Cosa vedere a Tirana in due giorni, Idee e Consigli utili
L’Albania ha sempre fatto parte della mia famiglia. Remota, discreta, ma una presenza costante nei racconti di mio nonno paterno.
Richiamato alle armi, partì dal porto di Bari nel 1939. Successivamente si stabilì per alcuni anni a Durazzo e lavorò da civile per ditte italiane come autista di camion, il suo mestiere.
Con queste premesse non potevamo di certo tralasciare il Paese delle Aquile dalla lista delle destinazioni da visitare.
Complessivamente abbiamo avuto a disposizione quattro giorni pieni.
Li abbiamo suddivisi tra la visita alla capitale albanese e l’escursione di un giorno e mezzo alla scoperta della cittadina di Berat.
Nel caso abbiate a disposizione alcuni giorni in più allora potete prendere in considerazione delle escursioni nei dintorni della città.
In questo articolo però ci focalizziamo su cosa vedere a Tirana in due giorni.
Indice
- Come arrivare dall’aeroporto in centro città
- Dove alloggiare a Tirana
- Visite guidate in italiano
- Cosa vedere a Tirana in due giorni: luoghi di interesse
- Cosa vedere a Tirana in due giorni: curiosità
- Valuta Albania
- Copertura sanitaria in Albania
Come arrivare dall’aeroporto in centro città
L’aeroporto internazionale Nënë Tereza sorge a Rinas, località situata a circa 17 chilometri dal centro di Tirana.
Durante il tragitto si supera una fiorente zona industriale ricca di concessionarie d’auto, centri commerciali, mobilifici e negozi di elettronica.
Il modo più pratico ed economico per arrivare in centro è sicuramente l’autobus.
Il viaggio ha una durata di circa 35 minuti (dipende dal traffico), c’è una corsa ogni ora e il biglietto lo potete già acquistare comodamente online.
La fermata in centro città si trova proprio dietro il Palazzo della Cultura (Opera) di piazza Skënderbej.
Nel caso il volo atterri in orari scomodi oppure l’alloggio sia ubicato in una zona decentrata rispetto al centro, allora potete prendere in considerazione anche un transfer privato.
Dove alloggiare a Tirana
La capitale è il centro politico, amministrativo ed economico del paese e quindi mette a disposizione di turisti, uomini d’affari e studenti una buona offerta nel settore dell’accoglienza.
Si può scegliere tra hotel di tutti gli standard, appartamenti e guest house.
Noi consigliamo di trovare una sistemazione in centro città.
Questa soluzione consente di visitare i luoghi di maggior interesse di Tirana con delle piacevoli passeggiate, in quanto sono racchiusi in un’area piuttosto ristretta.
Noi per esempio abbiamo alloggiato in un appartamento situato a meno di dieci minuti a piedi da Sheshi Skënderbej e dal quartiere di Blloku.
Al seguente link potete già verificare eventuali offerte e disponibilità di:
Visite guidate in italiano
Per prendere confidenza con la città, soprattutto se è la prima volta che la visitate, vi consigliamo di partecipare al Free Tour di Tirana.
Si tratta di un’attività propedeutica alla conoscenza di alcuni dei luoghi più iconici, da approfondire successivamente in autonomia in base ai vostri interessi.
La passeggiata ha una durata di due ore e 15 minuti ed ha inizio in piazza Skanderbeg.
I free tour non hanno una tariffa prestabilita, ma sarete voi al termine della camminata a lasciare una mancia alla guida in base al grado di soddisfazione.
Un’altra interessante proposta da prendere in considerazione è il Tour a piedi di Tirana.
L’attività ha una durata di tre ore circa, anche questa ha inizio in piazza Skanderbeg e nella tariffa è compreso il biglietto d’ingresso al Museo Storico Nazionale.
Cosa vedere a Tirana in due giorni: luoghi di interesse
A prima vista Tirana non ci ha dato l’impressione di essere una capitale nell’accezione che intendiamo normalmente.
Non ci sono grandi viali con luccicanti insegne luminose, non ci sono grattacieli avveniristici, anche se negli ultimi anni qualcosa si sta muovendo in questo senso.
Ci è sembrata piuttosto una città di provincia, a misura d’uomo.
Sulle strade si affacciano botteghe artigianali, negozi di frutta e verdura dai colori sgargianti ed esercizi commerciali di ogni genere.
Tirana è piena di vita, giovane, trafficata, con code di auto e mezzi ai semafori e alle rotatorie.
In questo tourbillon di rumori e clacson che suonano all’impazzata è comunque semplice ritagliarsi dei momenti di pace e relax in luoghi tranquilli.
La città infatti è dotata di numerosi spazi verdi dove sedersi sulle panchine con la gente del posto, oppure gustare un buon caffè in uno dei numerosi bar.
Ponte dei Conciatori (Ura e Tabakëve)
La città è praticamente divisa in due dalle acque del fiume Lana.
Non immaginatevi nulla di che, si tratta di un modesto canale dalle acque color marrone con gli argini ricchi di vegetazione e una pista ciclabile che gli scorre a fianco.
L’unico monumento di un certo interesse situato nei pressi del fiume è un vecchio ponte pedonale, chiamato il Ponte dei Conciatori.
La struttura in pietra risale al XVIII secolo. Sorgeva sul corso del fiume Lana lungo la direttrice che collegava Tirana con i rilievi montuosi situati ad oriente, in una zona ricca di macelli e concerie (da qui il nome).
Come previsto dal piano regolatore degli anni Trenta, il corso del fiume fu deviato e il manufatto in pratica abbandonato a sé stesso fino agli anni Novanta, quando fu ristrutturato.
È composto da un grande arco a schiena sollevata che ha una luce di 8 metri, il basamento è largo 2,5 metri e si trova ad una altezza di circa 3,5 metri da quella che una volta era la superficie dell’acqua.
Secondo noi i due poli di attrazione principali del centro di Tirana sono rappresentati da due grandi piazze: Sheshi Skënderbej a nord del fiume e Sheshi Nënë Tereza a sud.
Sono collegate tra di loro dal viale Bulevardi Dëshmorët e Kombit (Martiri della Patria). Attorno alle due piazze sorgono la maggior parte degli edifici di interesse della città.
Andiamo a conoscerli assieme.
Piazza Skanderbeg (Sheshi Skënderbej)
Piazza Skanderbeg prende il nome dall’eroe nazionale albanese Gjergj Kastrioti Skënderbeu.
Il progetto di sistemazione fu redatto dall’architetto italiano Florestano De Fausto e fu inserito nel nuovo piano regolatore della città.
Durante il periodo del regime comunista, sul lato meridionale, furono innalzate una di fianco all’altra le statue del dittatore Enver Hoxha (poi divelta dalla folla ad inizio anni Novanta) e quella di Lenin.
Dopo la rottura delle relazioni politiche con l’Unione Sovietica quest’ultima fu rimpiazzata dal monumento in metallo dedicato a Skanderbeg.
In passato la piazza era soffocata dallo smog del traffico. Dal 2017 invece è iniziata un’opera di recupero e riqualificazione.
Oggi lo slargo è completamente pedonale, la superficie è pavimentata con piastrelle di marmo provenienti da diverse zone dell’Albania: Tropoja, Elbasan, Korçë, Kovashicë e Pretushë.
Nei giardini invece sono state piantate diverse specie di piante: nocciolo di Costantinopoli, pino di Aleppo, platano orientale, pioppo bianco, pyrus spinosa e varie tipologie di querce e tigli.
La piazza è circondata da alcuni importanti edifici: il Palazzo della Cultura, l’hotel Internazionale di Tirana, il Museo di Storia Nazionale e il Palazzo della Banca Centrale d’Albania.
Monumento a Skanderbeg (Monumenti i Gjergj Kastriotit-Skënderbeut)
Giorgio Castriota detto Skanderbeg (1405-1468) è stato un condottiero albanese e fu la figura chiave del Rinascimento del paese.
Si rese protagonista di numerose battaglie contro gli ottomani a difesa del suo popolo e dei valori del cristianesimo.
Il monumento equestre a lui dedicato fu eretto nel 1968 su un basamento in pietra in occasione delle celebrazioni per il Cinquecentenario della morte.
È opera dello scultore Odhise Paskali che collaborò anche con i suoi colleghi Andrea Mano e Janaq Paco.
Di fianco al monumento sventola su un pennone la bandiera nazionale dell’Albania, con lo sfondo rosso e un’aquila nera a due teste posta nel centro del vessillo.
Dietro la statua sorgono i palazzi istituzionali dalle inconfondibili facciate color giallo ocra e rosso bordeaux, con gli infissi in legno di colore verde scuro.
Museo di storia Nazionale (Muzeu Historik Kombëtar)
L’edificio che ospita il museo di storia nazionale è facilmente riconoscibile perché la parte superiore della facciata è ornata da un grande mosaico colorato.
Si chiama “Gli Albanesi” perché rappresenta la storia del popolo.
Inaugurato nel 1981, si sviluppa su tre livelli e al suo interno è possibile farsi un’idea della storia del paese dall’antichità fino ai giorni nostri.
Devo dire che ci hanno particolarmente colpiti le esposizioni dei reperti archeologici e fossili risalenti al Paleolitico superiore e al tempo degli Illiri.
Grande risalto viene dato al periodo di Skanderbeg, alla proclamazione dell’indipendenza dell’Albania avvenuta nel 1912, alla monarchia di Re Zog e alla resistenza partigiana durante il secondo conflitto mondiale.
Il periodo dell’occupazione italiana invece è relegato volutamente alle pareti di un corridoio angusto, mentre non sono molti i cimeli risalenti gli anni della dittatura comunista di Enver Hoxha.
Una bella sala illuminata con luci soffuse è completamente dedicata a icone ortodosse, dipinte dal mastro Onufri nel XVI secolo.
Durante il periodo del Ramazan (Ramadam), tra l’edificio che ospita il museo e l’hotel Internazionale di Tirana, vengono allestite delle grandi tavolate (simili a quelle delle sagre paesane).
I fedeli musulmani si ritrovano la sera per pregare, mangiare del cibo precotto e dissetarsi.
Gli organizzatori sono stati particolarmente gentili con noi e ci hanno invitati a fermarci lì con loro per trascorrere un momento di condivisione tutti assieme.
Palazzo della Cultura (Pallate i Kulturës)
L’edificio della Cultura occupa l’intero lato orientale di piazza Skanderbeg ed è facilmente riconoscibile perché sulla sommità della facciata campeggia la scritta Opera.
Il palazzo è stato edificato dove in passato sorgevano l’antico bazar ottomano e la moschea Mahmud Muhsin Bey Stërmasi.
La prima pietra fu posata nel 1959 da Nikita Chruščëv e l’edificio venne inaugurato a metà degli anni Sessanta.
Al giorno d’oggi nel palazzo trovano spazio il teatro del balletto e dell’opera, un ufficio di informazioni turistiche, una libreria internazionale e un’agenzia di viaggi.
L’ala dell’edificio che si sviluppa di fronte alla Torre dell’Orologio invece ospita la biblioteca nazionale.
Sopra i gradoni d’ingresso, tra le alte colonne, ci sono delle panchine metalliche dove la gente si siede per conversare o per osservare il via vai dei passanti.
Fermatevi anche voi, è un modo per far conoscenza con la gente.
Moschea Haxhi Et’hem Bey (Xhamia e Haxhi Et’hem Beut)
La moschea di Haxhi Et’hem Bey sorge di fianco al palazzo della Cultura ed è l’unica rimasta a Tirana delle otto costruite tra il Settecento e l’Ottocento.
Edificata per volere di Molla Bey alla fine del XVIII secolo, la cappella fu completata dal figlio Haxhi Et’hem Bey nei primi decenni del XIX secolo.
Molla Bey si adoperò per edificare la sala della preghiera ma a causa del suo decesso il completamento dei lavori di costruzione del minareto e del portico, di intonacatura e tinteggiatura dei muri furono sospesi.
Suo figlio invece terminò la copertura dell’edificio, costruì la veranda e la decorò con pitture e ornamenti.
L’edificio religioso è stato da poco restaurato grazie al finanziamento della TIKA, l’agenzia statale turca di cooperazione internazionale.
Vi consigliamo di visitare l’interno finemente decorato.
La Torre dell’Orologio (Kulla e Sahatit)
Haxhi Et’hem Bey iniziò a costruire la torre dell’orologio tra il 1821 e il 1822 e successivamente fu completata grazie all’aiuto economico di alcune famiglie benestanti.
Nel 1928 lo stato acquistò un orologio in Germania e terminò la costruzione della torre portandola all’altezza attuale di 35 metri.
Durante la seconda guerra mondiale l’orologio fu danneggiato ma nel luglio del 1946 fu riparato e rimesso in funzione.
Viale dei Martiri della Patria (Bulevardi Dëshmorët e Kombit)
Si tratta di un ampio viale (l’unico della città) che in poco più di un chilometro collega le due piazze principali di Tirana: Sheshi Skënderbej e Sheshi Nënë Tereza.
Lungo il viale ci sono alcuni luoghi interessanti che vi portiamo a scoprire. Seguiteci!
Galleria Nazionale (Galeria Kombëtare e Arteve)
L’edificio che ospita la Galleria Nazionale è situato proprio all’inizio del boulevard e si sviluppa su tre piani.
Al pianterreno ci sono la reception, un negozio dove si possono acquistare dei souvenir, una biblioteca e uno spazio per mostre temporanee.
Nelle sale ai piani superiori invece sono esposte delle interessanti opere riconducibili al periodo della dittatura comunista.
In gran parte illustrano la grandezza e la prosperità del paese.
Sono raffigurate scene di lavoro nei campi, nelle fabbriche e nei cantieri per la costruzione di infrastrutture.
Le donne e gli uomini sono sempre messi sullo stesso piano e in diversi dipinti si notano le donne impegnate in mansioni di fatica.
Se avete del tempo a disposizione provate a dare un’occhiata al cortile situato sul retro dell’edificio.
Quando siamo stati noi erano state accatastate delle statue recuperate nelle piazze e nei parchi di Tirana raffiguranti Lenin, Stalin ed un busto in marmo di Enver Hoxha.
Parco Rinia
Il parco della gioventù fu costruito nel 1950 durante il regime comunista e copre una superficie di circa 3 ettari.
Questo è un luogo molto frequentato dagli abitanti del quartiere: gli anziani si ritrovano qui per godersi un momento di relax mentre i bambini giocano e si divertono.
Ogni anno il 14 marzo il parco è uno dei luoghi che ospitano il Summer Festival, un evento nazionale che segna il termine dell’inverno e l’inizio della bella stagione.
All’estremità orientale sorge il grande complesso Taiwan.
Ha una superficie di 10.000 metri quadri ed ospita ristoranti di lusso, bar, un bowling, un casinò ed un club.
La fontana esterna viene illuminata la sera e grazie a sapienti giochi di luce crea suggestive ambientazioni.
L’edificio fu donato come segno di ringraziamento dalla Repubblica di Cina (conosciuta anche come Taiwan o Formosa) in quanto l’Albania fu il primo paese a riconoscere la nuova nazione (così si dice).
La Piramide di Tirana (Piramida e Tiranës)
La Piramide di Tirana fu inaugurata il 14 ottobre 1988 e ospitava un mausoleo dedicato alla figura di Enver Hoxha. La struttura dell’edificio fu progettata da un gruppo di architetti guidati dalla figlia del dittatore e dal marito.
Dopo il 1991 divenne un centro conferenze e fieristico.
Dopo che per decenni la struttura è stata lasciata al completo abbandono e degrado, anche se i ragazzi si arrampicavano per gioco sulle pareti oblique, dall’autunno 2023 la struttura ha ripreso vita.
Lo studio di architettura olandese MVRDV ha vinto il progetto di riqualificazione che ha dato vita al nuovo polo educativo e culturale di Tirana.
Lo scheletro originale è stato mantenuto intatto e sono stati inseriti una serie di volumi scatolari geometrici che ospitano spazi openspace, aule, uffici e laboratori.
All’esterno lungo i fianchi inclinati sono state costruite 12 scale e rampe che consentono di raggiungere facilmente la sommità, posta ad una altezza di 21 metri.
Una parte del complesso è occupato da TUMO, un centro di apprendimento di origine armena che offre apprendimento gratuito extrascolastico ai ragazzi tra i 12 e 18 anni.
Di fronte all’edificio, in fondo a una passerella metallica, c’era la campana della pace sostenuta da una struttura metallica. Non so se ci sia ancora.
È un memoriale dedicato alle persone che persero la vita nel 1997 in seguito al collasso delle società finanziarie private.
Le finanziarie erano strutturate a piramide con lo schema di Charles Ponzi. Tra la fine del 1996 e l’inizio del 1997 le società dichiararono il crac finanziario in quanto non erano più in grado di onorare i prestiti agli investitori.
Moltissime persone persero tutti i loro risparmi e il paese entrò nel caos più totale. Alcune migliaia di persone morirono durante gli scontri.
Il metallo con cui è stata forgiata la campana proviene proprio dai proiettili sparati durante le manifestazioni di protesta.
Blloku
Tra Rruga Ismail Qemali e Rruga Abdyl Frashëri sorge un parco dove sono stati installati simbolicamente un bunker ed un brandello del Muro di Berlino.
I bunker rappresentano l’eredità storica del comunismo.
Vennero costruiti a migliaia in tutto il paese tra il 1950 ed il 1985 e furano realizzati in cemento armato e metallo per respingere eventuali invasioni nemiche.
Dietro il parco sorge il rione di Blloku.
Un tempo era una zona off-limits in quanto vi risiedevano i funzionari del Partito Comunista e lo stesso Hoxha. Alcune centinaia di metri più all’interno infatti è possibile vedere la villa dell’ex dittatore.
Oggi invece è un quartiere di tendenza, pieno di caffè e locali alla moda frequentati da numerosi giovani.
Palazzo del Governo (Ex Palazzo della Luogotenenza)
Sul viale Martiri della Patria, poche centinaia di metri prima di arrivare in piazza Madre Teresa, sorge un elegante palazzo che ospita gli uffici governativi mentre in passato era il palazzo della Luogotenenza.
Piazza Madre Teresa (Sheshi Nënë Tereza)
Se siete appassionati di architettura allora in piazza Madre Teresa trovate diversi edifici riconducibili agli standard dell’architettura italiana del ventennio fascista.
Le strutture infatti furono progettate durante il periodo dell’occupazione italiana e a quel tempo la piazza si chiamava del Littorio.
Arrivando dal boulevard, da destra a sinistra trovate: il Palazzo della Presidenza, l’Accademia delle Arti (ex Palazzo dell’Opera e Dopolavoro Albanese), il Politecnico (ex Casa del Fascio), il Rettorato (ex Palazzo della Gioventù del Littorio Albanese), il Museo Archeologico ed infine il Palazzo dei Congressi.
Di fianco all’edificio che ospita il Politecnico c’è un piccolo giardino, si chiama Parco dell’Amicizia.
È stato donato dall’ambasciata di Israele alla popolazione di Tirana in occasione del settantesimo anniversario dell’indipendenza dello stato ebraico.
Stadio Nazionale Qemal Stafa (Stadiumi Kombëtar Qemal Stafa)
Dietro l’edificio che ospita il Museo Archeologico ed il Rettorato sorgeva lo stadio nazionale Qemal Stafa.
Lo stadio originario, ideato dall’architetto fiorentino Gerardo Bozio, fu inaugurato nel 1946 per ospitare la Coppa dei Balcani di calcio.
L’impianto è stato demolito alcuni anni fa e sulla stessa area è stato costruito il nuovo impianto, inaugurato domenica 17 novembre 2019 in occasione di Albania – Francia, gara valida per le qualificazioni ai Campionati Europei del 2020.
Ora si chiama Arena Kombëtare, ma per motivi di sponsorizzazione prende il nome di Air Albania Stadium.
Cosa vedere a Tirana in due giorni: curiosità
Mercato Pazari i Ri
Pazari Ri è il mercato più conosciuto del centro città. Si trova a poche centinaia di metri da piazza Skënderbej ed è stato rimodernato di recente.
Il complesso ha la pianta rettangolare.
Al centro si trova una struttura metallica con il tetto in vetro plastificato. Ospita le bancarelle di frutta e verdura, frutta secca, spezie, tè e tabacco sfuso per pipa, vino e la tradizionale rakia (grappa).
Inoltre ci sono banchi di ogni cosa, una specie di mercato delle pulci.
Sui lati esterni del complesso invece ci sono i negozi dei prodotti caseari, le pescherie, le macellerie, gli immancabili caffè, diversi fast-food per chi desidera concedersi una sosta o uno snack.
Dove e cosa mangiare a Tirana
Come sempre in questi casi ci siamo affidati un po’ all’intuito ed un po’ ai feedback ricevuti dalla gente del posto.
Per uno spuntino o un pranzo veloce vi consigliamo i ristorantini che si trovano nei paraggi del mercato Pazari i Ri. Servono piatti semplici della cucina locale (per esempio carne alla brace e verdure) oppure spiedini e kebab.
La sera invece per cena abbiamo optato per due locali diversi: il ristorante Era si trova nel quartiere di Blloku, Oda invece è situato poche decine di metri prima di arrivare a Pazari i Ri.
Di solito sono affollati, quindi se volete provarli vi consigliamo di prenotare in anticipo.
Noi abbiamo provato sempre i piatti tipici della cucina tradizionale albanese.
Una sera il Tavë Kosi (uno stufato a base di carne di agnello, yogurt, burro fuso e uova), l’altra il Fërgëse me Mish (un piatto a base di ricotta e carne, ma se vi piace c’è anche la versione con il fegato).
Entrambe le pietanze sono molto sostanziose.
Libri
Se c’è una cosa che mi ha colpito a Tirana allora questa è il rapporto che i cittadini hanno con i libri.
Si trovano un po’ dappertutto. Esposti sui muretti dei parchi dai venditori ambulanti, nei moderni caffè di Blloku, oppure nei bookshop caffè.
Noi siamo andati da E Për7shme situato in Rruga Variboba, proprio dietro alla Piramide.
È un locale alla mano, accogliente, con personale disponibile e con gli scaffali pieni di libri. Ci si può accomodare su eleganti divanetti foderati in feltro oppure ai tavolini nel cortile all’aperto.
Il locale non è un posto qualsiasi ma è l’ex abitazione di Ervin Hatibi, un poeta molto conosciuto.
Per saperne di più su Ervin e il bookshop caffè vi invito a leggere questo articolo pubblicato sull’Osservatorio Balcani e Caucaso, dove troverete anche altri articoli interessanti sull’Albania.
Le nostre idee e consigli su cosa vedere a Tirana in due giorni terminano qui, ci ripromettiamo di integrare l’articolo con le ultime novità appena faremo ritorno nella capitale albanese.
Valuta Albania
Lek (plurale Lekë)
Codice ALL
In città si trovano diversi uffici cambiavalute. Fate attenzione, alcuni non applicano commissioni altri invece sì, comunque è sempre ben segnalato.
In alternativa ci sono numerosi sportelli ATM per prelevare cash tramite bancomat o carta di credito.
In aeroporto vi consiglio di cambiare solo i pochi Euro necessari per affrontare le prime spese.
Non prelevate soldi agli sportelli ATM invece, ho fatto un tentativo ma quando mi sono accorto che mi veniva applicata una commissione del 14% ho abortito la transazione.
Copertura sanitaria in Albania
Il servizio sanitario nazionale italiano non ha una convenzione bilaterale con l’Albania (neanche per le prestazioni di Pronto Soccorso) e quindi prima di partire è consigliato stipulare un’assicurazione sanitaria privata.
Photo credits: la foto della piramide è stata scaricata dal sito web di MVRDV ed è opera di Ossip van Duivenbode.
Speriamo di poterci andare presto, intanto mi segno questo articolo!
Buongiorno Matteo, prima di tutto ti ringraziamo per aver consultato il nostro blog e per aver apprezzato il nostro resoconto sull’esperienza a Tirana. Anche noi siamo in attesa di sviluppi positivi della pandemia in quanto vorremmo tornare in Albania per visitare il sud questa volta, diciamo da Valona ad Argirocastro. Vediamo se riusciremo a schedulare qualcosa per il prossimo anno. Grazie ancora e tornaci a trovare.