Treviso da vedere, Itinerario a piedi tra Palazzi e Canali
Treviso sorge nella bassa pianura veneta a poco più di trenta chilometri dal capoluogo della regione, Venezia.
Il centro storico è un piccolo gioiello e ogni volta che torniamo scopriamo sempre qualcosa di nuovo.
Un particolare architettonico, un androne di un palazzo, un locale caratteristico, uno scorcio suggestivo da immortalare con la macchina fotografica.
Treviso è una città che si visita perfettamente a piedi, anzi è il modo migliore per viverne appieno l’esperienza.
Vi troverete così a passeggiare lungo vicoli in acciottolato affiancati da eleganti palazzi e ad attraversare i ponti sopra i canali che bagnano la città.
A proposito di acqua, Treviso è avvolta da quella di due fiumi di sorgiva, il Botteniga ed il Sile.
Quest’ultimo dopo aver lambito il centro storico prosegue la sua corsa verso il mare dove sfocia tra il Lido di Jesolo ed il litorale di Cavallino Treporti.
La visita a Treviso è particolarmente adatta agli amanti del turismo slow e si può abbinare con una escursione in altre località situate nei dintorni di Venezia.
La Strada del Radicchio infatti, oltre ad offrire dei luoghi di interesse artistico e culturale, permette di vivere delle esperienze nelle aziende agricole della zona lungo degli itinerari del gusto appositamente studiati.
Cosa vedere a Treviso, itinerario a piedi
L’itinerario che vi proponiamo in questo articolo è quello che ci ha fatti innamorare della città, ma potete tranquillamente modificarlo e/o implementarlo a piacimento in base ai vostri interessi.
Di solito quando veniamo a Treviso parcheggiamo l’auto in zona stazione e poi iniziamo la visita con una camminata rilassante lungo le rive del Sile.
Sostiamo sui ponti a fotografare scorci suggestivi, ci fermiamo a guardare anatre e uccelli acquatici che disegnano strane traiettorie sull’acqua.
La città è circondata da una cinta muraria difensiva costruita in epoche diverse.
La più antica fu edificate in epoca romana, poi successivamente nel XIV secolo le mura vennero rifatte in mattoni in cotto. A quel punto la città era accessibile dall’esterno grazie a tredici porte.
Nei primi decenni del Cinquecento infine furono demolite le mura medioevali e ne vennero costruite di nuove a terrapieno, rivestito all’esterno da una muraglia in laterizio.
In quel periodo fu edificata quella che è forse la porta più famosa della città, Porta San Tomaso, con la facciata decorata con trofei di armi, stemmi ed il leone di San Marco della Repubblica di Venezia.
Dal Ponte dell’Università è possibile ammirare uno degli angoli letterari più conosciuti di Treviso, citato anche nella Divina Commedia: “dove Sile e Cagnan s’accompagna”.
È uno scorcio suggestivo non solo per la citazione poetica ma anche per la bellezza degli edifici che si specchiano nelle acque sottostanti.
Ponte Dante
Il piccolo ponte situato sulla riva sinistra del fiume è stato dedicato a Dante Alighieri, ma la gente di Treviso solitamente lo chiama Ponte dell’Impossibile.
L’appellativo gli fu attribuito in passato perché quando la struttura era ancora in legno, crollò talmente tante volte che sembrava quasi impossibile rimanesse ancora al suo posto.
Attraversato il ponte pedonale dell’Università, che collega Riviera Santa Margherita con Riviera Garibaldi, si giunge nello spiazzo antistante il complesso dell’ex ospedale di San Leonardo, oggi adibito a sede distaccata dell’Università di Padova.
Il manufatto in legno è stato progettato da Paolo Portoghesi ed è stato inaugurato nel 2001.
Quartiere Latino
Quando il trasferimento dell’ospedale nella nuova sede di Ca’ Foncello fu completato, l’area rimase per diversi anni in stato di completo abbandono.
Un profondo progetto di riqualificazione l’ha riportata all’antico splendore nel primo decennio del nuovo millennio e la zona fu ribattezzata Quartiere Latino.
Oggi è adibita a polo universitario, quartiere residenziale e commerciale. Attraversato l’edificio dell’Istituto Suore Maestre di Santa Dorotea grazie a un sottoportico si giunge nella piazza che porta il toponimo del quartiere.
La zona pedonale è pavimentata con lastre geometriche in pietra intervallate da un acciottolato in sassi ed è fiancheggiata da eleganti palazzi d’epoca.
L’Isola della Pescheria
All’ingresso del centro storico di Treviso, il fiume Botteniga si dirama in vari canali che in dialetto locale vengono chiamati cagnani: il Cagnan Grande, il Cagnan della Roggia detto anche Siletto ed infine il Canale Buranelli.
Lasciata alle spalle la Chiesa di San Leonardo, attraversando un breve sottoportico si giunge ad un antico mulino ad acqua situato sul Cagnan Grande.
Proprio di fronte alla grande ruota a pale si trova l’isola fluviale della Pescheria, accessibile tramite una passerella in legno e metallo. Tutti i giorni della settimana, tranne la domenica ed il lunedì, ospita il mercato del pesce.
Fino alla metà dell’Ottocento il mercato si svolgeva in centro città, ma per motivi strettamente igienico sanitari si decise di spostarlo in una zona che non creasse problemi alla popolazione.
La nuova sistemazione porta la data del 1856, durante il periodo della dominazione austriaca in città, su progetto dell’architetto Francesco Bomben. La zona è piena di localini dove sostare per un momento di ristoro e relax.
L’aperitivo a Treviso è un vero e proprio rito. Prima di pranzo oppure verso sera è consuetudine radunarsi in buona compagnia nelle tradizionali osterie sorseggiando un calice di vino accompagnato dai famosi cicchetti.
Si tratta di assaggi di prodotti tipici del territorio, come salvia fritta, fettine di polenta e musetto (cotechino), frittura di pesce, mozzarella in carrozza, panino con la porchetta, polpette di carne, crostini con baccalà mantecato, tartine con affettati, etc.
Piazza San Parisio
Situata a poche decine di metri dall’isoletta della Pescheria, secondo noi è uno degli angoli più intimi della città. Lo slargo è chiuso al traffico e vi si accede tramite un varco a tre archi.
Tutte le mattine ospita il mercato della frutta e della verdura, mentre in passato era il chiostro del convento di San Parisio e di Santa Cristina dell’ordine dei Camaldolesi di San Romualdo.
Sulla facciata di un edificio infatti è presente un affresco che raffigura due colombe che bevono dallo stesso calice, storico stemma della congregazione benedettina Camaldolese.
Dalla parte opposto della piazza si esce su via Manzoni tramite un sottoportico. Dopo un centinaio di metri si giunge in via San Francesco dove sorge l’omonima chiesa, una delle più interessanti della città.
Chiesa di San Francesco
La chiesa gotica di San Francesco fu realizzata tra il 1230 ed il 1270 per volontà di Papa Innocenzo III e fu successivamente ricostruita nel 1928 su progetto di Alberto Alpago Novello.
La struttura è in laterizio ed ha la pianta a croce latina. Presenta un soffitto a carena, cinque absidi e la pavimentazione è in cotto.
Superata Piazza Rinaldi, dalla suggestiva pavimentazione in acciottolato di sassi, passeggiando per stretti vicoli si giunge ad uno degli scorci più suggestivi e fotografati della città.
Si tratta del Canale Buranelli e il relativo sottoportico.
Cattedrale di San Pietro Apostolo
Il Duomo di Treviso ha origini medioevali ed è caratterizzato da sette cupole. Si affaccia sull’omonima piazza ed è formato da un’ampia scalinata coronata da un pronao con sei colonne in stile ionico.
L’edificio attuale fu costruito tra il 1760 ed il 1782 in stile neoclassico sul luogo in cui sorgeva uno precedente di epoca paleocristiana.
Ha tre navate che poggiano su grandi pilastri ed al suo interno racchiude opere d’arte di un certo interesse.
Via Calmaggiore è la strada principale della città vecchia ed è fiancheggiata da portici e alti palazzi risalenti al Quattrocento e Cinquecento.
Nella corte di uno di questi edifici sorge uno dei monumenti più curiosi della città, la Fontana delle Tette.
Fontana delle Tette
Fu costruita nel 1559 su ordine dell’allora Podestà della Serenissima Alvise Da Ponte, per far fronte ad un periodo di siccità che aveva provocato notevoli danni in questa zona del Veneto.
In un primo momento la fontana si trovava all’interno del palazzo Pretorio.
Da allora, fino alla caduta delle Repubblica di Venezia, c’era l’usanza di far sgorgare per tre giorni del vino rosso da un seno e del vino bianco dall’altro alla proclamazione di ogni nuovo Podestà.
Quella che si trova nel cortile di Palazzo Zignoli, a poche decine di metri da piazza dei Signori, è una copia fedele, mentre l’originale in marmo si trova protetto in una teca sotto il portico del Palazzo dei Trecento.
Chiese di San Vito e Santa Lucia
A poche decine di metri di distanza dalla fontana sorgono due tra le più belle chiede di Treviso, quelle dedicate a San Vito e Santa Lucia. I due edifici sono comunicanti tra di loro e hanno origine medioevale.
Purtroppo sono aperte al pubblico solo durante le funzioni religiose e noi non siamo mai riusciti a visitare gli interni. È una buona scusa per tornare a Treviso quanto prima.
Piazza dei Signori
Di epoca Medioevale la Piazza dei Signori incorpora degli edifici del Comune che la cingono sui tre lati.
È sicuramente la piazza più importante della città e rappresenta una delle cose da non perdere quanto si visita Treviso.
Sul lato settentrionale dello slargo sorge il Palazzo del Podestà risalente al XIII secolo, sormontato dalla Torre Civica. Su quello orientale invece sorge il Palazzo dei Trecento del 1210, ricostruito completamente dopo la seconda guerra mondiale.
Sul lato occidentale infine, inconfondibile per la facciata in bugnato, sorge il Palazzo Pretorio del ‘600.
Ogni volta che vengo qui mi fermo ad ammirare la giostra di cavalli posta proprio di fronte alla facciata dell’edificio.
Non lontano da Piazza dei Signori sorge la Loggia dei Cavalieri, edificio romanico ad arcate costruito nel 1276 e punto di ritrovo delle famiglie nobili della città.
Chiesa di San Nicolò
Situata nell’angolo sud occidentale delle mura sorge la chiesa gotica dedicata a San Nicolò. Fu costruita tra il XIII e il XIV secolo a forma di croce latina e presenta alte facciate in laterizio.
Ad erigere il complesso, che oltre alla chiesa comprendeva anche un convento, furono i frati Domenicani arrivati a Treviso nei primi anni del XIII secolo.
La prima chiesa di San Nicolò era molto più piccola dell’attuale, aveva una navata ed era orientata in direzione perpendicolare rispetto all’edificio odierno.
L’interno è a tre navate con cinque cappelle terminali e la parte centrale della facciata è caratterizzata da un rosone ornato di terrecotte. Adiacente alla chiesa sorge l’edificio che ospita il seminario vescovile.
Quello che vi abbiamo illustrato è il nostro itinerario a piedi preferito di Treviso. Ovviamente la città ha altri numerosi luoghi di interesse da visitare tra chiese, musei e piazze.
Se volete suggerirci qualche altra chicca fatecelo sapere qui sotto nei commenti, saremo ben lieti di arricchire il nostro articolo con i vostri consigli.