8 cose da fare e vedere nell’isola di Pag, in Croazia
Di solito si pensa che chi viene a Pag (Pago in italiano) lo faccia per trascorrere una vacanza tipicamente balneare.
In parte è vero, su questo non ci sono dubbi, ma l’isola offre alle migliaia di turisti che la frequentano ogni anno un ventaglio di esperienze che rendono la permanenza più ricca e completa.
In questo articolo infatti ci concentriamo sulle attività da fare e sui luoghi da visitare a Pag. Come vedrete l’offerta è talmente eterogenea da andare incontro ai desideri ed alle esigenze dei visitatori di tutte le età.
Indice
- Le spiagge di Pag
- Pag (città)
- Novalja
- Parco degli Ulivi di Lun
- Il territorio
- Muretti a secco
- Il formaggio di Pag
- Attività Outdoor
Cosa vedere a Pag
1 – Le spiagge di Pag
Grazie alla conformazione del territorio e alle splendide tonalità del mare (dal turchese all’acquamarina), l’isola di Pag custodisce alcune tra le più belle spiagge della Dalmazia.
Lungo la costa ce ne sono molte che offrono ai vacanzieri ogni tipo di comfort e servizio, ma ogni caletta, anche la più piccola e remota, rappresenta un eremo dove godersi alcune ore di completo relax.
Se volete vivere una vacanza tranquilla allora vi consigliamo di venire a Pag durante le cosiddette mezze stagioni, nei mesi di luglio e agosto infatti l’isola viene presa d’assalto da turisti provenienti da tutta Europa (e non solo).
Noi eravamo stati a Pag a fine settembre, la stagione balneare era ormai giunta al termine, ma avevamo approfittato degli ultimi caldi raggi di sole di fine estate per esplorare alcune spiagge.
Eccole!
Metajna
Lasciata Caska e superati in rapida sequenza i villaggi di Vidalići, Kustići (dove noi avevamo alloggiato benissimo al B&B Marta & Tona) e Zubovići si giunge nel remoto ma incantevole villaggio di Metajna.
Si tratta di un pugno di case adagiate in riva al mare dove la vita scorre lenta, con gli anziani seduti sull’uscio di casa a guardare il via vai dei forestieri.
Metajna infatti è il punto di partenza per raggiungere due spiagge considerate tra le più belle di Pag, Ručica e Beritnica.
Ed è proprio così.
Plaža Ručica
Da Metajna ci sono due vie che portano a Ručica, la prima proprio all’ingresso del borgo mentre la seconda si snoda dalla parte opposta del paese, in una zona chiamata il Canyon.
Noi avevamo utilizzato la prima opzione. Si tratta di una stradina in costante pendenza che in alcuni tratti lambisce le facciate delle costruzioni.
Una volta usciti dall’abitato il percorso si addolcisce ed è fiancheggiato da alti canneti e recinti per il ricovero degli animali. Al termine del percorso si giunge in due ampi spiazzi in terra battuta adibiti a parcheggio.
Proprio di fianco all’unico snack bar della zona ha inizio un sentiero sterrato che porta fino alla spiaggia. Prima di scendere sull’arenile vi consigliamo di sostare in quota per ammirare il paesaggio e le meravigliose tonalità del mare.
Nelle giornate limpide è facilmente riconoscibile sullo sfondo la città di Pag.
La spiaggia è ampia, dalla forma a mezzaluna ed il fondo è in ghiaino. Proprio qui ha inizio uno dei sentieri che formano il famoso trekking Life on Mars.
Per rendere completa e indimenticabile la giornata vi consigliamo un posticino dove cenare a Metajna, la Konoba Težak.
Plaža Beritnica
Per la sua posizione remota e il contesto ambientale predominante, la spiaggia di Beritnica è una vera e propria gemma incastonata tra le rocce.
È considerata una delle spiagge più belle dell’Adriatico, ed è proprio così.
Si può raggiungere solo via mare oppure a piedi partendo proprio dal parcheggio della spiaggia di Ručica. La prima parte del sentiero si sviluppa in un ambiente roccioso e coincide con il Life on Mars trail, poi ad un certo punto il tracciato si divide.
Tenete presente che per percorrere il tragitto a piedi sono necessari circa 45 minuti di camminata abbastanza impegnativa.
Nel caso doveste intraprendere il percorso sotto il sole cocente dei mesi estivi vi consigliamo di portare con voi un cappello, qualcosa da mangiare ed una buona riserva d’acqua, dato che in loco non ci sono servizi.
Alla fine però la fatica viene ripagata.
Dalle limpide acque azzurre emergono tre enormi massi mentre alle spalle della spiaggia si erge come una torre il promontorio roccioso di Stogaj.
Plaža Zrće
Quella di Zrće non rappresenta la nostra spiaggia ideale, ma è la meta prediletta dei sogni estivi di molti giovani.
Ci sono delle agenzie specializzate, anche in Italia, che organizzano appositi viaggi per festeggiare la maturità o il termine dell’anno accademico.
Situata un paio di chilometri a sud del centro di Novalja, lungo la strada principale in direzione Kolan, si raggiunge grazie ad una stradina in discesa che termina in un ampio parcheggio.
Durante i mesi estivi comunque sono operativi dei bus navetta che la collegano con il centro abitato di Novalja.
La spiaggia è una delle più profonde e lunghe tra quelle che abbiamo visitato, il fondo è in ghiaino ed è attrezzata con tutti i comfort.
Qui sorgono alcuni tra i club e discoteche più famosi dell’isola, dove il divertimento si protrae per tutta la notte.
Durante la bella stagione vengono organizzati festival, party e serate a tema, allietati dalla musica di DJ di fama mondiale.
Le manifestazioni più conosciute sono l’Hideout Festival, il Sonus Festival, il Big Beach Spring Break, il Beach Bites Beats, l’Headliner Weeks, il Wild & Free Festival ed infine il Summer Peak Festival.
Da Zrće infine partono delle crociere in barca con party molto gettonate tra i giovani.
Durante la navigazione è previsto uno stop per concedersi una nuotata al largo, si balla sulla musica dei migliori DJ e si possono degustare i migliori drink internazionali.
Con moderazione, mi raccomando.
Plaža Caska
La spiaggia di Caska sorge proprio di fronte a Zrće, ma sul litorale opposto.
L’antica colonia romana di Cissa venne distrutta da un terremoto nel IV secolo e ancora oggi si possono ammirare alcuni resti del suo glorioso passato.
La spiaggia è situata ai piedi dell’abitato e si raggiunge grazie ad una stradina situata all’ingresso del paese.
Anche quella di Caska è una spiaggia lunga e profonda, ha la forma di mezzaluna ed il fondo in ghiaino.
Stara Novalja
Il villaggio di Stara Novalja si trova ad una manciata di chilometri a nord di Novalja e ospita alle sue estremità due tra le più conosciute e frequentate spiagge dell’isola, Planika Trinćel e Jadra.
Il paese è molto lungo, sono circa quattro chilometri, si sviluppa lungo la strada principale ed è un continuo susseguirsi di appartamenti e ville da affittare per le vacanze. Non c’è un vero e proprio centro storico come lo intendiamo noi.
Plaža Planjka Trinćel
La spiaggia di Planjka Trinćel si trova proprio all’ingresso del paese e scorre lungo la strada appena oltre il marciapiede. Si raggiunge scendendo pochi gradini in cemento.
Sull’altro lato della carreggiata invece c’è un ampio parcheggio.
Si tratta di una stretta e lunga lingua di sassolini, attrezzata, con un paio di beach bar dove dissetarsi e consumare qualcosa.
Plaža Jadra
La strada principale del paese termina in un ampio spiazzo dove c’è una marina con numerosi yacht e la Konoba Porat.
Poco prima del tramonto alcuni abitanti si impossessano della banchina ed armati di canne e mulinelli incominciano a pescare. Come abbiamo potuto appurare le volte che siamo venuti qui si tratta di una consuetudine.
Proprio davanti al locale ha inizio un sentiero sterrato in pietrisco che costeggia la costa. Lungo il tragitto sono state posizionate delle panchine in pietra, costruite grazie ai fondi dell’Unione Europea, che invitano i passanti a delle brevi soste per ammirare il panorama.
Ci sono anche un faro e dei lampioni alimentati tramite energia solare.
Dopo alcune centinaia di metri si giunge alla spiaggia di Jadra, anche questa con il fondo in ghiaino.
A dire il vero si può arrivare fin qui anche in auto, grazie ad una strada sterrata che parte proprio dopo le ultime case di Stara Novalja.
Noi però vi consigliamo di intraprendere la camminata, vi immergerete in un contesto naturale che vi trasmetterà un senso di pace e serenità.
La spiaggia non è molto grande ma la sua posizione appartata rappresenta il vero valore aggiunto a livello ambientale.
Oltre a quelle menzionate vi consigliamo una visita alla spiaggia di Čista, situata a valle della strada principale dell’isola pochi chilometri a sud di quella di Zrće.
Čista in croato significa pulito ed è chiamata così per le sue acque cristalline. Quando eravamo passati noi purtroppo era già chiusa e non era stato possibile scendere con la macchina fino alla baia.
2 – Pag (città)
Il capoluogo dell’isola sorge in fondo ad un profondo golfo da quando gli abitanti dell’antico nucleo storico (Terravecchia, oggi Stari Grad), chiesero e ottennero dai veneziani l’autorizzazione a ricostruire la cittadina in una posizione più favorevole rispetto a quella originaria.
Il progetto urbanistico venne commissionato nel Quattrocento ad uno degli architetti più in voga dell’epoca, tale Juraj Dalmatinac, conosciuto anche come Giorgio di Matteo o Giorgio Orsini.
Ne è venuto fuori un reticolo di viuzze ortogonali tra di loro racchiuse all’interno delle antiche mura.
Solo nel secolo scorso la cittadina ha avuto una forte espansione e si è resa necessaria la costruzione di nuove case al di fuori del perimetro originario.
La cinta muraria era anticamente composta da quattro porte e nove torri di guardia, oggi purtroppo ne sono rimaste solo poche traccia ed una torre, quella di Skrivanat.
Il centro nevralgico della vita cittadina è rappresentato da piazza Kralja Kresimira IV, su cui si affacciano quelli che sono probabilmente i due edifici più importanti dei Pag.
La chiesa di Santa Maria Assunta fu edificata tra il 1443 ed il 1448 in stile gotico, su progetto di Juraj Dalmatinac. L’interno a tre navate conserva importanti sculture e opere di arte sacra di epoca cristiana, risalenti al XII secolo.
Sull’altro lato della piazza sorge invece il Palazzo del Conte, al cui interno c’è il Museo del Merletto.
Le creazioni in pizzo rappresentano il tratto distintivo della cultura e della tradizione popolare, tanto che nel 2009 l’Unesco ha inserito il Merletto di Pag nella lista del patrimonio immateriale e culturale dell’umanità.
Pag si gira tranquillamente a piedi. Lasciata la macchina in uno dei parcheggi situati proprio all’ingresso dell’abitato, costeggiando i vecchi magazzini del sale si giunge al nuovo ponte Katine, costruito rispecchiando i modelli degli antichi manufatti veneziani.
Il lungomare è ricco di palme e le aiuole sono ben curate, alla banchina sono attraccate piccole imbarcazioni di pescatori, dalle cucine delle trattorie escono dei profumini invitanti a cui è difficile resistere.
Come vi avevamo accennato nell’articolo precedente dedicato all’organizzazione del viaggio a Pag, avevamo pranzato alla Konoba Barcarola, situata sul lungomare in posizione leggermente decentrata rispetto al centro storico.
In alternativa vi consigliamo la Konoba Bodulo.
3 – Novalja
Novalja è la cittadina più importante dell’isola dopo il capoluogo, ma rispetto a quest’ultimo secondo noi ha una vocazione più turistica.
Rappresenta infatti un’ottima base di partenza per raggiungere le spiagge più famose del circondario, tra cui Zrće Beach, conosciuta in tutto il mondo come l’Ibiza della Croazia.
L’abitato si sviluppa in senso longitudinale lungo la via principale, che segue l’andamento della costa. La strada è un continuo susseguirsi di bar, ristoranti e negozi, intervallati da innumerevoli sportelli Bancomat ATM.
Novalja vale comunque una visita ed il punto di partenza ideale è la piazzetta antistante la chiesa della Madonna del Rosario, del XVII secolo.
Proprio dietro l’edificio religioso, protette sotto delle lastre trasparenti in vetro calpestabile, ci sono delle sezioni di un pavimento a mosaico appartenuto ad una basilica paleocristiana del IV secolo.
Quando eravamo passati noi l’opera non era ben visibile a causa della condensa che si era formata sul vetro. Peccato.
Poche centinaia di metri più in là, un moderno edificio situato proprio di fronte al Municipio ospita il Museo Civico. Al suo interno quello che è ritenuto il monumento più importante della cittadina, l’antico acquedotto romano.
Chiamato in lingua locale Talijanova buža, non è altro che tunnel scavato nella roccia lungo poco più di un chilometro e largo 70 centimetri. È possibile visitare l’ingresso dello scavo e poche decine di metri.
Quando eravamo stati noi il museo purtroppo era chiuso e sulla porta d’ingresso non c’erano indicazioni di orari e giorni di apertura.
Dopo un buon caffè o aperitivo in uno dei numerosi e invitanti locali, la passeggiata può concludersi sul moderno lungomare.
Delimitato da palme e pini marittimi ben curati, lungo la banchina ci sono diverse sculture che attirano l’attenzione e la curiosità dei passanti, oltre alla rosa dei venti incisa sul pavimento.
4 – Parco degli ulivi secolari di Lun
Una delle esperienze più coinvolgenti tra quelle da mettere in programma durante una vacanza a Pag è la visita al Giardino degli Ulivi di Lun.
Si tratta di una Riserva Botanica unica nel suo genere in tutta l’area dell’Adriatico, istituita nel 1963 ma completata solo nel 2013, che conta circa 80.000 piante di ulivo autoctone di cui 1.500 selvatiche (olea oleaster).
Gli esemplari attirano l’attenzione di studiosi e semplici curiosi per la loro unicità e longevità e contribuiscono alla biodiversità del territorio ed alla particolarità del paesaggio.
Hanno un’altezza che varia tra i cinque e gli otto metri ed hanno un’età media di 1.600 anni, il che significa che alcune piante sono molto più vecchie.
All’interno del parco infatti c’è un albero, ben segnalato, che secondo le stime ha un’età di circa 2.000 anni. Possiamo tranquillamente dire quindi che dalla nascita di Cristo in poi le ha viste proprio tutte.
Ancora oggi gli ulivi non vengono coltivati in maniera intensiva, per cui le nuove piantine si sviluppano in maniera del tutto naturale dal seme. Gli esemplari più grandi producono fino a 300 Kg di olive all’anno.
La raccolta dei frutti e la produzione dell’olio in quest’area iniziò probabilmente già nel XVI secolo, con l’arrivo dei primi coloni. Tutte le fasi di lavorazione, dalla raccolta alla macinatura delle olive, venivano fatte a mano.
Il parco è situato proprio all’estremità settentrionale di Pag, a circa 18 chilometri da Novalja.
La riserva botanica ha due entrate. Una situata proprio sulla strada principale poco prima di arrivare nell’abitato di Lun, l’altra invece un paio di chilometri più avanti nel piccolo villaggio di Tovarnele.
Noi avevamo lasciato l’auto nel grande parcheggio che si trova quasi di fronte alla biglietteria e centro di informazioni della prima entrata.
Il sentiero con fondo in pietrisco che si sviluppa all’interno del parco ha una lunghezza di circa due chilometri e mezzo con andamento vallonato. Dal tracciato principale si diramano anche dei sentieri secondari.
Lungo il tracciato ci sono dei pannelli informativi e delle panche su cui concedersi dei momenti di relax e ristoro, ma non c’è nessuna fonte per dissetarsi. Tenetene conto nel caso affrontiate l’escursione nelle calde giornate estive sotto il sole cocente.
All’interno del parco c’è un vecchio pozzo costruito all’inizio del XVII secolo, che nelle stagioni più secche rappresentò l’unica fonte d’acqua per gli abitanti e gli animali.
Poco prima di arrivare all’entrata di Tovarnele c’è un piccolo anfiteatro di recente costruzione, con il mare come sfondo.
Terminata la camminata eravamo usciti dal parco ed avevamo fatto ritorno al punto di partenza percorrendo la strada principale in asfalto. Lungo il tracciato ci sono delle piccole cappelle votive, mentre a Lun ci sono due chiesette da visitare, la parrocchiale dedicata a San Girolamo e quella campestre di fianco dedicata all’Angelo Custode.
Se durante la fase di pianificazione del viaggio vi state chiedendo cosa vedere a Pag, la visita al Giardino degli Ulivi è una di quelle da sottolineare con la matita rossa.
5 – Il territorio
Immaginate di vedere Pag dall’alto, per esempio dal finestrino di un aereo.
La superficie del terreno si presenta a macchia di leopardo, con diverse aree completamente prive di vegetazione che si alternano ad altre tappezzate di verde.
Questa disomogeneità è dovuta principalmente al vento freddo di bora che scende dalla catena montuosa del Velebit, nelle Alpi Dinariche.
L’isola è sezionata in due in senso longitudinale dalla strada numero 106, che in circa settanta chilometri collega il paesino di Lun a nord con il Paški most (il ponte di Pag) a sud.
Dall’arteria principale si diramano delle stradine secondarie che attraversando la campagna portano verso spiagge e villaggi sperduti.
Se partiamo da Lun per esempio, la prima parte del tracciato fino quasi a Novalja è delimitata lungo buona parte del percorso dai caratteristici muretti a secco.
Ai lati invece una vegetazione bassa, tipica della macchia mediterranea. Qua e là tra i cespugli qualche sparuto gregge di pecore.
Dopo aver superato il villaggio di Kolan, la strada inizia a salire in maniera costante raggiungendo il versante di ponente dell’isola. Da questo lato la superficie è quasi completamente rocciosa.
Una volta giunti al livello del mare nei pressi del villaggio di Šimuni, la strada torna lentamente a prendere quota.
Pochi chilometri prima di giungere a Pag, dietro ad un ampio curvone si palesa un belvedere situato proprio sul ciglio della strada. Vi consigliamo di accostare la macchina e scendere per scattare le canoniche foto di rito. Lo fanno tutti.
Da lassù si può godere di una vista mozzafiato sul capoluogo e sulla baia sottostante.
Lasciata Pag città il paesaggio cambia nuovamente, diventa acquitrinoso, con diversi canneti che costeggiano la strada. In questa zona si possono notare le grandi vasche per la produzione del sale e lo stabilimento per la lavorazione del prodotto, la Solana Pag.
Dopo aver superato il paesino di Stara Vas, un pugno di case bianche nascoste dietro la vegetazione ed un chiosco di prodotti tipici, si prosegue in un ambiente brullo, dall’aspetto quasi lunare, verso il Paški most, il ponte che collega l’isola con la terraferma.
6 – Muretti a secco
A livello paesaggistico una delle principali caratteristiche dell’isola di Pag è rappresentata dai muretti a secco, costruiti in passato per scopi agricoli.
Una grande quantità di pietre infatti fu estirpata dagli appezzamenti di terreno per permetterne la coltivazione. I massi vennero così utilizzati per recintare le proprietà bonificate e delimitare i sentieri.
I muri a secco hanno un’altezza che in alcuni tratti raggiunge il metro e ottanta centimetri, con una larghezza massima di circa due metri.
Se ci pensate bene sono delle misure eccezionali rispetto ai muretti che siamo soliti vedere nelle campagne di alcune regioni italiane, per esempio in Puglia e Sicilia.
Le pietre più appuntite, che in lingua locale si chiamano ozuba, vengono posizionate in cima alle strutture, con lo scopo di impedire agli animali di scavalcare e distruggere il raccolto.
Cosa fare a Pag
7 – Il formaggio di Pag
I prodotti tipici locali sono i veri ambasciatori di un territorio e quindi chi viene qui non può esimersi dal degustare lo squisito Paški Sir, il formaggio di Pag.
Nel piccolo villaggio di Kolan, situato a circa metà strada tra Novalja e Pag, ci sono due caseifici.
Noi avevamo fatto visita a Gligora, perché oltre ad avere un negozio vendite sempre ben fornito offre la possibilità di partecipare a delle visite guidate con degustazione finale dei prodotti.
È sicuramente una delle attività da fare a Pag.
L’azienda ha incominciato a produrre il formaggio di pecora al termine della Prima guerra mondiale grazie al nonno del proprietario. L’attuale e moderno stabilimento invece è stato inaugurato nel 2009.
Il tour guidato ha una durata di circa mezz’ora. Inizia e termina nella spaziosa sala degustazioni situata al secondo piano dello stabile, dalla quale è possibile godere di una incantevole vista sulla costa occidentale dell’isola.
Dopo una breve introduzione dell’azienda, il tour prosegue nella sala lavorazione dove si apprendono le nozioni base sui vari processi.
Successivamente si scende al piano interrato dove ad una temperatura che oscilla tra i 14 ed i 18 °C ed una umidità costante tutto l’anno, avviene la delicata fase di stagionatura del formaggio.
Il formaggio di Pag in purezza viene prodotto con latte di pecora autoctona. Gli animali vivono in un ambiente ostile, spazzato dal vento di bora durante l’inverno.
Si nutrono nei pascoli di piantine aromatiche di salvia, elicriso, cisto, geranio e finocchio che spuntano tra le rocce.
Le pecore vengono munte da gennaio a giugno, mentre nei restanti mesi vengono messe a riposo per la riproduzione.
Oltre al Paški sir l’azienda produce anche formaggi caprini ed a cosiddetta pasta mista, con latte di pecora e mucca provenienti da altre zone dell’isola oppure dalle Alpi Dinariche.
L’esperienza si chiude alla grande con la degustazione dei prodotti. Il menu è vario, si può scegliere tra diverse proposte di assaggio.
Noi avevamo optato per una combinazione di Paški Sir, Dinarski Sir (latte misto di mucca e pecora), Sir iz Komine (latte di mucca), Žiglien (latte misto di mucca e pecora), Kozlar (latte di capra).
La ciliegina sulla torta è stata l’assaggio della skuta, una specie di ricotta accompagnata da una marmellata di fichi, mandorle e uva passa. Il tutto condito da un buon bicchiere di vino rosso prodotto dalla casa.
8 – Attività Outdoor
Grazie alla conformazione del territorio, Pag offre diverse opportunità di svago agli amanti delle attività outdoor.
Lungo il terreno vallonato dell’isola si snodano una serie di percorsi che ne accentuano la bellezza, facendoci scoprire la sua vera anima primordiale.
I sentieri, sempre ben segnalati, si possono percorrere sia a piedi (Pag trails) sia in bicicletta o mountain bike (Pag bike). Presentano delle porzioni in asfalto alternate ad altre in macadam (pietrisco compatto).
Alcuni tratti hanno delle pendenze accentuate ma facilmente superabili con l’utilizzo per esempio di una bici a pedalata assistita. Ne abbiamo avuto testimonianza diretta durante il nostro girovagare.
Sul sito web Pag Outdoor è possibile scaricare le mappe e le tracce GPX.
Uno dei sentieri più belli della Croazia è il Life on Mars Trail, inaugurato nel 2019. Si tratta di un loop che si sviluppa nell’estremità meridionale della penisola situata alle spalle del paesino di Metajna.
Il tracciato ha una lunghezza variabile in base al punto di partenza prescelto:
- situato proprio dietro alle prime case del paese = 16 Km;
- questo invece situato al termine del paese, dove ha inizio la stradina che porta alla spiaggia di Ručica = 4 Km;
- situato sulla spiaggia di Ručica = due sentieri, uno di 7 Km e l’altro di 12 Km.
Il sentiero ha un fondo roccioso e va affrontato con calzature adeguate. Un breve tratto di circa 100 metri prevede il superamento di una via ferrata che congiunge la baia di Slana con punta Sušac.
La ferrata scorre ad una altezza di uno-due metri sopra le acque del mare e richiede l’utilizzo di attrezzature apposite (guanti, imbragatura da arrampicata, dotazioni di sicurezza).
Sul sito web dell’ufficio del turismo di Novalja è possibile scaricare la cartina informativa con i dettagli delle distanze e delle altitudini dei quattro percorsi.