Bellagio, cosa vedere nella Perla del Lago di Como
Bellagio è un borgo pittoresco situato sul Lago di Como, proprio sulla punta del promontorio dove il bacino si ramifica.
Il territorio si estende tra il paese storico ed alcune frazioni, alcune delle quali si affacciano sul braccio orientale dello specchio d’acqua, quello di Lecco.
Bellagio è uno di quei posti dove si lascia il cuore.
Va esplorato con ritmi lenti, assaporandolo a piccole dosi e dedicandogli i tempi corretti.
Passeggiate con clama lungo gli stretti vicoli del centro storico, ammirate i giardini di ville e residenze signorili, gustate un aperitivo o una bevanda calda in uno dei locali vista lago.
Se possibile fatelo da marzo a novembre, quando alcuni dei luoghi di maggior interesse sono aperti al pubblico.
Le giornate soleggiate di fine estate – inizio autunno, con la vegetazione che muta i suoi colori, rappresentano secondo noi uno dei periodi migliori per programmare la visita.
L’altro è la primavera, quando la fioritura delle piante dona ai giardini un aspetto da tavolozza di colori.
In questo articolo, oltre ad alcune informazioni pratiche, vi forniamo alcuni spunti ed idee su cosa vedere a Bellagio, soprattutto se è la prima volta che andate.
Articolo aggiornato il 23 agosto 2024.
Indice
Dove dormire a Bellagio
Bellagio è una località di villeggiatura conosciuta in tutto il mondo, e per questo motivo presenta un’ampia offerta di strutture ricettive.
Lussuosi hotel dotati di ogni comfort, eleganti appartamenti nel cuore dei paesi, ville con piscina stagionale all’aperto, B&B con giardino e terrazzo.
Il fiore all’occhiello di diverse strutture è la suggestiva vista sul lago.
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Bellagio, cosa vedere
Una visita a Bellagio va inevitabilmente strutturata in base al tempo a disposizione.
A meno che non passiate le vacanze da queste parti, vi consigliamo di dedicargli almeno una giornata intera.
Non ve ne pentirete.
Detto questo, se vi fermate solo per poche ore allora vi dovete concentrare sul centro storico e sui giardini di Villa Melzi.
Non di più.
Se invece disponete di una giornata intera, come auspicato, allora potete inserire nel programma anche un itinerario a piedi di un paio d’ore che spazia anche nelle frazioni vicine.
In tutti i casi comunque la visita si può fare in autonomia, tranne la passeggiata nel parco privato di Villa Serbelloni, accessibile solo grazie a dei tour guidati.
Se arrivate a Bellagio da Como, lasciate l’auto nel parcheggio gratuito lungo via Carcano, proprio dietro Villa Melzi, o poco più avanti nelle piazzole di sosta a pagamento.
Tenete presente infine che Bellagio dista solo una trentina di chilometri dal capoluogo lariano, ma per coprire il percorso tramite la suggestiva strada costiera dovete preventivare un’ora di viaggio.
La carreggiata, che scorre alcune decine di metri sopra la riva del lago, è un continuo saliscendi ricco di curve e controcurve, in cui è impossibile fare velocità.
Bellagio, cosa vedere: il borgo storico
Giardini di Villa Melzi d’Eril
Se volete incominciare la visita con il botto, allora i giardini di Villa Melzi sono il luogo perfetto per riempirsi gli occhi d’incanto.
La villa fu edificata ad inizio Ottocento in stile neoclassico come residenza estiva di Francesco Melzi d’Eril.
Duca di Lodi, ricoprì il ruolo di vicepresidente della Repubblica Cisalpina durante il periodo napoleonico.
Il biglietto d’ingresso comprende la visita al giardino, al museo e alla piccola cappella gentilizia.
Ci sono due ingressi, quello principale situato poche centinaia di metri prima di giungere a Bellagio e l’altro in località Loppia.
Superata la biglietteria, ci si tuffa immediatamente nello splendido giardino all’inglese, considerato uno dei più belli d’Italia.
È stato progettato dall’architetto Luigi Canonica e dal botanico Luigi Villoresi ed è abbellito da numerose sculture e da un laghetto in stile giapponese.
Il patrimonio botanico del parco ospita circa 60 specie, alcune provenienti da paesi lontani delle Americhe e dell’Asia, tra cui le famose camelie storiche.
Durante il periodo della fioritura primaverile dev’essere uno spettacolo.
Il chiostro moresco è uno dei primi edifici che si incontrano lungo il vialetto principale in ghiaino e, secondo noi, uno dei più eleganti del complesso.
Mettetevi in fila. La sosta sul balcone vista lago per uno scatto fotografico è d’obbligo.
La passeggiata prosegue sotto un porticato di platani perfettamente potati, che gli regalano una forma armoniosa.
Al termine si sbuca nel piazzale della villa, proprio di fronte alla vasca delle ninfe. Davanti alla grande scalinata d’ingresso delle sculture che raffigurano dei leoni egizi.
Nell’ex orangerie, raggiungibile grazie a un breve sentiero in leggera pendenza, c’è una interessante esposizione sul patrimonio storico e artistico della villa.
Il Museo Lodovico Gallarati Scotti è diviso in due sezioni distinte.
La prima, chiamata “Arte Storia Natura”, raccoglie nozioni sulla storia del fondatore, sul progetto e la realizzazione della villa e del giardino, sulle famiglie che si sono succedute come proprietarie.
La seconda infine raggruppa dei reperti archeologici e di arte antica, provenienti dalle collezioni delle famiglie Melzi d’Eril e Gallarati Scotti.
La visita si conclude nella piccola Cappella Gentilizia, situata proprio all’estremità meridionale del parco.
L’edificio religioso, voluto da Francesco Melzi d’Eril, primo proprietario della villa, venne terminato nel 1818, due anni dopo la sua morte.
L’interno ha la pianta a forma di croce greca ed è illuminato dall’alto da due ampie finestre termali.
Prima di tornare indietro, prendetevi cinque minuti, uscite dal parco e fermatevi al porticciolo di Loppia.
Secondo noi è uno degli scorci più pittoreschi nei dintorni di Bellagio.
Terminata la visita, tramite una rilassante passeggiata sul Lungolago Europa si raggiunge il centro abitato di Bellagio.
Il percorso si sviluppa per alcune centinaia di metri tra aiuole di fiori ben curate, che emanano delicate fragranze.
Durante la camminata fermatevi ad ammirare il panorama seduti sulle panchine, oppure sporgetevi dal parapetto in ferro battuto per catturare degli scatti suggestivi.
Basilica di San Giacomo
Costruita tra la fine del XI e l’inizio del XII secolo in stile romanico, è sicuramente l’edificio religioso più importante del paese.
Venne edificata dai maestri comacini, una corporazione di imprese edili itineranti che operavano principalmente in Lombardia e nel Canton Ticino, in Svizzera.
Presenta una pianta a tre navate e ospita delle opere d’arte risalenti a diversi periodi storici.
Al suo interno un pregevole organo “Angelo e nipoti Bossi” di Bergamo, della metà dell’Ottocento. È stato restaurato nel 2013 mantenendo numerosi componenti originali.
La torre campanaria si innalza alla sinistra della facciata. La parte superiore è stata rifatta nel corso del Seicento ed il campanile definitivamente restaurato nel 1990.
Da quel momento presenta l’aspetto attuale, senza intonaco.
Secondo alcuni documenti storici, il campanile era preesistente alla chiesa e faceva parte del sistema difensivo del borgo.
Cinque sono le campane alla sommità della torre, realizzate per fusione nel 1849 in una famosa fonderia della Valtellina.
Piazza della Chiesa è adornata da una bella fontana di granito, realizzata nel 1897 e originariamente situata nel giardino di Villa Gotica.
Sembra sia stata posizionata al centro della piazza tra il 1908 ed il 1910.
Torre delle Arti
Sul vertice sud-orientale di Piazza della Chiesa, pavimentata in acciottolato, svetta la Torre delle Arti.
Al piano terra si trova l’efficiente ufficio di informazioni turistiche dell’associazione Promo Bellagio, istituita nel 1986 con lo scopo di valorizzare e promuovere il territorio a livello turistico.
La torre è un polo culturale che accoglie esposizioni e mostre temporanee ed è aperta alla visita solo in occasioni di mostre ed eventi.
Il parco di Villa Serbelloni
Edificata originariamente come residenza nobiliare di campagna, in seguito a dei lavori di ampliamento effettuati nel XV secolo, venne trasformata in villa.
La leggenda vuole che sorga sul luogo dove in passato c’era la villa di Plinio il Giovane, famoso avvocato, scrittore e magistrato romano.
Posseduta per qualche decennio dalla famiglia del Conte Alessandro Serbelloni, a fine Ottocento dopo una serie di passaggi di proprietà venne trasformata in albergo.
Acquistata dalla nobile americana Ella Walker, alla morte la donò alla Fondazione Rockfeller di New York.
Il parco di Villa Serbelloni è sicuramente uno dei luoghi da inserire nella lista delle cose da vedere a Bellagio.
La proprietà si estende per circa 21 ettari e si può visitare esclusivamente partecipando a dei tour guidati, che partono dall’infopoint di Piazza della Chiesa (escluso il lunedì).
Non si tratta di una semplice visita ad un giardino, ma durante l’attività si apprendono tutta una serie di curiosità e informazioni storiche e ambientali.
Ovviamente non mancano degli stop and go fotografici, per immortalare da una posizione privilegiata degli splendidi scorci su Bellagio e sul Lago di Como.
Bellagio, cosa vedere: itinerari a piedi
Come abbiamo accennato in precedenza, per scoprire i luoghi di maggior interesse di Bellagio potete intraprendere anche delle piacevoli passeggiate a piedi.
Il borgo storico ha a grandi linee una pianta a forma di pettine.
Piazza Mazzini, punto di partenza dei tre itinerari che vi illustreremo, rappresenta la base del pettine, mentre gli stretti vicoli in pendenza che si addentrano tra le case sono i denti.
I percorsi dettagliati li potete reperire sia nelle brochure disponibili nell’ufficio di informazioni turistiche, sia sul sito web ufficiale dell’associazione Promo Bellagio.
Itinerario 1 – Il Borgo
Durata di circa un’ora.
Con Borgo si intende il nucleo storico di Bellagio e questo è l’itinerario classico che consigliamo a tutti.
La camminata ha inizio in Piazza Mazzini proprio di fronte all’imbarcadero. Sotto una serie di portici risalenti al XVIII secolo trovano spazio tutta una serie di attività commerciali.
In fondo alla piazza la strada svolta a destra e una volta lasciato l’ingresso al Grand Hotel Villa Serbelloni, inizia dolcemente a salire fino a raggiungere la piazza della Chiesa.
Le costruzioni hanno le facciate tinteggiate con colori caldi, giallo e rosa antico.
Ad un certo punto la via si biforca. Svoltando a sinistra si fa una deviazione e si raggiunge Punta Spartivento, l’estremità del promontorio, dove il lago si ramifica.
Proseguendo verso destra invece in poche decine di metri si giunge in Piazza della Chiesa.
Dopo aver visitato la Basilica di San Giacomo e dall’esterno la Torre delle Arti, si prosegue per Via Garibaldi.
A questo punto avete a disposizione due opzioni.
O scendere al punto di partenza grazie alla scalinata di Salita Serbelloni, oppure dirigersi verso la periferia del paese.
Salita Serbelloni è una delle vie principali di Bellagio, ricca di invitanti enoteche, gioiellerie e negozi di abbigliamento.
Proseguendo per Via Garibaldi invece si giunge alla chiesetta di San Giorgio, risalente al XI-XII secolo.
Al termine si scende verso il lago grazie a Salita Genazzini e si sbuca proprio di fronte al terminal dei ferry boat.
Itinerario 2 – Tour delle frazioni
Durata di circa due ore
Percorrendo Salita Mella, conosciuta in passato anche come via dei Fiori, si raggiunge la parte alta del paese.
Anche in questo caso percorrendo via Garibaldi si giunge davanti al palazzo del Municipio ed alla chiesetta di San Giorgio.
Edificata in stile romanico ospita al suo interno la scultura della Madonna della Cintura.
Nel vicino oratorio c’è la sede della confraternita dei cinturati.
Si prosegue per Salita dei Cappuccini e si giunge nel piccolo villaggio di pescatori di Pescallo, situato sull’altra sponda del lago, quella di Lecco.
Durante la passeggiata fermatevi ai vari belvedere naturali per respirare a pieni polmoni la bellezza del paesaggio che vi circonda.
Si prosegue in direzione Guggiate, lambendo alcune dimore con parchi e giardini ben curati, per giungere infine a San Giovanni.
Qui sullo slargo situato proprio all’ingresso del paese, in una abitazione a forma di torre con meridiana sulla facciata, c’è il Museo degli Strumenti per la Navigazione.
Lungo la strada per Bellagio si passa per Loppia, un villaggio di pescatori dove sembra che il tempo si sia fermato.
Prima di rientrare a Bellagio, se non l’avete ancora fatto, potete addentravi e visitare i Giardini di Villa Melzi.
Itinerario 3 – Tour delle frazioni orientali di Bellagio
Durata di circa due ore e mezza
Il terzo e ultimo itinerario vi consigliamo di farlo solo nel caso abbiate alcuni giorni a disposizione.
Il percorso infatti si sviluppa principalmente sul versante lecchese. Comunque anche lungo questo percorso si possono scoprire dei luoghi veramente interessanti.
Poco dopo aver superato la località di Oliverio e Grena si passa proprio davanti a Villa Giulia, edificata nel 1624 e disposta su tre piani, di cui l’inferiore decorato a bugnato.
A Visgnola invece c’è l’antica Tabaccheria Mazzoni, che conserva ancora oggi un aspetto da osteria dell’Ottocento, con un tavolo in pietra nel cortile posizionato sotto un ippocastano secolare, che gli fa ombra.
Lasciato il paese in direzione Taronico, si giunge in breve all’antico lavatoio, da pochi anni restaurato, dove in passato le massaie si recavano a fare il bucato.
A Taronico infine c’è la Latteria di Bellagio, costituita nel 1933. Ancora oggi viene lavorato il latte raccolto nelle fattorie degli associati, situate nell’area del triangolo lariano.
Bellagio, cosa vedere nei dintorni
La Madonna del Ghisallo
Gli appassionati di ciclismo sanno benissimo che alla periferia di Bellagio ha inizio una delle salite più iconiche del Giro di Lombardia, quella del Ghisallo.
Il versante nord della salita, quello più impegnativo, ha una lunghezza di circa nove chilometri.
Il punto di valico, situato proprio di fianco al Santuario della Madonna del Ghisallo, è situato ad una altitudine di 754 metri sul livello del mare.
Di fianco alla chiesetta sorge da alcuni anni il Museo del Ciclismo, all’interno del quale ci sono dei cimeli storici e una raccolta multimediale.
Panchina Gigante di Civenna
In località San Vincenzo di Civenna, proprio lungo la salita del Ghisallo, è stata posizionata una panchina gigante.
Ideate dal designer statunitense Chris Bangle nelle Langhe in Piemonte, le cosiddette big bench stanno ormai diventando un’attrazione turistica in diverse regioni italiane.
E non solo.
In Italia e nel mondo ce ne sono ben 266 e altre 55 sono in costruzione (dato aggiornato ad ottobre 2022).
La prima panchina è stata installata proprio nella tenuta di famiglia di Bangle a Clavesana, in provincia di Cuneo, con l’obiettivo di ammirare il paesaggio da una posizione privilegiata.
E perché no, tornare un po’ bambini.
Quella di San Vincenzo è la n°137 della serie.
Per saperne di più vi consigliamo comunque di dare un’occhiata al sito web ufficiale della Big Bench Community Project.