Milano da vedere, la guida per scoprire i Navigli a 360°
I Navigli sono una delle zone più suggestive e romantiche per chi vuole visitare Milano e vivere delle esperienze autentiche.
Anche per noi. Se ci troviamo nel capoluogo lombardo infatti è una delle nostre destinazioni preferite per una passeggiata a piedi, assieme a quella di Porta Nuova.
Nell’immaginario collettivo quando si parla genericamente di Navigli, si intende in maniera convenzionale quell’area che dalla Darsena si sviluppa lungo il Naviglio Grande ed il Naviglio Pavese.
In città però ci sono anche una porzione del Naviglio della Martesana, un breve tratto del Naviglio di San Marco oltre ad alcune conche e chiuse storiche.
Articolo aggiornato il 15 gennaio 2022
Indice
- Come arrivare sui Navigli
- Dove dormire a Milano
- Dove mangiare
- Storia
- Cosa vedere sui Navigli
- Naviglio Grande
- Spazio Alda Merini
- MUDEC
- Armani Silos
- Naviglio della Martesana
- Naviglio di San Marco
Come arrivare sui Navigli
Oltre che con il tram e gli autobus la zona dei Navigli è raggiungibile con la metropolitana.
La fermata più vicina è quella della stazione ferroviaria di Porta Genova e la linea è la Verde M2.
Per verificare orari e corse potete scaricare sui dispositivi mobili la Official App ATM, dell’Azienda Trasporti Milanesi.
Dove dormire a Milano
Milano è una città dinamica, in continua evoluzione a livello urbanistico, sociale ed economico.
Per questo motivo presenta diverse tipologie di alloggi in grado di soddisfare le esigenze di uomini d’affari, professionisti, turisti, lavoratori e studenti.
Qui puoi verificare le offerte e la disponibilità di
Dove mangiare
I Navigli sono la zona ideale per fare delle esperienze del gusto, fermandosi in uno dei numerosi locali per un aperitivo o una cena.
Ce ne sono per tutti i gusti, dai ristoranti alle osterie, dai pub alle pizzerie.
Uno dei nostri posti preferiti per un apericena è La Prosciutteria Milano Navigli, situata in Ripa di Porta Ticinese. Locale informale, con i salumi appesi al soffitto, una buona carta dei vini e tavolini anche all’aperto.
Se invece volete provare un ristorante di livello medio alto, non lontano dal Naviglio Grande, allora vi consigliamo l’Osteria Del Binari.
Si trova in via Tortona 1, proprio dietro i binari della stazione ferroviaria di Porta Genova, con arredi originali del Novecento ed un ampio giardino.
Nel menù sono presenti i classici piatti della tradizione milanese tra cui uno dei miei preferiti, il Rustin Negàa.
Si tratta di nodini di vitello cotti a lungo nel brodo e serviti con pancetta su cremoso di patate aromatizzate.
A proposito di movida, negli anni Ottanta frequentavo Le Scimmie, un locale storico situato lungo il Naviglio Pavese. Dal 2015 è chiuso.
Era un luogo famoso dove si poteva ascoltare dell’ottima musica dal vivo.
Da lì sono passati numerosi artisti che poi hanno fatto carriera, come Eugenio Finardi, Elio e le Storie Tese, Irene Grandi, Malika Ayane, i Bluvertigo e Le Vibrazioni.
Un po’ di storia
I Navigli rappresentano una rete di canali artificiali navigabili costruiti tra il XII ed il XVI secolo a Milano. Avevano sia funzione difensiva delle mura medioevali sia commerciale.
Collegavano il centro città con il Lago Maggiore (tramite il Naviglio Grande ed il Ticino), con il Lago di Como (tramite il Naviglio della Martesana ed il fiume Adda) e con il basso Ticino.
Nel 1179 venne costruito il primo canale. Aveva una lunghezza di circa 50 chilometri e si chiamava Ticinello, diventato successivamente il Naviglio Grande.
Nel XV secolo invece venne costruito il Naviglio della Martesana, su progetto dell’architetto Bertola da Novate. Veniva utilizzato per irrigare i campi e per alimentare i mulini.
I 90 chilometri di nuovi canali permisero di collegare il fiume Adda con il Ticino grazie alla Cerchia dei Navigli in città.
Come avevamo potuto apprendere visitando la mostra dedicata a Leonardo da Vinci nel Palazzo della Regione lo scorso anno, il genio toscano perfezionò un sistema di chiuse regolabili che consentirono una migliore navigazione tra la parte alta della città (quella di via San Marco) e quella più bassa (la Darsena).
Con l’arrivo di Napoleone ad inizio Ottocento venne completata la costruzione del Naviglio Pavese. Una volta sfociato nel fiume Po permetteva la navigazione fino a raggiungere il mare Adriatico.
Con lo sviluppo del sistema di trasporto su rotaia (treno e tram), verso la fine dell’Ottocento la navigazione fluviale ebbe un lento declino.
Causa l’inquinamento delle acque e gli odori sgradevoli che emanavano, per salvaguardare la salute dei cittadini la Cerchia Interna fu coperta a partire dal 1929.
Milano, cosa vedere sui Navigli
Secondo noi i Navigli sono la zona ideale per chi ama il turismo cosiddetto slow ed esperienziale.
L’area va esplorata con calma, camminando lentamente, entrando nei cortili e negli atelier degli artisti per ammirare le loro opere.
La Darsena
La Darsena è un bacino artificiale situato a poche decine di metri dai bastioni di Porta Ticinese e in passato veniva utilizzata per l’ormeggio ed il rimessaggio delle imbarcazioni.
È il punto d’incontro tra i due canali principali, quello Pavese e quello Grande.
L’origine della conca risale al 1177, quando un ramo del fiume Ticino venne deviato con lo scopo di costruire un canale navigabile che collegasse Milano con il Lago Maggiore.
Nel Seicento, durante la dominazione spagnola, andò consolidandosi il progetto di rendere la città un vero e proprio porto commerciale, in grado di sostenere un notevole traffico di merci.
In questo contesto la Darsena rivestì un ruolo di grande importanza.
Grazie ad una profonda opera di riqualificazione avvenuta nell’ambito dei progetti correlati a Expo 2015, negli ultimi anni la zona è tornata ad essere un luogo di socializzazione sia per la gente della città sia per i turisti.
Mercato comunale coperto di Piazza XXIV Maggio
Situata all’estremità orientale della Darsena sorge la nuova struttura in metallo e vetro che ospita da qualche anno il nuovo Mercato al coperto Ticinese, dove in passato sorgevano un parcheggio ed un mercato comunale.
Storicamente comunque quest’area ha sempre ospitato attività commerciali e di compravendita all’aperto di ogni genere, dagli ortaggi al bestiame.
Nel nuovo mercato trovano principalmente posto attività di generi alimentari come le macellerie, i banchi di frutta e verdura, quello dei formaggi e anche un panificio.
In alcuni ristorantini infine è possibile fare degustazioni di pietanze e street food.
Naviglio Grande
L’Associazione Naviglio Grande è nata nel 1982 con lo scopo di difenderne le peculiarità storiche e culturali in rappresentanza degli abitanti e degli operatori economici.
Tra i suoi obiettivi ci sono la promozione del turismo, i progetti di riqualificazione urbanistica, la conservazione e valorizzazione del territorio e la condivisione dei programmi con i residenti.
Durante l’anno organizza numerosi eventi che attraggono turisti e curiosi: il Mercatone dell’Antiquariato una volta al mese, la fiera Fiori e Sapori nei mesi di aprile e ottobre, la mostra Arte sul Naviglio Grande in maggio.
Durante la mostra dedicata ai fiori e sapori, fiorai provenienti da diverse regioni abbelliscono le rive del canale con le loro bancarelle, mentre gli stand dedicati ai sapori deliziano i passanti con degustazioni di prodotti tipici.
Un vero e proprio itinerario del gusto.
La mostra d’Arte infine ospita centinaia di artisti provenienti da tutta Italia, che espongono le loro opere lungo il canale su un percorso di un paio di chilometri.
Cortile degli Artisti
Il Cortile degli Artisti è sicuramente uno dei luoghi che adoriamo di più quando veniamo a fare una passeggiata da queste parti.
Si trova in Alzaia del Naviglio Grande n°4, proprio dove ha sede l’Associazione. Si tratta di due corti pavimentate in acciottolato su cui si affacciano diversi atelier di artisti.
I cortili sono circondati dalle tipiche case di ringhiera di Milano, edifici a due piani con le facciate tinteggiate di colore rosso bordeaux e con i balconi protetti da balaustre in ferro battuto.
Dai davanzali e dai parapetti sporgono vasi di fiori, mentre le piante di edera si arrampicano lungo muri e tralicci.
Vicolo dei Lavandai
È sicuramente uno degli angoli più suggestivi in questa zona di Milano. Fino al XIX secolo erano i maschi ad occuparsi del servizio di lavanderia, tanto che si erano organizzati in una vera e propria associazione.
Per questo la stradina prende il nome al maschile.
Nel Novecento invece erano le donne ad usare i lavatoi per fare il bucato. Si inginocchiavano su una pedana in legno (in dialetto brellin), insaponavano e sbattevano gli indumenti sugli stalli in pietra e poi li risciacquavano nelle acque del ruscello.
L’edificio che in passato ospitava la rivendita di sapone e spazzole, che fa angolo con l’Alzaia Naviglio Grande, oggi è sede di un bar e ristorante.
I ponti
Il primo ponte che incontrate passeggiando lungo il Naviglio Grande è quello dello Scodellino, che divide la Darsena con il corso d’acqua.
È sicuramente uno dei punti privilegiati per scattare delle belle foto panoramiche sul canale e prende il nome dalle vecchie osterie che sorgevano in zona.
Poco più avanti, appena superato il Vicolo dei Lavandai, c’è il Ponte in Pietra, da poco intitolato alla poetessa dei Navigli Alda Merini.
Fu costruito in legno nel 1531 e in passato era conosciuto come Ponte della Madonnina.
Più avanti ancora c’è il Ponte in Ferro, conosciuto da tutti come il Pont de Fer, che collega la pedonale via Casale (ricca di locali con dehors all’esterno) con via Pasquale Paoli.
Milano, cosa vedere nei dintorni dei Navigli
Casa delle Arti – Spazio Alda Merini
via Magolfa 32
Tra il Naviglio Grande e quello Pavese sorge lo spazio espositivo Alda Merini, dedicato alla famosa poetessa milanese. V
enne inaugurato il 21 marzo del 2011, anniversario della nascita dell’artista, e al primo piano ospita la ricostruzione fedele della stanza da letto.
I mobili e gli effetti personali sono quelli originali e sono stati prelevati dall’abitazione di Ripa Ticinese 47. Nei locali antistanti la stanza da letto invece, su pannelli espositivi, sono raccolte poesie, ritratti e note biografiche.
Al piano terra dell’edificio infine c’è un piccolo caffè letterario dove si possono acquistare le opere dell’artista.
MUDEC
via Tortona 56
Il Museo delle Culture è un polo espositivo inaugurato nel 2014 nel quartiere di Porta Genova.
In passato in quest’area sorgevano gli stabilimenti industriali dell’Ansaldo. Vennero acquistati dal comune una volta dismessi negli anni Novanta e riqualificati per destinarli ad attività culturali.
La struttura ospita una mostra permanente che illustra il patrimonio etnico e antropologico delle collezioni del Comune di Milano, con oggetti, tessuti e strumenti musicali provenienti da tutti i continenti.
Armani Silos
via Bergognone 40
Lo spazio espositivo Armani inaugurato nel 2015 si trova a pochi minuti a piedi dalla stazione di Porta Genova e dal MUDEC.
L’edificio sorge dove in passato c’era il deposito di granaglie di una grande multinazionale del settore.
Ospita una collezione permanente distribuita su quattro livelli che illustra l’esperienza professionale dello stilista in oltre quaranta anni di carriera, tra capi di sartoria, scarpe ed accessori.
Naviglio della Martesana
Nella zona nord-est della città, quasi al termine di via Melchiorre Gioia, ha inizio il tratto a cielo libero del Naviglio della Martesana che poi scorre verso il fiume Adda.
L’unica conca si trova a Cassina de’ Pom, una cascina con giardino e pergolato di glicine che in passato veniva utilizzata come area di sosta e ristorazione. Qui si effettuava lo scambio per barche e cavalli.
La Cassina de’ Pom risale al XV secolo ed è una delle più antiche cascine a corte rimaste a Milano. Faceva parte di un’area che raggruppava degli appezzamenti di terreno destinati alla coltivazione delle mele.
In quegli anni la struttura venne acquistata da nobili famiglie meneghine, che la utilizzavano come dimora di villeggiatura.
Nei secoli successivi venne trasformata prima in albergo e successivamente in osteria e ristorante.
L’unica attività rimasta ai giorni nostri è un bar, mentre la restante parte del complesso è stata trasformata in uffici e alloggi residenziali.
In prossimità dell’edificio c’è un piccolo ponte in ferro realizzato all’inizio del XX secolo.
È chiamato in dialetto el pont del pan fiss (il ponte del pane sicuro) perché conduceva verso una fabbrica di candele che dava lavoro a numerose famiglie.
La Cassina infine è il punto di partenza di una bellissima pista ciclabile e pedonale che arriva fino a Trezzo sull’Adda.
L’area è servita dalle linee degli autobus 43 e 81, mentre la stazione più vicina della metropolitana è Rovereto sulla Linea M1 Rossa.
Naviglio di San Marco
Il Naviglio di San Marco era un canale navigabile che collegava il Naviglio della Martesana con il laghetto di San Marco.
Il corso d’acqua fu interrato a partire dal 1929, quando venne chiusa la Cerchia dei Navigli.
A monte di via San Marco è possibile ancora vedere una delle conche più famose progettate da Leonardo da Vinci, quella dell’Incoronata (dal nome della vicina chiesa).
La chiusa aveva la funzione di diminuire o aumentare la portata d’acqua nel canale e attutirne l’impatto sull’imbarcazione.
Le porte sono in legno di rovere, il casello di servizio a pianta ottagonale facilmente riconoscibile per i mattoni rossi faccia a vista.
A pochi metri di distanza dalla conca sorge il Ponte della Gabelle, da poco restaurato, dove le imbarcazioni si fermavano per pagare il dazio (la gabella appunto).
Insieme alla vendita dell’acqua per irrigare i campi, la tassa serviva per risarcire i costi di costruzione e manutenzione del Naviglio.
Via San Marco è raggiungibile con la metropolitana:
Verde Linea 2: stazioni Garibaldi FS e Moscova
Lilla Linea 5: stazione Garibaldi FS
Gialla Linea 3: stazione Repubblica
La nostra guida informativa per visitare i Navigli a Milano termina qui.
Se avete dei suggerimenti da darci potete lasciarli tranquillamente qui sotto nei commenti, ci saranno sicuramente utili per implementare ed arricchire l’articolo. Grazie.