Cosa vedere a Rovigno, il borgo più pittoresco dell’Istria
In base al nostro concetto di bellezza, Rovigno è uno di quei luoghi che ne dispensa a piene mani, in tutte le sue sfaccettature.
La famosa località turistica è situata in una posizione incantevole, sulla costa occidentale dell’Istria croata.
Il borgo va esplorato con ritmi lenti, lasciandosi trasportare senza meta dalle sensazioni del momento.
Il periodo migliore secondo noi sono le mezze stagioni, quando la località non è ancora presa d’assalto da vacanzieri provenienti da tutta Europa.
In questo articolo vi forniamo alcune informazioni ed idee su cosa vedere a Rovigno.
Se avete a disposizione qualche giorno in più e non avete in programma una vacanza tipicamente balneare, allora potete pianificare delle escursioni giornaliere.
L’Istria, grazie alla sua conformazione geografica, offre un’ampia gamma di esperienze da vivere.
Oltre alle cittadine sulla costa come Pola, Umago e Parenzo, potete spingervi a sud fino a Premantura ed esplorare il Parco Naturale Kamenjak.
Oppure visitare i pittoreschi borghi dell’entroterra arroccati sulla cima delle colline.
Indice
Rovigno, dove dormire
Rovinj, come è chiamata in croato, è diventata con il passare degli anni una fiorente località turistica, frequentata non solo d’estate ma anche nelle altre stagioni.
Presenta pertanto un’ampia offerta di strutture ricettive che soddisfano le richieste e le esigenze di tutti i vacanzieri.
Nel centro storico abbondano camere, appartamenti e Bed & Breakfast, mentre nella zona nuova ci sono case vacanza, ville, alberghi e hotel di lusso.
Nel circondario infine ci sono tre campeggi ben attrezzati, in grado di accogliere migliaia di ospiti.
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Cosa vedere a Rovigno
Lasciata l’auto nell’area nuova delle città, vi consigliamo di imboccare ulica Carera, lastricata in piastre di pietra chiara su cui si affacciano negozi ed attività commerciali.
Grazie a delle volte in muratura incastonate tra gli edifici si scende verso il mare. Una di queste è quella dei Beroaldi, di fine XVII secolo.
Piazza Maresciallo Tito è lo slargo principale della cittadina ed è il punto ideale per incominciare ad esplorare il borgo.
Potete farlo in autonomia oppure partecipando ad un Free Tour.
L’attività ha una durata di circa un’ora e mezza e sarete accompagnati da una guida specializzata in accordo con una agenzia del posto, che parla in inglese.
In passato Rovigno era un’isola, poi nel 1763 il canale che scorreva proprio in questa zona venne interrato e così il nucleo antico venne collegato alla terraferma.
La Torre dell’Orologio
La torretta si staglia nella piazza e in passato faceva parte del sistema difensivo della città.
L’attuale costruzione è datata XII secolo, ma solo alla metà del XIX secolo venne installato l’orologio e la lastra in pietra contenente il bassorilievo del leone di San Marco.
Tutt’intorno una serie di edifici con le facciate dalle tonalità calde ed accese, dove i rossi ed i gialli la fanno da padrone.
Appaiono evidenti le tracce del passaggio dei veneziani, con le tipiche persiane in legno a griglia aperta ed i balconi.
Arco dei Balbi
L’arco rappresenta la via d’accesso al nucleo storico del borgo ed ha sostituito quella che in passato era la porta principale, Porta della Pescheria.
Venne demolita nel 1679 ed al suo posto venne costruita l’attuale struttura, che prese il nome dal Podestà del tempo Daniele Balbi.
La chiave di volta della costruzione è decorata con la testa di un turco che guarda verso l’esterno e quella di un veneziano che invece guarda verso l’interno.
Il Centro Storico
Appena varcato l’arco, proprio sulla sinistra sorge il Palazzo Comunale. Ospita gli uffici del Sindaco e la sala dove si riunisce il Consiglio comunale.
In passato invece aveva la funzione di Palazzo Pretorio, con le fondamenta risalenti al 1308.
Il primo piano era destinato a prigione mentre al piano superiore c’erano la Sala del Consiglio cittadino, gli uffici e l’archivio.
Sulla facciata si notano gli stemmi della città, di alcune famiglie locali e dei veneziani.
Pochi metri più avanti, in un altro edificio, sorge il centro di ricerche storiche, al cui interno c’è una biblioteca scientifica che conta preziosi volumi.
L’edificio tra il XV ed il XVII secolo ospitò il primo fondaco cittadino (deposito merci), mentre alla fine dell’Ottocento venne riqualificato per la manifattura dei tabacchi.
Dopo aver percorso ulica Fontika, si sbuca in Grisia.
Si tratta della via principale del centro storico, che in costante ascesa conduce fino alla chiesa di Santa Eufemia.
È un susseguirsi di atelier di orafi, tessuti e capi di abbigliamento, gallerie d’arte, negozi di souvenir e qualche piccolo locale.
Dalla dorsale si dirama un dedalo di viuzze in acciottolato che sfociano in campielli, piccoli slarghi circondati da edifici, tipici dell’urbanistica veneziana.
Vi consigliamo di godervi ogni dettaglio con i tempi corretti.
I vasi di piante in fiore che adornano i davanzali delle finestre, i panni stesi ad asciugare all’esterno delle abitazioni, le ringhiere in ferro battuto lavorato.
Duomo di Santa Eufemia
Verso le metà del X secolo la chiesetta paleocristiana ad una navata di San Giorgio venne trasformata in un edificio più grande dedicato ai SS. Giorgio ed Eufemia.
A causa del costante incremento demografico del borgo, dal 1725 al 1736 la chiesa venne completamente ricostruita su progetto dell’architetto veneziano Giovanni Dozzi.
Venne consacrata nel 1756.
La chiesa di Santa Eufemia rappresenta il più importante edificio in stile barocco di tutta la regione istriana.
Gli altari sono opera di G. Laureato. Nel marmo di Carrara ha scolpito le statue di San Giorgio, San Rocco e San Marco, situate tutte e tre sull’altare maggiore.
La costruzione della torre campanaria è durata 26 anni, dal 1654 al 1680. In cima c’è la statua in rame della Santa che gira in base alla direzione dei venti.
L’altezza del campanile, statua compresa, è di 61,35 metri.
Santa Eufemia nacque a Calcedonia, nei pressi di Costantinopoli, l’attuale Istanbul.
Assieme ad altri cristiani venne perseguitata dai soldati dell’imperatore Diocleziano e morì martire nel 304.
Dapprima il corpo fu sepolto nella sua città natale, poi venne trasferito a Costantinopoli.
Gli iconoclasti intanto erano saliti al potere e così i cristiani pensarono di mettere al sicuro le reliquie della Santa.
La tradizione vuole che il sarcofago con le spoglie di Eufemia venne rinvenuto il 13 luglio dell’800 proprio sulla spiaggia di Rovigno.
Da quel giorno la Santa è venerata dalla gente del posto e la tomba è meta di numerosi pellegrinaggi.
Dal sagrato della chiesa si può ammirare una splendida vista sul mare e sulle isole che formano l’arcipelago di Rovigno.
Il Porto
Terminata la visita al centro storico si torna in piazza Maresciallo Tito, proprio di fronte al porto.
Con il passare dei secoli l’area portuale del molo grande (di Calsanta) e quello piccolo (della Piazza) è andata man mano ampliandosi.
Arriva fino all’attuale marina, interessando in pratica tutto il canale di acqua tra la terraferma e l’isola di Santa Caterina.
L’ordine irregolare delle case che si affacciano sulle rive è dovuto alla incontrollata espansione urbanistica del borgo avvenuta tra il XVI ed il XIX secolo.
Venite qui ad ammirare il tramonto seduti sulle panchine oppure sulle bitte di ancoraggio. È una specie di rito.
Dalle banchine partono numerose crociere alla volta delle isole dell’arcipelago, le più famose delle quali sono Santa Caterina e Crveni Otok (isola Rossa).
Dal 2013 è stato proclamato il secondo porto più bello del Mediterraneo da parte dell’Associazione per il patrimonio marittimo.
Ecomuseo della Batana
L’ecomuseo è sicuramente uno dei luoghi da inserire nella lista delle cose da vedere a Rovigno.
Fondato nel 2004 con il patrocinio della Città di Rovigno, è dedicato alla tipica imbarcazione in legno che la comunità locale ha eletto a suo simbolo.
La maggior parte degli strumenti esposti infatti sono stato donati dalla gente del posto.
L’esposizione multimediale è formata da contenuti audiovisivi e verte sulla costruzione e sulla manutenzione di queste tipiche imbarcazioni.
Le barche hanno una lunghezza massima di 6 metri, hanno il fondo piatto e sono particolarmente adatte per i fondali bassi e la pesca sotto costa.
Parco Forestale di Punta Corrente
Seguendo il lungomare a piedi o in bicicletta si giunge al polmone verde di Rovigno, il Parco Forestale di Punta Corrente.
Durante il tragitto si supera la spiaggia di Mulini Beach. Ristrutturata e sistemata di recente, ha il fondo ghiaioso e sorge nei pressi di alcuni lussuosi hotel.
Punta Corrente fu trasformata in parco forestale a partire dal 1890, quando l’imprenditore triestino Georg Hütterott acquistò i terreni.
Incominciò così un’opera di imboschimento e vennero tracciati dei sentieri che si immergevano nella natura.
Dal 1961 l’area ha assunto lo status di parco forestale.
Si sviluppa su un’area di 52 ettari, in un alternarsi di bosco naturale e piante esotiche messe a dimora dall’uomo.
Potete facilmente distinguere frassini, lecci, pini di Aleppo, cedri del Libano, abeti di Douglas, eucalipti e arbusti tipici della macchia mediterranea.
Come arrivare a Rovigno
L’Istria è facilmente raggiungibile dall’Italia in auto.
Superata la dogana con la Slovenia di Rabuiese a sud di Trieste, pochi metri dopo aver passato il primo distributore di carburanti vi consigliamo di svoltare a destra e proseguire in direzione di Škofije.
Questa deviazione vi permetterà di viaggiare senza pagare la vignetta, prevista invece sulle autostrade e su alcune strade a scorrimento veloce.
In caso contrario il tagliando ha un costo settimanale di € 7,50 per le moto e di € 15,00 per auto e caravan. Si acquista online sul sito di DarsGO, la società slovena per le autostrade.
Attraversato il paesino di Škofije seguite le indicazioni per Dekani, Bertoki e Koper. La strada scorre proprio di fianco all’autostrada ed alle rotonde fate attenzione a non imboccare la strada a pagamento.
Arrivati a Capodistria, il valico di frontiera con la Croazia di Dragonja è ben segnalato e si raggiunge in una ventina di chilometri.
Entrati in Croazia avete a disposizione due opzioni.
Potete prendere la strada in direzione Umago e poi scendere a Rovigno lungo la costa, oppure optare per l’autostrada E751-A9, soluzione che vi consigliamo.
Il costo del pedaggio è di € 4,40 (aggiornato ad aprile 2023).
Cenni storici
In base ad alcune fonti si presume che il primo nucleo del borgo risalga al periodo che va dal III al IV secolo d.C.
Nel 1283, assieme alle altre località costiere di Umago, Parenzo e Cittanova, i rappresentanti della cittadina firmarono un atto di dedizione a Venezia, ottenendo sia una protezione politica sia dei vantaggi commerciali nell’Adriatico.
In seguito all’avanzata degli ottomani nei Balcani, le popolazioni provenienti dai territori occupati della Bosnia, dell’Albania e della Dalmazia si riversarono in Istria, provocando un rilevante aumento demografico.
Nel XVIII secolo le attività correlate alla marineria registrarono un ragguardevole incremento, soprattutto quella degli squeri, i tipici cantieri veneziani per imbarcazioni a remi.
L’attribuzione di porto franco alle città di Trieste e Rijeka nel 1719 creò gravi problemi alla economia locale basata sulle attività marinare.
Nel 1813 l’Istria venne assegnata all’Austria e da quel momento iniziò un periodo di grande prosperità economica e culturale.
In seguito alla vittoria delle truppe italiane nella prima guerra mondiale, l’Istria divenne una regione del Regno d’Italia, fino al 1943.