringa il mercoledì delle ceneri) e in estate è possibile mangiare all’aperto nel giardino situato sul retro del locale.
Negli ultimi anni l’osteria è diventata un punto di riferimento per le persone che amano viaggiare.
In tempi pre pandemia infatti ha ospitato l’evento Conversando di Viaggi, una serie di incontri informali che ha permesso agli appassionati di condividere esperienze e racconti di viaggio.
Cosa vedere nei dintorni:
A pochi passi dal locale, all’angolo con Piazza del Duomo, sorge l’Oratorio della Purità.
Fu costruito nel 1757 sul posto dove in precedenza sorgeva il teatro della famiglia Mantica.
Sul soffitto spicca uno dei capolavori di Giambattista Tiepolo, il famoso affresco dell’Assunta. All’interno della chiesa inoltre ci sono altre opere del pittore veneziano e del figlio Giandomenico.
La storia artistica di Udine si intreccia con quella del celebre artista, tanto che per lui è stata come una seconda casa.
Se volete approfondire il legame del Tiepolo con la città allora vi consiglio di visitare il Museo Diocesano Gallerie del Tiepolo, uno scrigno che custodisce dei gioielli artistici.
Di fronte all’oratorio sorge la Cattedrale di Santa Maria Annunziata. I lavori di costruzione vennero iniziati nel 1236 per volere del Patriarca Bertoldo di Andechs-Merania.
Il terremoto del 1348 provocò ingenti danni all’edificio che vennero sanati nei decenni successivi grazie a numerosi lavori di ricostruzione e restauro.
Di fianco alla Cattedrale sorge il campanile, al cui interno c’è il Museo del Duomo.
È dedicato quasi interamente alla figura del Beato Bertrando di San Genesio e vi consiglio di visitarlo in quanto è molto interessante.
Osteria Al Canarino
Via Cussignacco 37
È la classica osteria friulana di una volta e la sua storia ha origini lontane.
Nata come luogo di sosta e ristoro ad inizio Ottocento, fino al 1883 era conosciuta con il nome di Croce Rossa, in quanto nelle vicinanze c’era un dispensario militare.
Dal 1967 è gestita dalla famiglia dell’attuale proprietario, Andrea Boel. Gli arredi sono tutti d’epoca, i tavoli risalgono infatti ai primi anni del secolo scorso.
I clienti si fermano qui per un semplice aperitivo oppure per pranzare e cenare.
Oltre a tartine farcite e stuzzichini di ogni genere si possono gustare i piatti tipici della cucina locale, come per esempio l’orzo e fagioli di cui vado matto.
Prima di cena il locale si affolla di gente, è ormai una tradizione consolidata, e molti avventori prendono posto sugli sgabelli situati all’esterno sul marciapiede.
Anche Il Canarino iniziai a frequentarlo a metà degli anni Ottanta, venivo qui a pranzo in quanto trovavo sempre degli artigiani dei miei paesi che lavoravano a Udine.
Osteria Ai Barnabiti
Piazza Garibaldi 3/A
L’osteria ai Barnabiti si trova in Piazza Garibaldi, proprio all’angolo con via Cussignacco.
L’antico toponimo dello slargo è Plazze dai Barnabîz.
Il complesso degli edifici che oggi ospitano la scuola media Alessandro Manzoni e altri istituti scolastici, nel Seicento era il convento dei Chierici regolari di San Paolo, comunemente conosciuti come Barnabiti.
Quando ero ragazzo, lo spazio attualmente occupato dal locale, era suddiviso tra un’attività commerciale e un piccolo bar.
Il locale è stato aperto nel 1998 e secondo me è un luogo ideale per fermarsi a prendere un aperitivo in compagnia.
Con il trascorrere degli anni l’osteria si è rinnovata ed è diventata un’ottima enoteca.
L’ampia scelta di vini abbinata alla vetrina sempre ben fornita di tartine e stuzzichini invita sicuramente i golosi come me ad una sosta.
Gli arredamenti in legno richiamano le tipiche osterie friulane. Proprio sopra il banco di mescita, alle travi in legno del soffitto, sono appesi dei prosciutti di San Daniele.
Il menù propone degli ottimi affettati e formaggi da degustare, oltre ad una serie di piatti caldi suddivisi tra pasta, gnocchi e carne.
Cosa vedere nei dintorni:
A poche decine di metri potete visitare il Museo Etnografico del Friuli e lo splendido museo della farmacia Colutta, un piccolo gioiello nel centro di Udine.
Osteria Alla Ghiacciaia
Via Antonio Zanon 13
L’osteria Alla Ghiacciaia in passato si trovava nelle vicinanze del nuovo Tribunale, in tutt’altra zona della città, e come dice il nome stesso era adibita principalmente a deposito refrigerato.
Io però me la ricordo sempre nella sede attuale.
Ho iniziato a frequentarla all’inizio degli anni Ottanta, quando era un ritrovo di muratori e imbianchini che si riunivano qui per pranzare o per bere il classico bicchiere di vino in compagnia.
L’edificio ha un bellissimo patio esterno situato proprio sopra la roggia, con delle piante di salice piangente e glicine che creano uno splendido quadro cromatico.
L’osteria è un locale semplice, con i classici tavoli in legno rustici che circondano il banco di mescita e le pareti foderate con fotografie e manifesti che rievocano i tempi passati.
È il posto giusto sia per mangiare un boccone sia per un aperitivo, accompagnato da deliziose tartine farcite con crudo, soppressa e cotto con cren.
La salsa di cren è uno dei migliori accompagnamenti di bolliti e arrosti, dal sapore forte a base di rafano, pane e zucchero.
Il menù prevede i grandi classici della tradizione friulana, ma io provo sempre con piacere il goulash con le patate e il baccalà mantecato.
Cosa vedere nei dintorni:
Proprio di fianco al locale scorre la roggia di Udine, proveniente dai quartieri settentrionali della città.
Le rogge sono dei canali che prelevano l’acqua dal fiume Torre, su cui in passato sorgevano mulini e filatoi azionati da ruote idrauliche alimentate ad acqua.
Durante l’attraversamento della città alterna dei tratti scoperti ad altri interrati, fino a ricomparire definitivamente in superficie una volta superato Piazzale Cella prima di tuffarsi nella campagna.
Via Zanon è fiancheggiata da una serie di edifici e palazzi storici di impronta settecentesca.
Casa Politi (al civico 6) ospitò in passato il convento delle Agostiniane, mentre la vicina chiesa di San Nicolò venne demolita nel 1933.
All’interno di Palazzo Brazzà (al civico 16) invece sono custoditi interessanti affreschi del pittore Andrea Urbani, mentre Palazzo Lovaria (al civico 18), si caratterizza per l’imponente portale bugnato.
A poche decine di metri della Ghiacciaia c’è una delle sale cinematografiche storiche di Udine, il Cinema Centrale di via Poscolle.
Proprio negli ultimi mesi l’attività è stata a rischio chiusura dato che i proprietari dell’edificio non intendevano rinnovare il contratto di locazione.
Per salvaguardare l’autenticità di un luogo storico della città è intervenuta la Regione, finanziando il Centro Espressioni Cinematografiche per l’acquisto e la ristrutturazione dell’edificio.
Frasca Pozzar
Piazzetta Antonini (angolo di via Gemona)
Frasca Pozzar è una delle ultime novità in ambito enogastronomico di Udine, ma non per questo meno importante, anzi.
Il locale infatti è stato inaugurato nel mese di aprile del 2022 negli spazi che in passato erano occupati dal bar pasticceria Galanda.
La famiglia Pozzar gestisce anche un agriturismo a Fiumicello, località della bassa friulana situata a pochi chilometri da Grado, e un chiosco a San Canzian d’Isonzo.
Si tratta di un locale semplice, arredato con tavoli rustici, con dei posti anche all’esterno che si affacciano su Piazzetta Antonini, un luogo intimo con la pavimentazione in acciottolato.
Anche se il menù presenta una serie di piatti caldi per un pranzo veloce o una cena in buona compagnia, la frasca secondo noi è il posto ideale per un aperitivo.
Il vino e i salumi sono di produzione propria, i cicchetti e le tartine sono farcite con materie prime a chilometro zero attentamente selezionate.
I ripiani della vetrina sono un inno alla gioia.
Tartine con salame, pancetta, lardo, crudo, baccalà, cotto e cren.
Polpette, fagioli con la cipolla, fette di frittata fatta in casa, uova sode e nervetti completano l’offerta per uno spuntino veloce.
Ovviamente non mancano i taglieri di salumi e formaggi misti.
Ora che vi abbiamo svelato dove mangiare e bere bene a Udine, vi aspettiamo nella nostra città per un aperitivo assieme.