Cosa vedere nel Chianti: itinerari tra borghi, castelli e buon vino
La Toscana è una regione che sa sempre stupire.
Terra di fazioni e di campanili, di guelfi e ghibellini, di comunità autonome e indipendenti che raggiunsero il momento di massimo splendore durante il Rinascimento.
Ognuna con i suoi pregi e le sue peculiarità.
Dopo aver trascorso un week end tra i borghi della Val d’Orcia, per il nostro ritorno in Toscana abbiamo eletto le Colline del Chianti come zona da visitare.
In realtà era già da un po’ di tempo che le stavamo corteggiando.
Gli splendidi paesaggi e le esperienze del gusto riempiono ormai da anni le pagine delle riviste del settore, nonché delle trasmissioni televisive che promuovono i territori.
Per non parlare dei cataloghi delle agenzie di viaggio.
Visitare il Chianti secondo noi è un mix di emozioni e sentimenti.
Significa fermarsi lungo il ciglio di una strada ad ammirare il paesaggio, deviare dalle arterie principali e addentrarsi in un ambiente bucolico in cui spuntano poderi e aziende agricole in luoghi sperduti.
Significa entrare infine in una piccola bottega di paese e farsi preparare un panino con salumi e formaggi per lo spuntino di metà giornata.
In questo articolo, oltre ad una serie di info utili per organizzare il viaggio, vi suggeriamo alcune idee su cosa vedere nel Chianti in un itinerario tra borghi e castelli.
E ovviamente del buon vino.
Indice
- Dove si trova il Chianti
- Come arrivare
- Come muoversi
- Guidare nel Chianti
- Dove dormire nel Chianti
- Escursioni guidate
- Cosa vedere nel Chianti
- Strada dei Castelli nel Chianti
- Escursioni a piedi e in bici
- Meteo nel Chianti
Nota per la lettura
Alcuni dei centri abitati più importanti della zona, per esempio Greve, Panzano, Radda, Gaiole e Castellina, hanno il suffisso “in Chianti”.
Noi per comodità e per non risultare ridondanti durante la lettura abbiamo optato solo per il nome del paese.
Chianti, dove si trova
Il Chianti o Colline del Chianti che dir si voglia, è un territorio che a livello geografico si estende nelle province di Firenze, Siena e in misura minore in quella di Arezzo.
A livello storico invece la regione è sempre stata motivo di diatribe tra Firenze e Siena.
A partire dal XIII secolo il Chianti era racchiuso nel territorio dell’antica Lega, che comprendeva tre terzieri, gli attuali comuni di Castellina, Radda e Gaiole, tutti in provincia di Siena.
Con la creazione della zona vinicola avvenuta a cavallo tra le due guerre mondiali, il territorio della regione si è allargato anche alla provincia di Firenze, grazie alla definizione della sottozona del Chianti Classico.
A proposito, se vi interessa ampliare le conoscenze sul vino Chianti e i prodotti tipici delle colline, allora vi rimandiamo al nostro articolo che potete leggere cliccando sul link.
Come arrivare
La regione del Chianti si sviluppa lungo la via Chiantigiana (la SR222), che in poco più di 70 chilometri unisce Firenze con Siena. In linea di massima si raggiunge dalle seguenti vie di comunicazione:
Da Firenze:
Percorrendo l’autostrada A1/E35 ci sono due opzioni:
- uscire a Firenze Impruneta, prendere il raccordo autostradale Firenze – Siena e in base alla vostra destinazione finale uscire a Impruneta – Greve oppure a San Casciano. Poi tramite delle strade provinciali si raggiunge la SR222;
- uscire a Firenze Sud ed in località Ponte a Ema, paese natale di Gino Bartali, prendere direttamente la SR222. Noi per ottimizzare i tempi avevamo optato per questa soluzione.
Da Siena:
Sul raccordo autostradale Firenze – Siena uscire a Siena Nord e nel vicino paese di Montarioso ha inizio la via Chiantigiana.
Oltre a quelle già citate, percorrendo il raccordo autostradale Firenze – Siena ci sono, da nord a sud, le seguenti uscite che portano nel Chianti: Tavarnelle Val di Pesa, San Donato in Poggio e Badesse (per andare a Fonterutoli).
Parallela al raccordo FI-SI scorre infine la SR2 Via Cassia.
Come muoversi
Mezzo proprio
Visitare il Chianti significa esplorare il territorio, scoprire angoli nascosti dietro a un poggio, fermarsi in una remota osteria di paese a sorseggiare un calice di vino ammirando il paesaggio.
Per questi motivi il modo ideale per spostarsi durante un viaggio itinerante come quello che abbiamo fatto noi è quello di avere a disposizione un mezzo proprio.
Se non ne avete uno allora potete noleggiarlo. Noi per questo servizio ci affidiamo sempre a DiscoverCars, sia quando viaggiamo in Italia sia in Europa.
Si tratta di un aggregatore di offerte tra le migliori compagnie di autonoleggio e grazie all’opzione “cancellazione gratuita”, si è coperti fino all’ultimo momento in caso di imprevisti.
Le alternative sono rappresentate dal treno o dalle corriere di linea in partenza da Firenze e Siena.
Entrambe le opzioni però sono vincolanti e limitano negli spostamenti e nella scelta delle località da visitare.
Treno:
Trenitalia copre la tratta Firenze – Empoli – Siena, ma non tutte le corse consentono fermate nel Chianti.
Solo alcune e solo in poche località, per esempio a Barberino Val d’Elsa e Castellina – Monteriggioni (la stazione però è più vicina a quest’ultima).
Corriera:
Per quanto riguarda il bus invece le località del Chianti fiorentino sono raggiungibili da Firenze grazie alla compagnia Chianti Valdarno.
Dall’autostazione del capoluogo delle Toscana sono operative alcune linee che in poco più di un’ora conducono a Panzano (passando per Greve), oppure a Tavarnelle Val di Pesa (con fermate a San Casciano, Barberino Val d’Elsa e San Donato in Poggio).
Le località del Chianti senese infine sono raggiungibili grazie alla linea 125 operata dall’azienda di trasporti Siena Mobilità Tiemme.
Da Siena ferrovia il veicolo ferma a Fonterutoli, Castellina e Radda (durata del viaggio un’ora circa).
Guidare nel Chianti
La conformazione del territorio richiede inevitabilmente una guida attenta.
Le strade infatti sono vallonate, le carreggiate sono abbastanza strette e alcuni tratti presentano delle pendenze sensibili.
Qualche strada secondaria ha anche dei tratti con fondo sterrato, comunque in buono stato.
A proposito di sterrati, a Gaiole si tiene una manifestazione ciclistica di notevole interesse storico.
Si tratta dell’Eroica, non solo una corsa per amatori ma un vero e proprio evento che si prefigge l’obiettivo di valorizzare il patrimonio ambientale, promuovere uno stile di vita sostenibile ed un ciclismo pulito.
Dove dormire nel Chianti
Sia che vi troviate negli abitati sia in aperta campagna non avrete di certo difficoltà a trovare un alloggio che soddisfi le vostre esigenze ed aspettative.
L’offerta è talmente ampia che spazia tra hotel, alberghi, agriturismo, Bed & Breakfast e affittacamere.
Alcune sistemazioni trovano posto nelle cosiddette strutture di charme o relais.
Si tratta di dimore storiche e resort, ma anche semplici Bed & Breakfast, immersi in splendidi contesti paesaggistici e arredati con stile ed eleganza.
Al loro interno è possibile vivere delle esperienze uniche con un occhio di riguardo rivolto al benessere, con piscine, aree verdi e spa.
L’etimologia della parola relais ha origine in Francia e veniva usata per segnalare le stazioni postali.
Si trattava di luoghi di ristoro dove le diligenze sostavano la sera per rifocillarsi, dormire e dare riposo ai cavalli, prima di riprendere il cammino il giorno dopo.
Al seguente link potete dare un’occhiata e verificare la disponibilità di:
Noi avevamo fissato il nostro alloggio nel B&B Grano e Lavanda, situato nel centro storico di Greve, a venti metri da piazza Matteotti.
La località è più o meno equidistante rispetto a Firenze e Siena ed è un’ottima base di partenza per pianificare dei tour itineranti.
L’appartamento è arredato con gusto e attenzione ai dettagli. Dispone di quattro camere con bagno privato e una zona comune per la lettura ed il relax.
Al mattino viene servita una colazione a buffet ricca di prodotti locali a chilometro zero.
A duecento metri c’è un parcheggio pubblico gratuito dove lasciare il mezzo. Noi ci siamo trovati benissimo e lo consigliamo a tutti.
Escursioni guidate
Tra le numerose esperienze da fare è possibile organizzare delle degustazioni guidate nelle cantine, partecipare a degli show cooking oppure fermarsi semplicemente in una bottega per acquistare una schiacciata da farcire con la finocchiona.
Dai maggiori centri del Chianti partono numerose escursioni guidate, noi ne abbiamo selezionate un paio, entrambe con le guide in italiano.
Da Firenze:
Il tour pomeridiano nel Chianti ha una durata di circa cinque ore e prevede la visita a due cantine esclusive con degustazioni di vini e prodotti tipici del territorio, accompagnati da deliziosi stuzzichini.
Durante l’escursione inoltre si potranno visitare alcuni dei borghi più pittoreschi delle Colline del Chianti, come Castellina e Monteriggioni.
Zona di San Gimignano:
La degustazione di vini Chianti invece ha una durata di un’ora e si svolge in una splendida tenuta a conduzione famigliare a una decina di chilometri da San Gimignano.
Il luogo va raggiunto in autonomia.
Il tour prevede la visita alla cantina e ai vigneti, l’apprendimento dei processi produttivi e di affinamento e infine si conclude con il momento clou, la degustazione dei prodotti dell’azienda.
Cosa vedere nel Chianti:
Tenuto conto del trasferimento da e verso casa, abbiamo avuto a disposizione tre giorni interi.
Al termine possiamo dire che il tempo è stato sufficiente per visitare con i tempi corretti i luoghi che ci eravamo prefissati, anche se un giorno in più ci avrebbe permesso di esplorare meglio la zona di Gaiole e del Castello di Ama.
Fissata la base operativa a Greve, abbiamo suddiviso la regione in quattro macro aree geografiche, pianificando altrettanti tour.
Ogni escursione è stata un mix di arte, storia, natura ed enogastronomia, che vi illustriamo a grandi linee:
- Itinerario 1 – Greve e dintorni:
visita ai centri storici di Greve e Panzano, al piccolo borgo di Montefioralle, alla Pieve di San Cresci e degustazione vini all’azienda agricola Altiero;
- Itinerario 2 – zona ad ovest di Greve:
visita alla Badia a Passignano, ai borghi di Barberino Val d’Elsa e San Casciano in Val di Pesa e alla Pieve di Sant’Appiano;
avevamo in programma anche la visita guidata con degustazione alla Cantina dei Marchesi Antinori, ma nonostante ci fossimo mossi con largo anticipo avevamo trovato tutti le date e gli slot orari al completo.
- Itinerario 3 – zona a sud – ovest di Greve:
visita al centro storico di Castellina, al borgo medioevale di Fonterutoli, al borgo di San Donato in Poggio e degustazione alla cantina Isole e Olena;
- Itinerario 4 – zona a sud di Greve:
visita al centro storico di Radda, visita guidata con degustazione alle tenute del Castello di Volpaia, visita al Castello di Broilo.
Itinerario 1 – Greve in Chianti e dintorni
Greve in Chianti
Il territorio di Greve è ricco di castelli, borghi medioevali e rinomate aziende vitivinicole, ed è bagnato dall’omonimo fiume.
Il borgo si sviluppa intorno a Piazza Matteotti, di forma triangolare e circondata da portici.
Fin dal Medioevo veniva utilizzata come area mercatale, funzione che ricopre ancora oggi, oltre a ospitare la mostra del Chianti Classico, uno degli eventi più importanti della regione.
Sul vertice meridionale della piazza sorge la Propositura di Santa Croce, edificio in stile neoclassico che ospita al suo interno interessanti affreschi.
Sulla piazza sorge anche il monumento dedicato a Giovanni da Verrazzano, che scoprì la baia di New York nel 1524.
Montefioralle
Il piccolo borgo medioevale di Montefioralle si trova a una manciata di chilometri da Greve e si raggiunge grazie a una strada in pendenza, dopo aver superato alcuni tornanti.
Potete lasciare tranquillamente il mezzo all’ingresso del paese oppure in un parcheggio in terra battuta, situato dall’altra parte dell’abitato.
Di epoca etrusca-romana, Montefioralle è considerato uno dei borghi più antichi del Chianti ed è stato inserito nella lista dei Borghi più Belli d’Italia.
Il paese si sviluppa tra un dedalo di stretti vicoli in acciottolato sconnesso su cui si affacciano edifici in pietra.
Il materiale fu recuperato dalle macerie delle torri andate distrutte per mano delle truppe dell’imperatore Carlo V, durante i mesi dell’assedio di Firenze.
La Chiesa di Santo Stefano è l’edificio religioso più importante del luogo. La struttura gotica ha subito diversi rifacimenti nell’Ottocento, che ne hanno alterato l’aspetto originario.
L’interno è a navata unica e ospita alcuni opere tra le più preziose della regione, come per esempio la Madonna con il Bambino del cosiddetto Maestro di Montefioralle del Duecento.
Il borgo si presta perfettamente per una passeggiata.
Di tanto in tanto vi consigliamo di lasciare le vie principali e di affacciarvi ai terrazzi e alle balconate per ammirare lo splendido paesaggio che lo circonda.
All’ingresso del paese c’è un piccolo ristorante a conduzione famigliare, La Castellana, in cui abbiamo mangiato benissimo.
Durante la bella stagione ha anche dei tavoli all’esterno che si affacciano sulla vallata sottostante.
Pieve di San Cresci
Lasciata Montefioralle si prosegue per via Case Sparse e dopo poco più di un chilometro e si giunge alla Pieve di San Cresci.
L’antica pieve romanica risale almeno al 963, data del primo documento ufficiale rinvenuto, ed è intitolata al Santo martire Acrisio (Cresci per l’appunto).
Dopo numerosi rifacimenti, della costruzione originaria rimane solo un piccolo atrio davanti alla facciata, con un portale affiancato da due bifore con colonnine sormontate da capitelli.
Panzano in Chianti
Il piccolo paese di Panzano è situato in cima ad un poggio giusto a metà strada tra Firenze e Siena, ad una decina di minuti a sud di Greve.
Il paesaggio circostante comprende la famosa Conca d’Oro, una vallata punteggiata dai poderi della campagna toscana.
Anche se il nome è di origine romana, l’insediamento è di epoca etrusca. La prima documentazione risale al XI secolo, quando le abitazioni si svilupparono attorno al castello.
La chiesa di Santa Maria Assunta è integrata al castello e fu ricostruita nel XIV secolo sul luogo dove sorgeva nell’antichità un altro edificio religioso.
Appena fuori l’abitato di Panzano, sulla via Chiantigiana, trovate le indicazioni per la Pieve di San Leolino e l’oratorio di Sant’Eufrosino.
La chiesa di San Leolino è originaria del VIII secolo e al suo interno c’è un bellissimo chiostro. È uno di quei luoghi dove la natura e la spiritualità si fondono in un tutt’uno e regalano un senso di pace e serenità.
L’oratorio di Sant’Eufrosino invece fu un’importante meta di pellegrinaggio durante il Medioevo. L’edificio religioso odierno, in stile gotico, risale al 1441, però quando siamo passati noi non si poteva visitare.
Il panorama invece è stupendo, perché il complesso è situato proprio in mezzo alla Conca d’Oro.
Panzano infine è famosa per l’Antica Macelleria Cecchini, uno dei luoghi simbolo del Chianti conosciuto in tutto il mondo e famoso per la degustazione della cosiddetta ciccia, la famosa bistecca fiorentina.
Itinerario 2 – zona a ovest di Greve in Chianti
Badia a Passignano
L’abbazia di San Michele a Passignano è un gioiello incastonato tra le colline del Chianti, ed è situato nel comune di Tavarnelle Val di Pesa.
Il complesso monastico sorge in una zona di grande valore paesaggistico, ricca di boschi e vigneti, inserita nell’Area Naturale Protetta di Interesse Locale di Badia a Passignano.
Visitare il monastero è come tornare indietro nel tempoed è una di quelle esperienze che vi consigliamo di fare se vi state chiedendo cosa vedere nel Chianti.
Proprio perché rappresenta uno dei luoghi che abbiamo apprezzato di più durante il nostro viaggio, alla visita di Badia a Passignano abbiamo dedicato uno specifico articolo.
Lo potete leggere cliccando sul link.
Barberino Val d’Elsa
Cinto da mura fortificate, il borgo di Barberino Val d’Elsa vide il suo sviluppo nel XIII secolo, dopo la distruzione della vicina Semifonte avvenuta nel 1202 per mano dei fiorentini.
Si trattava di una cittadina fortificata che verso la fine del XII secolo divenne una acerrima avversaria di Firenze.
Gli ampi tratti di mura, le porte d’accesso, il Palazzo Pretorio e lo Spedale dei Pellegrini testimoniano il passato medioevale del borgo.
Il centro storico di Barberino è caratterizzato dalla sua strana forma cosiddetta a “fuso”, ed è percorso in tutta la sua lunghezza da una strada principale che collega le due porte: la Senese Romana e la Fiorentina.
Il Palazzo Pretorio, in stile rinascimentale, porta sulla facciata i 35 stemmi delle nobili famiglie che si alternarono nel borgo fin dal XIV secolo.
Pieve di Sant’Appiano
Poco fuori paese sorge una delle chiese più antiche e pittoresche del Chianti, Sant’Appiano.
La pieve romanica ha una origine antichissima e venne distrutta nel 1171 da un violento terremoto.
Venne successivamente ricostruita e con essa anche il campanile. Sul sagrato sorgono quattro pilastri cruciformi che in passato sostenevano l’antico battistero, crollato nel XIX secolo.
Nel complesso di Sant’Appiano c’è anche un piccolo antiquarium, un museo che ospita una collezione di reperti archeologici provenienti dalla vicina necropoli etrusca di San Martino ai Colli.
San Casciano in Val di Pesa
La cittadina è sorta intorno all’antico borgo medioevale ed è situata a pochi chilometri da Firenze, su un incantevole colle che divide la valle del fiume Greve con quella della Pesa.
Il territorio di San Casciano si distingue per storici castelli, pievi, ville-fattorie, come l’Albergaccio dove visse in esilio Niccolò Macchiavelli.
Grazie ai numerosi reperti archeologici di epoca etrusca rinvenuti si presume che sia stata abitata fin dal VIII secolo a.C., anche se il primo documento ufficiale che la cita è una pergamena del 1043 custodita nell’abbazia di Passignano.
Situata in posizione strategica lungo la strada che collegava Firenze con Roma, ebbe un importante ruolo commerciale e militare.
Nel 1343 fu dotata di una prima cinta muraria di cui rimangono solo alcuni tratti originali e una torre.
La Chiesa della Misericordia, chiamata anche Santa Maria del Prato, è un piccolo edificio in stile gotico-toscano edificato dai Domenicani nel 1335. Tra le numerose opere conservate al suo interno c’è il Crocifisso di Simone Martini.
Il Museo di San Casciano è diviso in due sezioni, una archeologica e l’altra dedicata all’arte sacra.
Prima di lasciare il paese potete visitare la Torre Panoramica del Chianti, alta 33 metri, che è un vero e proprio punto di osservazione a 360 gradi sulla vallata sottostante. Si sale in ascensore.
Itinerario 3 – zona a sud – ovest di Greve
Castellina in Chianti
Proseguendo sulla via Chiantigiana da Panzano si giunge a Castellina, situata in una zona collinare e incastonata fra le valli dei fiumi Arbia, Elsa e Pesa.
La cittadina fu capoluogo dell’antica Lega del Chianti nel XIII secolo, assieme a Radda e Gaiole.
Si trattava di una emanazione della repubblica di Firenze che governò questo territorio e fu istituita per scopi difensivi. Come simbolo adottò il Gallo Nero, che caratterizza ancora oggi il vino Chianti Classico.
Il borgo si delinea per le fortificazioni, come la Rocca medioevale, un imponente edificio difensivo, e degli angoli suggestivi come via delle Volte.
La Rocca fu progettata nella seconda metà del Quattrocento da Giuliano da Sangallo, su incarico di Lorenzo il Magnifico.
Di fianco alla costruzione sorge l’Antica Trattoria La Torre, un locale a conduzione famigliare che propone i piatti tipici della cucina toscana, con una particolare attenzione alla scelta delle materie prime.
San Donato in Poggio
Il borgo medioevale sorge in cima a un colle ed è circondato dalle mura costruite nel XII secolo.
Sorgeva lungo quella che era la strada che collegava Roma con Firenze, la via Cassia, e una volta arrivati qui i mercanti si fermavano per cambiare la moneta prima di addentrarsi nei possedimenti di Firenze.
Il paese è anche famoso perché furono firmati due trattati di pace tra Firenze e Siena, rispettivamente nel 1176 e 1265.
Via del Giglio è la strada principale del borgo e vi si accede grazie alla Porta Fiorentina.
Lungo la via sorgono degli splendidi edifici in pietra e mattoni. Nella piazza principale ci sono il Palazzo Malaspina e la chiesa di Santa Maria della Neve, oltre a un pozzo in pietra di forma ottagonale.
Palazzo Malaspina ha origini tardo rinascimentali e le prime testimonianze lo fanno risalire già al 989. Nel Medioevo fu l’abitazione della famiglia Ticci mentre, qualche secolo più tardi, divenne la residenza dei Malaspina.
Sull’altro lato della piazza invece sorge il Palazzo Pretorio.
Proseguendo verso la Porta Senese si supera la chiesa principale del borgo, la Pieve di San Donato, in stile romanico-toscano.
Fonterutoli
Fonterutoli è un minuscolo borgo formato da una manciata di case situato lungo la via Chiantigiana, a circa cinque chilometri da Castellina.
Circondato da cipressi e ulivi, nelle giornate di cielo terso dai belvedere naturali la vista spazia fino alla città di Siena.
Ha origini etrusche-romane, come la gran parte dei borghi che abbiamo visitato, e dal 1435 il castello è proprietà della famiglia dei marchesi Mazzei.
Il borgo conserva ancora alcune costruzioni originarie ed è il luogo ideale per una sosta contemplativa ai paesaggi e un viaggio sensoriale nella rivendita di vini della tenuta Mazzei.
Itinerario 4 – zona a sud di Greve
Radda in Chianti
Radda è un delizioso borgo medioevale a pianta ellittica allungata.
La prima attestazione scritta sul Castello di Radda risale agli inizi del XI secolo, quando venne incluso tra i possedimenti dei benedettini della Badia di Santa Maria a Firenze.
Dal 1191 fu feudo dei conti Guidi mentre a partire dal XII secolo passò sotto il dominio della repubblica di Firenze.
Assieme a Castellina e Gaiole costituì uno dei Terzieri dell’antica Lega del Chianti, che aveva sede proprio a Radda ed era presieduta dal Capitano Generale.
Il territorio di Radda si trovava proprio al confine tra Firenze e Siena e quindi è stato più volte coinvolto nelle diatribe tra le due città.
Radda è uno di quei luoghi dove sembra che il tempo si sia fermato e, il modo migliore per esplorarlo, è perdersi consapevolmente per i suoi vicoli.
Prima o poi ci si ritrova sempre in piazza Francesco Ferrucci.
La Propositura di San Niccolò è l’edificio religioso più importante del paese ed è situato in posizione sopraelevata rispetto alla strada principale, proprio di fronte al palazzo del Podestà.
Castello di Volpaia
La tenuta di Volpaia si raggiunge grazie ad una stradina in leggera pendenza che dapprima si snoda in un bosco e negli ultimi chilometri tra filari di viti e ulivi.
Prima di addentrarci nel borgo abbiamo partecipato ad una interessante visita guidata della cantina del Castello di Volpaia, con degustazione finale.
Volpaia infatti è un operoso paese interamente coinvolto nella produzione di vino e olio.
La chiesa di San Lorenzo sorge di fianco al castello ed è stata edificata nella prima metà del XIX secolo, in stile neoclassico.
Ha preso il posto dell’antica chiesetta romanica di epoca medioevale, che era situata all’interno del castello e ora utilizzata per scopi agricoli.
L’interno dell’edificio custodisce alcune tele seicentesche recentemente restaurate. Dall’altare centrale in pietra si eleva un Crocifisso in legno del XIX secolo, utilizzato in passato per le processioni devozionali.
La chiesa di Sant’Eufrosino, ora sconsacrata, si innalza in una piazza con pozzo ed è uno dei simboli di Volpaia.
Fu fatta erigere da Ser Piero della Volpaia per una “commenda” istituita nel 1443. Nel Medioevo le commende erano dei contratti in cui gli stipulanti investivano chi il lavoro e chi il denaro.
Prima di lasciare il borgo ci siamo fermati per una degustazione di salumi e formaggi alla Bottega di Volpaia.
Durante le belle giornate di sole vi consigliamo di prendere posto in uno dei tavoli all’aperto, dove oltre a deliziarvi di prodotti tipici potete ammirare uno splendido panorama.
Castello di Broilo
Se avete sufficiente tempo a disposizione, nella lista delle cose da vedere nel Chianti vi suggeriamo di inserire anche il Castello di Broilo, di proprietà della famiglia Ricasoli.
A noi è piaciuto molto.
Situato su un poggio isolato, il maniero fu distrutto nel 1478 e ricostruito pochi anni dopo. Nei secoli successivi ha subito diversi lavori di ristrutturazione e rifacimento.
È circondato da possenti mura difensive a pianta pentagonale irregolare, che hanno uno sviluppo di 450 metri e sono generalmente alte sui 14-16 metri.
All’interno del complesso sorge la cappella di San Jacopo, del 1348, ma rinnovata a fine Ottocento. Ha la facciata a capanna preceduta da una doppia scala in pietra e la lunetta del portale è ornata da un mosaico raffigurante il santo.
La cripta invece ospita le tombe della famiglia Ricasoli.
Nel palazzo padronale, in stile gotico senese, c’è un’ampia sala da pranzo arredata con arazzi fiamminghi e armature. A mezzano c’è l’appartamento di Bettino Ricasoli (1809-80).
Dal cammino di ronda si possono ammirare delle splendide vedute sui monti che circondano le vallate: monti di Cetona, Radicofani, Monte Amiata, monti di Volterra, la città di Siena, la valle dell’Arbia.
Arrivando al castello si percorre un viale nel parco denominato “bosco inglese”, che vi consigliamo di visitare.
Fu ideato nell’Ottocento dal Barone Bettino Ricasoli e dal fratello Vincenzo e venne costruito a partire dal 1840.
Interessava il versante nord della collina su cui sorge il castello. Il giardino, in stile romantico, è ricco di piante e conifere provenienti da diverse zone del mondo.
Per esempio la Sequoia Sempreverde, il Pino Sabiniana, il Cedro del Libano e dell’Himalaya. Lungo i sentieri ci sono delle panchine realizzate in pietra locale e muretti a secco.
Strada dei castelli del Chianti
La Strada dei Castelli si snoda nel comune di Gaiole tra le vallate solcate per alcuni chilometri dalle acque del fiume Arbia. In pratica ripercorre a grandi linee lo sviluppo della SP408, che collega Siena con Montevarchi.
Sono stati progettati sei diversi percorsi contraddistinti con i colori: marrone, giallo, rosso, viola, blu e arancione.
I luoghi più suggestivi da visitare sono sicuramente la Badia a Coltibuono e i castelli di Broilo, di Meleto, di Ama ed infine quello di Cacchiano.
Percorrendo la strada, dietro ad ogni curva potete trovare una sorpresa che vi richiama ad una sosta, come un piccolo borgo, una pieve o i resti di un maniero.
Gli itinerari possono essere percorsi in auto, in bici, a piedi ed alcuni tratti anche a cavallo.
Escursioni a piedi o in bici
Il Chianti è una zona particolarmente adatta a tutti quelli che amano il turismo outdoor e all’aria aperta.
Ci sono infatti numerosi sentieri escursionistici da percorrere a piedi e in bici, sia da corsa sia mountain bike.
Se siete interessati e volete approfondire l’argomento allora potete dare un’occhiata ai vari itinerari presenti sul sito web ufficiale della destinazione Toscana.
Meteo
Abbiamo visitato il Chianti nella terza decade di settembre e durante la nostra permanenza abbiamo trovato un meteo instabile, con momenti di pioggia alternati a sprazzi di sole.
Per pianificare le visite ci è stato d’aiuto il sito web del Consorzio LaMMA grazie alle previsioni e cartine interattive aggiornate.
La precisione delle informazioni pubblicate ci hanno permesso di modificare gli itinerari in corso d’opera.
Abbiamo inserito le visite agli esterni e le camminate negli sprazzi di bel tempo, lasciando musei, castelli e cantine ai momenti con un meteo più incerto.