Come da consuetudine ormai consolidata, tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno siamo soliti pianificare la visita a un’isola della Croazia.
Quest’anno abbiamo optato per Krk (Veglia in italiano).
A dire il vero non è stata una prima volta in assoluto, ma ormai erano trascorsi tanti anni dall’ultima volta che eravamo venuti fin qui.
Grazie al suo clima mite, all’invidiabile posizione geografica e al ricco patrimonio culturale è chiamata insula aurea, l’isola d’Oro.
Veglia non è una destinazione raccomandata solo per chi desidera trascorrere una vacanza tipicamente balneare, ma offre un ricco ventaglio di esperienze da vivere.

Panorama di Krk
Scoprire le sue ricchezze storiche e artistiche, ricercare in una specie di caccia al tesoro le chiesette che sbucano dal nulla nella campagna, ammirare un paesaggio ricco e variegato.
Oppure le attività outdoor da praticare all’aria aperta.
L’isola infatti è un intreccio di stradine e sentieri escursionistici, da esplorare sia a piedi sia in bicicletta, grazie ai quali si raggiungono anche i luoghi e le spiagge più remote.
In questo articolo vi forniamo tutta una serie di consigli utili su cosa vedere a Krk, oltre a una serie di informazioni pratiche per organizzare la vacanza.
Il tutto in base alla nostra esperienza personale e alle sensazioni raccolte sul posto, come sempre.
Indice
- Come arrivare
- Dove alloggiare a Krk
- Dove parcheggiare
- Cosa vedere a Krk
- Cosa fare a Krk
- Cenni storici
Come arrivare a Krk
L’isola si raggiunge facilmente con un mezzo proprio dall’Italia.
Superato il valico di frontiera con la Slovenia di Pesek, nel comune di San Dorligo della Valle, poco a nord di Trieste, si prosegue per una sessantina di chilometri sulla strada E61/A7 fino a Rijeka.
Percorrendo questo tragitto si evita di acquistare la vignetta autostradale slovena, obbligatoria invece sulle autostrade e su alcune strade a scorrimento veloce.
In territorio croato invece c’è un breve tratto di autostrada a pagamento, tra Rupa e Fiume.
Al termine l’autostrada confluisce sulla 102, la strada che seziona in senso longitudinale tutta l’isola di Krk e lambisce le località più importanti.
La presenza di un casello stradale all’imbocco del ponte ci ricorda che fino a pochi anni fa l’attraversamento era a pagamento, ora invece è gratuito.
Il manufatto a due archi in calcestruzzo, il Krčki Most, è lungo 1.430 metri ed è stato inaugurato nel 1980.

Rajska Cesta (Malinska)
Dove alloggiare a Krk
Negli ultimi decenni l’industria del turismo è andata sviluppandosi rapidamente, tanto da aver trasformato numerose costruzioni private in strutture ricettive.
Durante la pianificazione del viaggio ci siamo concentrati su un luogo tranquillo, leggermente decentrato rispetto alle più importanti località affollate di turisti.
Il nostro angolo di paradiso lo abbiamo trovato nel Apartments Jana.
L’edificio si trova nel piccolo villaggio di Salatić, una manciata di chilometri dal centro storico di Krk città, ideale per chi desidera organizzare una vacanza itinerante come noi.
L’alloggio, di recente costruzione, era dotato di ogni tipo di comfort per vivere una esperienza gradevole: camera da letto, bagno e cucinino completamente equipaggiato.
Avevamo inoltre uno spazio esterno privato dove godersi dei momenti di relax leggendo un libro, gustando un aperitivo o una bevanda calda.
A disposizione degli ospiti infine c’erano un paio di aree barbecue dove grigliare del pesce fresco o della carne.
Pulizia, accoglienza e tranquillità sono sicuramente i punti di forza della struttura.
Al seguente link comunque potete verificare la disponibilità e le eventuali offerte di alloggi sull’isola:
Dove parcheggiare a Krk
La stragrande maggioranza dei parcheggi pubblici dell’isola sono a pagamento e gli stalli sono delimitati dalle classiche strisce blu.
La transazione si effettua alle colonnine con cash o carta di credito, oppure online tramite applicazione.
Se avete in programma una visita a Vrbnik vi consigliamo di parcheggiare nelle aree più periferiche, perché quelle a ridosso del centro storico hanno delle tariffe orarie molto alte.
Grazie a una dritta dei proprietari della struttura dove abbiamo alloggiato, a Krk città abbiamo sempre parcheggiato in un’area di sosta gratuita.
Si tratta di un terrapieno situato all’angolo tra le vie Vinogradska e Smokvik, di fianco alla scuola dell’infanzia.
Il centro storico si raggiunge con una camminata di cinque minuti, grazie a un sentiero in discesa che ha inizio di fianco al distretto sanitario e continua lambendo il cimitero.

Omišalj
Cosa vedere a Krk
Come abbiamo accennato, fissato l’alloggio in un luogo equidistante rispetto alle località che ci eravamo prefissati di visitare, abbiamo pianificato un tour itinerante.
Nonostante le distanze tra i vari luoghi fossero abbastanza contenute, abbiamo comunque suddiviso gli itinerari per aree geografiche, onde evitare inutili trasferimenti da una parte all’altra dell’isola.
Il ciclone Boris, che ha causato danni ingenti sia in alcune regioni italiane sia nei paesi dell’Europa centrale, ci ha per fortuna risparmiati, ma nonostante frequenti sprazzi di sole le temperature sono sempre state al di sotto della media del periodo.
Per questo motivo non siamo riusciti a trascorrere del tempo in spiaggia, ma abbiamo optato per la visita di villaggi e cittadine, inframezzandole con delle piacevoli camminate in splendidi contesti naturali.
Andiamo a scoprire questi angoli di paradiso seguendo un ipotetico tour antiorario dell’isola.

Omišalj
Omišalj
Se sull’isola di Krk c’è un cosiddetto posto del cuore, allora il nostro è sicuramente Omišalj.
Situato in una posizione incantevole in cima a un dirupo ad una altezza di 85 metri sul livello del mare, è visibile già da lontano provenendo dalla terraferma.
Secondo noi il modo migliore per coglierne l’essenza è quello di fare una camminata senza meta per il centro storico, tanto prima o poi si sbuca sempre nella piazza principale.
La Placa appunto.
Chiudete gli occhi e immaginate che state passeggiando per i vicoletti.
Passerete a fianco di edifici dagli spessi muri in pietra, scale esterne, archi, pergolati di vite con i grappoli d’uva prossima alla maturazione, bouganville che si arrampicano sulle facciate.
Omišalj viene citato per la prima volta nel 1153 ed è ritenuto uno dei luoghi più importanti a livello storico e culturale di Krk.

Piazza di Omišalj
Sulla piazza si affacciano la chiesa dedicata all’Assunzione di Maria, edificata in stile romano a tre navate. L’interno ospita dei frammenti di ornamenti del periodo preromanico.
Il campanile invece fu costruito da artigiani locali all’inizio del XVI secolo.
Di fianco sorge il piccolo edificio che ospita il Museo delle Lapidi, una interessante raccolta di opere in pietra di epoca romana. L’entrata è gratuita, peccato che quando siamo passati noi fosse chiuso.
Proseguendo verso il mare si giunge a un vero e proprio balcone naturale, il belvedere di Vele Steni.
Da qui si possono ammirare degli scorci suggestivi sulla baia, anche se la vista è deturpata dai grandi serbatoi di stoccaggio dei carburanti.
Sullo sfondo Plaža Pesja, mentre sulla penisola sorge l’inconfondibile sagoma dell’Hotel Učka, realizzato nel 1905 e ora in fase di ristrutturazione.

Plaža Pesja
Malinska
La località è situata all’estremità di una zona boschiva, detta Dubašnica, che in lingua locale significa quercia.
Da qui in passato salpavano le imbarcazioni che trasportavano il legname prodotto nei boschi.
Nel 1866, grazie all’avvento delle navi a vapore, divenne una destinazione turistica e di villeggiatura per l’aristocrazia austriaca.
Avete mai sentito parlare del sentiero Rajska Cesta?

Il sentiero Rajska Cesta
Se per caso vi state chiedendo cosa fare a Malinska, oltre a trascorrere del tempo in spiaggia, vi consigliamo di percorrere questo sentiero naturalistico, uno dei più belli dell’isola.
La strada del Paradiso ha inizio proprio in fondo al lungomare, di fronte allo stabilimento balneare Haludovo, ormai in stato di abbandono.
La passeggiata è stata inaugurata nel 1934 e in circa un paio di chilometri raggiunge la località di Njivice.
Il cammino si sviluppa all’interno della pineta e segue l’andamento tortuoso della costa, lambendo alcune calette.
Il fondo invece è in piastre di pietra piuttosto irregolari nella prima parte, sostituite dal ghiaino appena lasciato l’abitato.
Negli ultimi anni il tracciato è stato sottoposto a lavori di manutenzione, con un occhio di riguardo riservato alla conservazione del patrimonio naturale, integrandolo con nuove piante di pino dove necessario.
Glavotok
Superato il paesino di Brzac, in un paio di chilometri si giunge al porticciolo di Glavotok.
A proposito, a Brzac in centro paese c’è una deliziosa piazzetta circolare all’ombra di una grande quercia, che invita ad una breve sosta.
Non potete sbagliare.
La strada stretta è fiancheggiata da muretti a secco e aree boschive con piante di medio fusto.
Sulla baia di fronte al paesino di Glavotok si affaccia il monastero risalente al XIV secolo e appartenuto in passato alla famiglia dei Frankopan, come residenza estiva.
Proseguendo verso nord invece si giunge al campeggio, una struttura ben organizzata dotata di tutti i servizi, con una deliziosa spiaggia in ghiaia a forma di mezzaluna.

Spiaggia camping di Glavotok
Krk città
Situato lungo la costa meridionale, il capoluogo dell’isola è praticamente diviso in due zone ben distinte. Il nucleo antico raccolto all’interno delle fortificazioni medioevali, mentre la parte nuova della città si estende sulle colline circostanti.
Il luogo ideale per iniziare a esplorare il centro storico è Vela Plaza, uno slargo di forma rettangolare che si affaccia sul mare, abbellito da un pozzo rinascimentale e dalla torre dell’orologio.
Sul molo, alcuni anziani seduti sulle bitte d’ormeggio armano gli ami e lanciano le lenze in mare, mentre il silenzio ovattato viene interrotto solo dai motori di piccoli pescherecci che prendono il largo.

Krk
Passeggiando per i vicoli pavimentati con lastre di pietra levigata, tra negozi di souvenir, gioiellerie e boutique di abbigliamento, si giunge alla Cattedrale dell’Assunzione.
Fu edificata in stile romanico nel XII secolo, sul luogo dove nell’antichità c’erano delle terme e una basilica cristiana.
Nella navata di sinistra c’è una cappella gotica del XV secolo. La riconoscerete per lo stemma dei Frankopan, che la utilizzavano come luogo di preghiera.
Di fianco alla chiesa c’è il campanile del XVII secolo, con la caratteristica cupola a cipolla, oltre alla chiesa di San Quirino, dedicata al santo patrono dell’isola.
Fiancheggiando il palazzo vescovile, dalle inconfondibili facciate color giallo, si giunge in Piazza Kamplin, dove sorge il Kaštel.

Pozzo in pietra (Kaštel, Krk)
La fortezza si affaccia sul mare e fu costruita per difendere l’abitato dagli attacchi dei pirati.
Il complesso si può visitare e dalla cima della torre si può godere di uno splendido panorama sulla baia.
Prima di sera vi consigliamo di fare la passeggiata fino a Koralj beach, un facile sentiero in cemento adatto a tutti, che si snoda in mezzo alla natura seguendo l’andamento della costa.
Quando sui tetti delle abitazioni calano le prime ombre della sera, il sole sembra una palla di fuoco color arancione che pian piano scema dietro le colline, oltre il porticciolo.
Gli ultimi bagliori di luce si riflettono sulle acque calme della baia, lasciandosi dietro una scia instabile e giallastra. Il cielo intanto si tinge di tonalità di arancio, rosa e violetto.
Sembra una tela imbrattata dalle pennellate di acquarelli.

Plaža Dražica (Krk)
Punat
La cittadina di Punat sorge a una decina di chilometri dal capoluogo.
Quando si lascia la strada 102 per immettersi sulla 5125, proprio di fianco alla rotonda sorge la chiesetta di San Donato.
È situata in mezzo alla vegetazione, di fianco a delle strutture balneari che si affacciano su Plaža Dunat, è costruita in blocchi di pietra e a prima vista ricorda la forma di un igloo.
Punat è una classica cittadina votata al turismo.
Presenta una bella passeggiata sul lungomare che collega la marina situata all’ingresso del villaggio con le spiagge situate sul lato opposto (Punat, Punta Debij e Medane).
La “vita” in pratica si svolge qui. Giardini ben curati separano il molo con la stradina interna, su cui si affacciano bar, ristoranti, gelaterie e attività commerciali.
Di fronte si staglia l’isolotto di Košljun, che si raggiunge con una breve traversata in mare di una decina di minuti.
I taxi boat li trovate ormeggiati in centro paese, non farete difficoltà ad individuarli dato che sulla banchina ci sono i tavolini delle agenzie che pubblicizzano varie escursioni.

La spiaggia di Punat
Isola di Košljun
L’isolotto di forma circolare ha un diametro di circa un chilometro e sorge a 800 metri di distanza da Punat.
Di fianco al piccolo porticciolo c’è la biglietteria d’ingresso e poche decine di metri più avanti sorge il convento francescano.
Il complesso monastico è formato dalla chiesa dell’Annunciazione, dal chiostro del XVI secolo, dal museo etnografico e infine dal museo archeologico e di paramenti sacri.
La biblioteca è la più vecchia di Krk, ospita numerosi volumi tra cui un centinaio di incunaboli, uno dei quali è la traduzione dell’atlante di Tolomeo del 1511, proveniente da Venezia.

Convento di Košljun
Siamo sicuri che avrete sentito parlare degli incunaboli, dei libri stampati con la tecnica a caratteri mobili prima del 1501.
Sull’isola ci sono anche tre piccole cappelle sparse qua e là.
Quella della Natività situata sul vialetto d’ingresso, mentre le altre due si trovano immerse nel bosco, quella della morte di San Francesco e quella di Santa Croce.
Prima di terminare la visita vi consigliamo di fare una camminata lungo il sentiero che scorre lungo la circonferenza dell’isoletta, dove in una specifica zona sono state piantate 150 giovani piante di ulivo.
A titolo puramente informativo, per organizzarvi al meglio, tenete presente che la visita fatta con tutta calma richiede all’incirca un’ora e un quarto.
Stara Baška
A livello strettamente paesaggistico, sull’intera isola non c’è nulla di più bello del percorso che porta a Stara Baška.
Parere personale ovviamente.
Lasciato l’abitato di Punat infatti, dopo alcuni chilometri la strada si tuffa all’improvviso verso il villaggio, in un contesto tipicamente lunare.
Da una parte la roccia, dall’altra lo strapiombo che dirada verso il mare.
Se volete ammirare una vista mozzafiato, allora vi suggeriamo di fermarvi ai belvedere naturali situati lungo la strada.
Sono semplici da individuare.

La spiaggia di Zaglav
Ad un certo punto troverete una fila di auto parcheggiate sulla careggiata. È il segnale inequivocabile che vi trovate sopra la famosa spiaggia di Oprna, secondo noi una delle più belle dell’isola.
Come la vicina caletta di Zaglav, si raggiunge grazie a un sentiero sconnesso che dalla strada principale scende giù tra spuntoni di pietra, arbusti e ciuffi d’erba.
Stara Baška è un luogo tranquillo, silenzioso, dove regna la pace.
Il villaggio si sviluppa in senso longitudinale e segue l’andamento della costa. La strada principale, tra strettoie e saliscendi, scorre alle spalle del centro abitato.
In fondo al paese c’è il porticciolo, oltre ad alcune piazzole di sosta dove lasciare l’auto. Alle spalle svettano dei ristorantini con le terrazze vista mare.
Se invece proseguite dritti in direzione Plaža Zala arriverete alla chiesetta di San Geronimo. È stata edificata nel XIV secolo sulle rovine di un antico insediamento datato IV secolo a.C.
Questo secondo noi è il luogo perfetto per godersi il tramonto in tutta tranquillità.
Portatevi appresso un cestino per il pic-nic e brindate alle meraviglie che solo la natura ci sa regalare.

La spiaggia di Oprna
Jurandvor
Jurandvor a prima vista dà la sensazione di essere un anonimo paese situato lungo la strada che conduce a Baška, niente più.
Invece non è così.
Nei pressi del cimitero infatti sorge la chiesetta di Santa Lucia, all’interno della quale è stata rinvenuta la famosa lapide di Baška.
Il complesso, che comprende anche il refettorio del vecchio monastero e un piccolo parco archeologico, si può visitare grazie a dei tour guidati, anche in italiano.
Non serve prenotare, basta recarsi alla biglietteria e nel giro di pochi minuti la guida organizza il tour.
La visita ha una durata di circa mezz’ora, inizia con la visione di un filmato interpretativo e termina all’interno della chiesetta.

Lapide di Baška
Il piccolo edificio religioso a navata unica risale al primo periodo romanico, è stato edificato verso la fine del IX secolo da monaci Benedettini di origine slava, seguaci di Cirillo e Metodio.
Il campanile è un tutt’uno con la facciata.
La lapide di Baška è il primo documento scritto in lingua croata su pietra di calcare bianco, incisa verso l’anno 1100 sulla lastra della transenna che separava il presbiterio dallo spazio riservato ai fedeli.
La tavola, o ploča come viene chiamata qui, riveste grande importanza dal punto di vista storico e linguistico.
All’ingresso del paese invece, provenendo da Krk per esempio, vi ritroverete sulla destra un monumento piuttosto bizzarro.

Lettera dell’alfabeto glagolitico
Si tratta della lettera L dell’alfabeto glagolitico. Di cosa si tratta?
L’alfabeto slavo, o glagolitico, nasce verso la metà del IX secolo nell’area orientale dei Balcani e deriva dal corsivo greco.
L’introduzione è attribuita a San Cirillo, che lo utilizzava per tradurre scritture ecclesiastiche.
Esistono due tipi di scrittura glagolitica, la tondeggiante e l’angolata.
Quest’ultima è una peculiarità della Croazia e si trovano testimonianze in Istria, nelle isole del Quarnero, sul litorale dalmata e nella regione della Lika.
Baška
Nonostante sia considerata la cittadina più nota dell’isola, Baška secondo noi conserva nonostante tutto un’anima autentica.
Secondo noi si scopre meglio visitando la località fuori stagione, quando non è più invasa dai turisti e i dettagli si palesano più chiaramente.
L’avvento del turismo a Baška risale al 1904, quando fu fondata la Società per l’Abbellimento della Città e due anni dopo fu inaugurato il primo albergo.
I primi ospiti furono dei cecoslovacchi, che ancora oggi sono rimasti fedeli alla località.
Arrivarono a Baška grazie ad un imprenditore, tale Emil Geistlich, all’epoca direttore di giornale che era venuto qui per scrivere un articolo e si era innamorato del luogo.
La comunità lo ricorda ancora grazie a un monumento situato proprio all’inizio del lungomare, a lui intitolato.

Lungomare di Baška
L’abitato sostanzialmente si divide in due, da una parte il nucleo storico dall’altro Vela Plaža, la spiaggia più grande.
Il centro segue l’andamento del porticciolo, su cui si affacciano dei ristorantini invitanti con i tavoli disposti fronte mare.
Sullo sfondo, dietro i tetti sbuca il campanile della chiesa parrocchiale della Santissima Trinità, alto 28 metri ed edificato nel 1766.
L’edificio religioso è stato costruito all’inizio del diciottesimo secolo in stile barocco, in sostituzione della chiesetta di San Giovanni Battista situata sul colle fuori dall’abitato.
La spiaggia più bella però è Vela Luka, situata in una caletta riparata qualche chilometro più in là e raggiungibile grazie ai taxi boat.

Baška
Vrbnik
Vrbnik è un delizioso villaggio abbarbicato sopra uno sperone di roccia a 50 metri sopra il livello del mare.
In passato la popolazione era dedita alla pesca e al lavoro nei campi, oggi invece ha preso piede l’industria del turismo e la viticoltura.
Il centro storico si sviluppa all’interno delle mura ed è attraversato da strette stradine tortuose, vicoli ciechi e vecchie case anguste.

Vrbnik
Sul groviglio di vicoli in acciottolato si affacciano strutture ricettive a conduzione famigliare, enoteche, botteghe di antiquariato, atelier di artisti e rivendite di prodotti tipici.
Vrbnik è uno di quei luoghi dove la vita scorre lenta e per gratificare l’anima e lo spirito anche la visita va fatta seguendo lo stesso criterio.
Tra una abitazione e l’altra, si aprono dei piccoli belvedere naturali su cui affacciarsi per ammirare il panorama che si apre all’orizzonte.
Uno di questi luoghi è la terrazza vista mare della Konoba Nada, un posto ideale per sorseggiare un aperitivo al tramonto.
Non si conosce il periodo della costruzione della chiesa dedicata all’Annunciazione di Maria, ma le fondazioni sono datate tra il IX e il XII secolo.
La torre campanaria in pietra fu edificata nel 1527, come confermato da una iscrizione glagolitica posta sopra la porta d’ingresso.
La leggenda vuole che i fondi per la costruzione siano stati ritrovati in un grande rifugio dei Frankopan a Gradec, località della Croazia nella regione di Zagabria.
Nell’antichità il piano terra del campanile fu usato anche come prigione.
Una delle curiosità del villaggio è Klančić, ritenuta la strada più stretta del mondo con i suoi 43 centimetri di larghezza.

Panorama di Vrbnik
Baia di Soline
Il villaggio di Soline, un pugno di case chiare, si affaccia sull’omonima baia.
Com’è facilmente intuibile dal nome, fin dai tempi dei romani in questo specchio d’acqua si produceva salgemma di ottima qualità.
Quando i veneziani arrivarono sull’isola ne proibirono fin da subito la produzione.
Il motivo era semplice. Il sale non doveva fare concorrenza a quello prodotto nelle isole di Pag e Rab, con cui la Serenissima intratteneva degli accordi commerciali in esclusiva.
La spiaggia in ghiaino è riparata da un’area boschiva di acacie.
In fondo alla stradina di accesso c’è un beach bar dove preparano anche dei gustosi piatti caldi a base di pesce fresco, grigliato sul momento.
A poche centinaia di metri, in direzione Čižići, si sviluppa Plaža Meline, una lingua di sabbia lunga oltre seicento metri, famosa per i fanghi curativi.

Beach bar Soline
Klimno
Klimno è un paesino che si affaccia sul mare e fin dal primo momento ci ha trasmesso un senso di pace e tranquillità, rotto solo dal garrito dei gabbiani.
Lasciata l’auto nel parcheggio proprio di fronte al porticciolo, vi consigliamo di fare una passeggiata lungo la banchina in piastrelle. É delimitata da aiuole ben curate con ciuffi di salvia e rosmarino, che emanano i loro profumi di piante aromatiche.
Di fianco sorge la chiesetta di San Clemente, da cui il villaggio prende il nome.
Fu menzionata per la prima volta nel 1381 e la pala d’altare in stile barocco raffigura scene agiografiche.
In fondo al paese un paio di ristorantini vista mare, prima di svoltare a destra e proseguire la camminata fino a Plaža Mali Školjić.

Klimno
Cosa fare a Krk
Il Camino Krk
Come sapete gli itinerari del Cammino di Santiago di Compostela si estendono ormai in tutta Europa e la prima tappa del pellegrinaggio croato si trova proprio qui sull’isola.
L’itinerario si sviluppa in senso orario, è suddiviso in 7 tappe per un totale di circa 150 chilometri.
Ha inizio nella cattedrale del capoluogo e termina nella località di Kornić, proprio nella chiesa parrocchiale dedicata a San Giacomo Apostolo.
Durante il percorso si toccano le località più importanti dell’isola e ci si immerge nel patrimonio storico, culturale, artistico e naturale di Krk.
Oltre ai piccoli pannelli direzionali di colore blu con le classiche scritte gialle sparsi lungo il tracciato, è possibile scaricare la mappa e tutte le informazioni necessarie per intraprendere il pellegrinaggio sul sito web del Camino Krk.

Konoba Nada (Vrbnik)
Il vino Žlahtina
Lo Žlahtina è un vitigno autoctono a bacca bianca tipico del Primorje, il litorale croato, e il nome deriva dalla lingua slava che significa “nobile” (in polacco per esempio szlachta significa nobiltà).
Il vitigno è giunto sull’isola alla fine dell’Ottocento e la coltivazione della vite trova la sua massima espressione nella pianura che circonda il villaggio di Vrbnik.
Grazie ad un terreno molto fertile, situato in una posizione protetta dal vento di bora e riparata dal maltempo, si produce il famoso Vrbnička Žlahtina DOC.
Nei dintorni di Vrbnik ci sono alcune aziende vitivinicole che offrono delle esperienze complete, con visite guidate in italiano alle vigne, alle cantine e che si concludono degnamente con una degustazione finale.
Cenni storici
Le tracce romane presenti sull’isola risalgono alla fine del I secolo a.C. e ai secoli successivi.
Alla fine del VI secolo arrivarono i croati che in breve tempo divennero la maggioranza della popolazione. Vivevano in tribù vicino ai castelli e da una di queste nacque la nobile famiglia dei Frankopan.
All’apice del loro potere arrivarono a possedere un territorio equivalente alla metà di quello dell’odierna Croazia.
Nel 1480 Krk venne occupata dai veneziani, ultima tra le isole dell’Adriatico, quando il principe Ivan Frankopan fu tradito e quindi condotto nelle prigioni della Serenissima.
Dopo l’occupazione dei veneziani l’isola passò più volte di mano.
Prima arrivarono le truppe napoleoniche per un breve periodo, poi gli austro-ungarici, successivamente gli italiani.
Al termine della seconda guerra mondiale entrò a far parte della Jugoslavia fino al 1991, quando la Croazia proclamò la sua indipendenza.
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