Un giorno a Matera, cosa vedere nella città dei Sassi
Era da parecchio tempo che stavamo cercando l’occasione giusta per visitare Matera.
Come sapete viviamo in provincia di Udine e la città lucana dista circa mille chilometri da casa nostra.
Per questo motivo non volevamo organizzare una semplice toccata e fuga, ma volevamo inserirla all’interno di un contesto più ampio.
L’ora ics è scoccata nel mese di ottobre del 2020 e Matera è stata l’ultima tappa di un tour di tredici giorni che precedentemente si era sviluppato tra il Salento e la Valle d’Itria.
In questo articolo vi forniamo alcune idee su cosa vedere a Matera in un giorno (a dire il vero un giorno e mezzo), seguendo un itinerario di massima ideato in base alla nostra esperienza personale.
Indice
Tour guidati di Matera
A prima vista Matera non è una città semplice da girare, l’avevamo notato fin da subito dopo aver dato una prima occhiata alla mappa. In pratica non riuscivamo a individuare un punto preciso da cui iniziare la visita.
Per questo motivo, appena arrivati, avevamo partecipato ad una visita guidata di Matera. A posteriori possiamo tranquillamente affermare che la scelta si è rivelata azzeccata.
Oltre a farci prendere confidenza con la città infatti, ci ha permesso di pianificare per l’indomani un itinerario che andasse a soddisfare i nostri desideri.
Il tour ha una durata di due ore e mezza circa e la guida parla in italiano.
Durante l’escursione avevamo visitato alcuni dei luoghi più famosi di Matera, come la Cattedrale, i Sassi, una chiesa rupestre e una casa caverna.
Cosa vedere a Matera in un giorno (e mezzo)
La zona più antica della città sorge lungo il ciglio ed il fianco della Gravina (che significa canyon). È formata da due conche (i Sassi) divise dallo sperone di roccia su cui sorge il rione della Civita con la Cattedrale.
Oltre il ciglio della Gravina c’è la zona denominata il Piano.
In pratica il centro storico è racchiuso tra via XX Settembre, il Corso e via Ridola a monte e dalla strada panoramica dei Sassi a valle.
Come avevamo scritto nell’articolo dedicato all’organizzazione del viaggio a Matera, il centro storico si gira tranquillamente a piedi.
Anzi, secondo noi è il modo migliore per vivere appieno l’esperienza.
Matera infatti va vissuta con calma, assaporandone passo dopo passo la storia, la cultura ed i paesaggi.
In alternativa vi suggeriamo un’esperienza divertente, particolare, un tour di Matera in Ape.
L’escursione inizia in via Alessandro Volta e termina in piazza San Francesco.
Ha una durata di un’ora e mezza circa e durante il tragitto sono previste delle soste in alcuni dei luoghi più belli della città.
Eccone alcuni: la Chiesa del Purgatorio, il Duomo, la Chiesa di San Giovanni, i Sassi ed infine si risale fino a piazza Vittorio Veneto.
Itinerario nel Piano
Un buon punto di partenza per visitare Matera a piedi è sicuramente Piazza Vittorio Veneto.
Creata nel 1880 in seguito all’abbattimento delle mura medioevali è un vero e proprio salotto circondato da splendidi palazzi.
Sul lato sinistro spicca la facciata del Palazzo dell’Annunziata, attuale sede della Biblioteca Comunale. Al centro invece, tra grandi fioraie e panchine in pietra, c’è la sagoma allungata del Palombaro Lungo.
Si tratta di una grande cisterna realizzata a partire dal Cinquecento ed utilizzata per l’approvvigionamento idrico. Il serbatoio è profondo 15 metri ed era in grado di contenere fino a 5 milioni di litri d’acqua.
Lasciata la piazza, sempre affollata, si prosegue per via del Corso fino a giungere in Piazza San Francesco d’Assisi, dominata dalla splendida facciata tardo barocca dell’omonima chiesa.
L’attuale è l’unica struttura superstite di un grande convento, demolito negli anni Cinquanta del Novecento per fare spazio all’edificio della Banca d’Italia.
I francescani arrivarono a Matera intorno alla prima metà del XIII secolo ed iniziarono a edificare la prima chiesa su due edifici ipogei già esistenti. Era di dimensioni ridotte rispetto a quella attuale e occupava la zona dell’abside.
Il tempio originario non venne mai completato perché la mutata disponibilità economica dell’ordine religioso suggerì la costruzione di un complesso monastico di dimensioni maggiori. La nuova chiesa infatti si sviluppò in senso ortogonale rispetto a quella originaria.
Di fianco alla chiesa, sulla destra rispetto alla facciata, sorge piazza del Sedile. Lo spiazzo è raccolto, intimo, ed è l’epicentro della vita cittadina. Il palazzo del Sedile fu costruito nel 1540, un tempo era la sede delle adunanze cittadine mentre oggi ospita le sale del Conservatorio.
Tornati indietro in piazza San Francesco, vi consigliamo di svoltare a sinistra e prendere via Domenico Ridola. Secondo noi è una delle strade più eleganti del centro. Pavimentata con lastre in pietra è un susseguirsi di chiese, attività commerciali e palazzi, tra cui il Museo Archeologico.
In fondo alla via l’inconfondibile facciata di Palazzo Lanfranchi, costruito nel 1672 inglobando la Chiesa del Carmine. Oggi ospita il Centro Carlo Levi e il Museo di Arte Medioevale e Moderna.
Itinerario nei Sassi
I Sassi sono sicuramente la zona di maggior fascino della città e regalano un’atmosfera unica. In pratica sono un museo a cielo aperto.
Lasciato Palazzo Lanfranchi si svolta a sinistra e si inizia a scendere per via Casalnuovo fino a raggiungere via Bruno Buozzi. La strada è pavimentata con lastroni in pietra di forma regolare e presenta marciapiedi in acciottolato ai lati.
Tra ristoranti con dehors, hotel, botteghe di prodotti tipici e negozi di souvenir si giunge in Piazza San Pietro Caveoso, l’epicentro della zona. Si tratta di un vero e proprio balcone naturale da cui ammirare il Sasso Caveoso da un lato e il Parco della Murgia Materana dall’altro. Un perfetto connubio di storia e natura.
Uno sopra l’altro sorgono due dei luoghi di maggior interesse di Matera, la Chiesa di Santa Maria de Idris e la Chiesa di San Pietro Caveoso.
La prima è stata edificata sullo sperone di una roccia chiamato Errone (o Montirone). L’edificio venne menzionato per la prima volta già a partire dal XIV secolo e deve il suo nome alla presenza di cisterne per la raccolta dell’acqua.
L’altare maggiore risale al 1804 ed è realizzato in tufo e gesso. È sormontato dall’affresco della Madonna con ai piedi le mezzine, delle brocche utilizzate in passato per la conservazione domestica dell’acqua.
Gli altri affreschi raffigurano la conversione di Sant’Eustachio, il patrono della città, Sant’Antonio da Padova e la Natività.
Dietro alla Chiesa della Madonna de Idris sorge un altro edificio religioso rupestre, la Chiesa di San Giovanni in Monterrone.
La Chiesa di San Pietro Caveoso invece è una delle quattro principali parrocchie della città. La sua ubicazione originaria era presso l’attuale chiesa di San Francesco, ma la necessità di assegnare il luogo ai religiosi francescani per la costruzione del loro convento indusse la comunità a trasferire la parrocchia in questo sito.
L’edificazione dell’attuale chiesa avvenne tra la fine del XIII e l’inizio del XIV secolo. Negli anni ha subito diversi interventi di ampliamento e l’assetto attuale risale alla prima metà del XX secolo. Numerose sono le opere d’arte che arricchiscono l’interno.
Prima di lasciare la zona vi consigliamo di visitare una Casa Grotta. Ce ne sono diverse e rappresentano la memoria storica delle tipiche abitazioni rurali scavate nella roccia.
Le case sono dei veri e propri musei narranti arredate con mobili, utensili ed attrezzi d’epoca. Lo spazio a disposizione non era molto, le famiglie erano numerose e dovevano condividere la casa con gli animali domestici.
Via Madonna della Virtù è delimitata da graziose case ristrutturate a monte e dalla Gravina a valle. Vi consigliamo di sporgervi dalla balaustra in pietra e di gustarvi il panorama.
In basso vedrete scorrere le acque del Torrente Gravina mentre la fiancata del canyon è rigata dai sentieri che scendono a zig zag verso il corso d’acqua.
Quando eravamo stati noi, il complesso rupestre di Madonna delle Virtù e San Nicola dei Greci ospitava l’interessante mostra Persistenza degli Opposti dedicata a Salvador Dalí.
Erano circa duecento le opere autentiche del grande maestro iberico esposte, oltre ad altre tre monumentali collocate nel centro storico della città. L’Elefante Spaziale in Piazza Vittorio Veneto, il Piano Surrealista in Piazza San Francesco e la Danza del Tempo II in via Madonna delle Virtù.
Arrivati a questo punto della strada avete la possibilità di prendere una via a gradoni in sensibile pendenza che dopo alcune centinaia di metri sbuca in piazza del Duomo, oppure potete proseguire dritti per via Madonna delle Virtù.
Proprio in fondo alla strada sorge su uno sperone di roccia il complesso di Sant’Agostino, formato dalla chiesa e dal convento. Fu edificato tra il 1592 ed il 1594 sullo stesso luogo dove sorgeva in passato una struttura preesistente. La chiesa fu rifatta interamente nel 1750.
Lasciato il sagrato della Chiesa di Sant’Agostino si prende via Sant’Antonio Abate. La strada procede in lieve pendenza tra abitazioni private, strutture di alloggi e ristoranti.
Siamo nel cuore del Sasso Barisano. Via Fiorentini si restringe sempre più e sale verso il ciglio della gravina. In fondo alla strada delle ripide rampe di scale in pietra catapultano in piazza Vittorio Veneto.
Quando avrete preso un po’ di confidenza nel girare Matera, vi divertirete come avevamo fatto noi ad esplorare i Sassi districandovi tra un groviglio di vicoli.
Itinerario nella Civita
Il rione della Civita si sviluppa sulla protuberanza che divide in due i Sassi. Da Piazza Vittorio Veneto si prende via Beccherie, poi una volta imboccata via Duomo si torna leggermente a salire. La strada è stretta ed è pavimentata con cubetti di porfido,
Poco prima di arrivare all’arco che immette nel piazzale della Cattedrale si apre sulla sinistra una veduta sui tetti del Sasso Barisano.
Il Duomo fu eretto nel 1268-1270 in forma romanica-pugliese ed ha una facciata tripartita da lesene, con il rosone sormontato dalla figura dell’Arcangelo Michele.
L’interno è stato rimodernato nel Seicento e Settecento ed è formato da tre navate su colonne. Nell’abside, alle spalle dell’altare maggiore, uno splendido coro in legno intagliato. La torre campanaria invece è alta 54 metri.
A poche centinaia di metri dal Duomo si trova il Musma, il Museo della Scultura Contemporanea. Ospitato nel cinquecentesco Palazzo Pomarici, è il più importante museo italiano dedicato alla scultura. Nelle sale sono presenti opere di famosi artisti, tra cui Manzù, Cascella e Moore.
Castello Tramontano
Il Castello in stile aragonese risale al 1501 e sorge sulla collina del Lapillo, situata appena fuori il centro città. È formato da un maschio centrale e due tozzi torrioni. La costruzione non fu mai portata a termine a causa della morte del signore di Matera, il Conte Tramontano, assassinato nel 1514.
La leggenda narra che il Conte vantasse un diritto (imposto con la forza) di jus primae noctis nei confronti delle mogli dei contadini. In pratica si sostituiva al suddito la prima notte di nozze.
In realtà aveva accumulato ingenti debiti e sentendosi braccato dai creditori continuava ad imporre tasse e gabelle. La popolazione ormai esasperata organizzò l’assassinio del Conte che avvenne proprio in via del Riscatto, di fianco al Duomo.
I punti panoramici di Matera
Disseminati nel centro storico ci sono dei punti panoramici che regalano degli scorci suggestivi sui luoghi più iconici della città. Noi ne abbiamo scoperti sei:
- Loggia di Piazza Vittorio Veneto. Dedicata al pittore Luigi Guerricchio, è una delle terrazze panoramiche più conosciute in città. Eravamo venuti qui al crepuscolo e ci eravamo trovati di fronte una immagine da presepe, con le case illuminate e il Duomo in lontananza;
- Rione di San Biagio. Da piazza XX Settembre ci si immette in via San Biagio lambendo la chiesa di San Domenico. Raggiunta piazzetta San Biagio si prosegue dritti su via Santa Cesarea. Al termine dell’acciottolato, sulla destra, si scendono alcuni gradoni e si raggiunge un vero e proprio balcone naturale dal quale ammirare uno splendido panorama sulla Civita e sulla Gravina;
- Piazzetta Pascoli. Si tratta di un piccolo slargo che si affaccia sui tetti del Sasso Caveoso, situato proprio di fianco a Palazzo Lanfranchi. Avevamo l’alloggio a pochi minuti da qui e quindi avevamo avuto l’occasione di passare in diversi orari della giornata. Secondo noi il panorama rende meglio con la luce del mattino;
- Chiesa Rupestre della Madonna de Idris. Dal sagrato della chiesa c’è un panorama impareggiabile sul Sasso Caveoso, sulla Civita dominata dalla Cattedrale e sulla Gravina;
- Piazzale della Chiesa di San Pietro Caveoso. Si trova poco più in basso della Madonna de Idris, è l’epicentro del Sasso Caveoso ed il capolinea del bus della Linea Sassi. L’ampio piazzale offre una veduta meravigliosa sulla Gravina;
- Piazza del Duomo. È un balcone naturale, delimitato da un parapetto in pietra, che si affaccia sui tetti del Sasso Barisano. Noi eravamo stati al tramonto e vi confermiamo che la vista è veramente suggestiva.
Se state pianificando un itinerario su cosa vedere a Matera in un giorno vi consigliamo di inserirli nel vostro tour.
Il Parco della Murgia Materana
L’area protetta della Murgia Materana è stata istituita grazie ad una legge regionale del 1990. Ha una superficie di circa 8.000 ettari che si estendono nei comuni di Matera e Montescaglioso.
Assieme ai rioni dei Sassi, anche il Parco ha ottenuto il riconoscimento dall’Unesco di Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Dal punto di vista geologico la riserva è costituita da calcari: il calcare di Altamura e la calcarenite di Gravina. La superficie è formata da gravine, boschi di macchia mediterranea, steppe, aree archeologiche risalenti al neolitico e paleolitico, cave di tufo, masserie e cisterne.
Molto interessanti sono la flora e la fauna presenti all’interno del parco.
I boschi sono ricoperti da specie di querce quali il fragno e la roverella, mentre il sottobosco è formato da arbusti quali il lentisco, la fillirea, il biancospino, l’olivastro ed il ginepro.
Oltre novecento sono le specie floricole presenti nell’area di cui un centinaio sono classificate come specie rare. Si tratta della santoreggia pugliese, lo zafferanetto di Thomas, il cipollaccio della Basilicata, l’aglio moscato, il timo, il finocchio selvatico, la valeriana rossa, la camomilla d’Otranto e l’ofride di Matera.
Per quanto riguarda la fauna invece abbondano le specie di uccelli come il capovaccaio, il lanario, il biancone, il nibbio e il falco grillaio, piccolo rapace che è diventato anche il simbolo del parco.
È possibile visitare il parco in autonomia seguendo scrupolosamente i sentieri segnalati oppure partecipare a delle escursioni guidate con personale qualificato.
Il sentiero numero 406 parte da uno spiazzo lungo via Madonna della Virtù e collega i Sassi con il belvedere del Parco della Murgia attraverso una passerella sospesa (un ponte tibetano).
Per verificare gli orari di apertura del cancello e le modalità di percorrenza vi consigliamo comunque di contattare i Centri Visita del Parco.